La settimana in gioco

La console war è finita?

Secondo alcune voci, Microsoft starebbe pensando di pubblicare i giochi Xbox su PlayStation e Switch – se fosse vero, sarebbe la fine di un’era
Paolo Paglianti
11.02.2024 21:00

Negli ultimi sette giorni, nel mondo dei videogame è esplosa una mezza bomba. Secondo uno scoop di The Verge, magazine online americano specializzato in videogiochi e tecnologia, molti segnali farebbero presagire che le esclusive Xbox stanno per arrivare sulle console concorrenti, ovvero PlayStation 5 e Switch. Su questo punto, urge probabilmente una spiegazione: nella storia dei videogame su console, sin dagli anni ’80 e ’90, i diversi brand che si sono contesi il mercato hanno poggiato la solidità e le vendite del proprio hardware su un catalogo esclusivo. Se compravi il Nintendo NES potevi giocare a Super Mario e Zelda; se ti portavi a casa la console Master System di SEGA, potevi goderti Sonic. Naturalmente, al lancio di PlayStation (1994) e Xbox (2001), anche Sony e Microsoft si sono adeguate a questa Console War, e per due decenni abbondanti (quasi tre), se volevi giocare a Uncharted o The Last of Us dovevi scegliere una parrocchia, Halo e Forza Motorsport, l’altra.

Qualche cedimento si è già visto nel passato decennio. Sia Microsoft (quasi subito) che Sony (con un po’ più di calma) hanno iniziato a pubblicare le proprie esclusive anche su PC, considerato una «terra di mezzo» e trasformando le «esclusive» in «esclusive sì, ma intendiamo su console che su PC fa niente». Oggi su Steam troviamo capitoli dei franchise di The Last of Us, Encharted e Horizon, e naturalmente anche Starfield e Halo.

Qualche giorno fa, come dicevamo più sopra, sono iniziate a girare voci incontrollate sull’arrivo dei titoli esclusivi di Microsft sulle console rivali,compreso il «titolone» Indiana Jones and the Great Circle, il nuovo gioco appena annunciato da Xbox come punta di diamante della propria offerta futura.

La prima reazione è stata di sconforto e disperazione tra le fila dei giocatori Xbox, che addirittura si son messi a vendere la propria console sui mercatini online. Il ragionamento è: se tanto potrò giocare i titoli Microsoft anche su PlayStation, perché tenermi l’Xbox? La vendo subito, e poi mi prenderò una console Sony su cui potrò giocare più o meno tutto quello che verrà pubblicato.

A questo si affianca una generale delusione del pubblico Xbox: per anni, i produttori di hardware per giocare hanno spinto sull’acceleratore per creare una community che si sentisse parte di una famiglia di gamer. Puntualmente, a ogni annuncio di una nuova property esclusiva – è successo per Starfield  o per Death Stranding, partivano sberleffi social tra le due communty console su quanto fosse meglio l’una o l’altra piattaforma. Naturale ora che gli utenti Xbox si sentano «traditi» e quelli PlayStation festeggino con lo spumante come dopo una finale di Champions League.

Cosa succederà ora? Al momento, nessuno può davvero sapere quali sono i piani di Microsoft. Partiamo da un presupposto: Xbox ha cambiato strategia diverse volte nella sua vita – un lancio pazzesco con Xbox 360 seguito da uno quasi fallimentare di Xbox One, e per questi cambi di rotta molti giocatori Xbox temono decisioni quantomeno discutibili o persino suicide. Xbox One venne lanciata con un sistema inedito di validazione dei giochi su DVD, impediva di giocare se non si fosse collegati online. Oggi lo diamo per scontato, nel 2013 era un concetto marziano. E che dire di quei 100 CHF (circa) extra rispetto alla concorrente PS4, per un device rimasto a prendere la polvere e poi dismesso come il Kinect?

Dall’altra, Microsoft sta puntando tutto su Game Pass, il suo abbonamento «all you can play» che per una decina di CHF al mese fa giocare non solo un catalogo di oltre 200 giochi di prim’ordine, ma soprattutto tutte le esclusive di Microsoft appena vengono pubblicate. Questo vuol dire che tra un anno, quando arriveranno i nuovi videogame di Activision-Blizzard, la cui acquisizione è stata completata di recente per un cifra stellare, o di Bethesda, Microsoft non punterà tanto a venderli ma quanto a far aumentare il numero di abbonati.

Ammesso che ci sia qualcosa di vero dietro a queste voci, la prima possibilità che ci viene in mente è che Microsoft voglia guadagnare il massimo dai propri giochi, e quindi tenterà di venderli anche su PlayStation e Switch, come ora già li pubblica su Steam. Il vantaggio dei possessori di Xbox è che potranno scegliere di abbonarsi a Game Pass e giocare spendendo solo 10-15 CHF al mese, mentre i possessori di PlayStation dovranno pagare il prezzo pieno (generalmente sopra i 70 CHF). L’altro scenario, che non ci sentiamo affatto di escludere, è che Game Pass verrà semplicemente reso disponibile anche su PlayStation e Switch. Già oggi grazie al cloud gaming, possiamo giocare il 90% dei giochi inclusi in GamePass su un iPhone o una TV collegata a Internet, giocando in streaming (ne abbiamo parlato qua). Si tratterebbe solo di completare il cerchio e di permettere di giocare anche su PlayStation e Switch usando una App di Xbox che si collega al cloud: tutt’altro che irrealizzabile da un punto di vista tecnico, anche se piuttosto difficile credere che Sony e Nintendo lo possano permettere.

 Tutto questo a poche settimane dall’annuncio che Xbox ha licenziato quasi 2.000 dipendenti, giustificando questa mossa con la sovrapposizione di incarichi dopo la acquisizione di Activision. Considerando che tra i 12 mesi del 2023 e i primi 45 giorni del 2024 sono spariti quasi 16.000 posti di lavoro nel mondo del gaming, è facile che Microsoft stia anche pensando a strategie inedite per superare questa crisi devastante.

Comunque, non dovremo aspettare molto: Phil Spencer, il boss di Xbox, ha pubblicato un tweet enigmatico in cui annuncia un inatteso evento Microsoft per spiegare la sua strategia, e fugare ogni dubbio sulla rotta che vuole seguire. Dovrebbe svolgersi nei prossimi giorni, quindi – come dice Phil – «Stay Tuned».


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