Gaming

Stray, il videogame in cui farete le fusa e graffierete i divani

Nel lontano futuro di questo gioco l'umanità è sparita dalla Terra: il nostro alter ego è un vivace gatto arancione che, diciamocelo, se la spassa un mondo
Paolo Paglianti
23.07.2022 16:00

Nel lontano futuro di Stray, l’umanità è sparita dalla faccia della Terra. Non essendoci umani, il nostro alter ego è un vivace gattino arancione che se la spassa un mondo con i suoi amici-mici girando per le rovine della civiltà relativamente indisturbato, saltellando allegramente tra tubi in cui ormai non scorre più nulla da decenni e arrampicandosi su grate senza che nessun bipede si lamenti delle sue peregrinazioni. Un giorno, però, durante una esplorazione tipicamente felina, il nostro gattino cade e finisce sempre più giù, in una galleria oscura. Per fortuna, come sanno tutti, i gatti hanno sette vite, e sopravvivremo alla rovinosa scivolata. Anzi, scopriremo un mondo sotterraneo con una città perduta abitata da androidi coscienti e pieni di problemi. Indovinate un po’ a chi toccherà risolvere la situazione?

Originale ma giocabile

Stray è un videogame originale ma al tempo stesso giocabile praticamente da chiunque. L’idea di farci controllare un gattino funziona molto bene: affronteremo scenari magari già visti in altri videogame post-apocalittici, ma da un punto di vista a nostra memoria inedito. Un gattino può intrufolarsi in passaggi angusti, oppure arrampicarsi su cornicioni e tubi inaccessibili anche al più funambolico protagonista di Assassin’s Creed. Esplorare la città sotterranea degli androidi e le successive location – una più affascinante dell’altra – è un vero spasso e una ventata di novità nel mondo dei giochi d’avventura. C’è poi il tocco di classe di poter premere un tasto del joypad per emettere teneri miagolii, oppure di poter graffiare divani e tappeti in cui ci imbattiamo, oppure di schiacciare un sonnellino quando si trova un comodo cuscino. Tutte attività inutili ai fini del gioco vero e proprio, ma che sono un vero spasso per gli appassionati di gatti.

Sebbene sia un gioco originale e che vi farà visitare percorsi da brividi a dozzine di metri dal suolo, il team di sviluppatori dietro a Stray si è assicurato con un piccolo trucco che questo gioco possa essere affrontato con soddisfazione sia dai veterani di mille videogame, sia da chi non frequenta troppo la PlayStation. Il  nostro gattino infatti non può saltellare ovunque come succede spesso nei giochi di questo tipo, ma solo quando trova un ostacolo abbordabile. In questo modo, il giocatore inesperto non fallirà il salto dozzine di volte perché non ha dimestichezza con il joypad, ma salterà sempre a colpo sicuro, sapendo che se appare l’icona della «X» il salto è possibile. Contemporaneamente, nel gioco sono nascosti una discreta quantità di collezionabili in posti un po’ più difficili da raggiungere, e questo aggiungerà un livello di sfida a chi mastica videogame senza problemi.

Un gioco di esplorazione

Essenzialmente, Stray è un gioco di esplorazione e piattaforme: per esempio, la città iniziale non è enorme, ma dovrete visitarla soprattutto verticalmente, saltellando tra davanzali, balconi, insegne luminose in percorsi che solo un gatto agile e veloce può affrontare. Dovrete anche risolvere piccoli enigmi: niente di particolarmente ostico, e generalmente la soluzione è sempre a portata di mano. Gli androidi che popolano le location del gioco hanno spesso delle richieste, che diventano missioni da completare come «trova questo oggetto» oppure «raggiungi quel punto». Ad aiutarci a «parlare» con gli androidi ci penserà il robottino B-12, che diventerà anche un inseparabile e interattivo compagno di viaggio.

Naturalmente, ci sono anche i nemici: sono degli odiosi «cosi» che vi corrono addosso e soffocano il nostro micetto. Normalmente, potete evitarli o scrollarveli di dosso, ma non è escluso che qualcuno, nella città degli androidi, possa fornirvi un aiuto per liberarvene più velocemente.

Stray è un gioco affascinante: esplorare le rovine della civiltà umana ha un po’ il gusto di Horizon Forbidden West (ne abbiamo parlato qui). L’aspetto visivo è molto coinvolgente, gli enigmi sono sfiziosi, i dialoghi interessanti e spesso spiritosi, e non diventano mai noiosi. Gli sviluppatori hanno preferito confezionare un gioco da circa sei ore (che possono diventare otto se vorrete esplorare ogni angolo a caccia dei collezionabili) che allungare il brodo con mille sezioni uguali e ripetitive, e noi siamo molto grati per questa scelta. Meglio sei ore brillanti che dodici ripetitive.

Gratis per chi ha PS Plus

Peraltro, Stray è il primo gioco che arriva «gratis» a chi ha sottoscritto il nuovo servizio di abbonamento di Sony, PS Plus (ne abbiamo parlato qui). Chi ha il secondo o terzo livello di abbonamento, potrà scaricare Stray senza spendere un centesimo extra. Altrimenti, il gioco è disponibile per PS4 e PS5 a 31.90 CHF, oppure su PC ad ancora meno. Il gioco è totalmente tradotto in italiano e ha un PEGI età consigliata di 12+.

In questo articolo: