Will Smith e l'arte della truffa

Nel film "Focus" di Glenn Ficarra e John Requa
Marisa Marzelli
07.03.2015 00:14

Tutto il gioco a incastro del film sta già nel sottotitolo: Niente è come sembra. Di solito lo si dice a proposito dei gialli, ma stavolta va applicato ad un mix tra azione e commedia, che è il tono prediletto dalla coppia di sceneggiatori e registi John Requa e Glenn Ficarra. Lo spettatore è avvisato in anticipo di diffidare: ciò che sta vedendo potrebbe essere solo l'ennesima manipolazione di Nicky (Will Smith), un ingegnoso truffatore. Eppure, tra i mille ribaltamenti, qualche risvolto imprevisto riesce ancora a stupire il pubblico in sala. Qui sta il divertimento e insieme il limite del film, intuibile nelle linee generali (che si ripetono più volte) ma spesso ancora con un asso nella manica. Magari non proprio tutti i tasselli vanno al loro posto una volta scoperte per intero le carte, c'è qualche improbabile coincidenza di troppo, però la confezione luccicante assicura un piacevole intrattenimento. Diciamo che Focus è un po' la versione tecnologica da terzo millennio de La stangata, senza la strepitosa colonna sonora e con parecchio turpiloquio in più.Nicky conosce la splendida bionda Jess (l'australiana in ascesa Margot Robbie, già in The Wolf of Wall Street di Scorsese), ladra con destrezza e truffatrice ancora inesperta, e le fa fare pratica arruolandola come stagista nel suo team. La ragazza ha talento; orologi, carte di credito, portafogli di ignare prede tra la folla vengono sfilati con sorprendente facilità. Finché il sempre diffidente Nicky si rende conto che la relazione sentimentale con Jess potrebbe distrarlo dal lavoro e la pianta bruscamente. La ritroverà all'improvviso tre anni dopo a Buenos Aires, dove sta montando il suo capolavoro, una truffa milionaria nel mondo delle automobili da corsa. L'aspetto migliore del film sta negli insegnamenti impartiti dal maestro all'allieva (ma anche al pubblico) sulla psicologia e la filosofia dell'imbroglio, che in sostanza consistono nel manipolare o depistare l'attenzione della vittima per agire indisturbati. Come già spiegato in quell'insuperabile manuale dei trucchi e dell'illusionismo che è Prestige di Christopher Nolan.