Il protagonista

Steffen: «Che serata, è un'emozione incredibile»

La tripletta dell'ala bianconera ha lanciato al meglio il cammino dei rossocrociati verso gli Europei del 2024 – Il ct Murat Yakin: «Complimenti ai ragazzi, hanno lavorato molto bene»
© ANDREJ CUKIC
Nicola Martinetti
25.03.2023 23:30

Il sinistro di Renato Steffen. Già. A sorpresa, è questo il piede giusto con cui è partita la campagna della Svizzera, verso gli Europei del 2024. Ad emergere più di chiunque altro nel surreale clima dello stadio Karadjordje di Novi Sad, vuoto e silenzioso come in piena pandemia, è stata proprio l’ala bianconera. Il più inatteso tra i titolari scelti da Murat Yakin. Capace però di raccogliere al meglio l’eredità di Xherdan Shaqiri, vestendo per una serata i panni del trascinatore.

Tre reti dal sapore storico

La debole resistenza di una fragile Bielorussia, di fatto, l’ha piegata proprio lui. Balbettante a Lugano, «Rinato» - ormai è questo il suo nuovo nome - con la maglia della Nazionale. Sul neutro serbo, nella prima mezz’ora di gioco, il 31.enne argoviese si è fatto trovare per tre volte al posto giusto al momento giusto. Firmando la tripletta più veloce nella storia della selezione rossocrociata. «I suoi gol però potevo segnarli pure io, erano palloni semplici» ha scherzato Ricardo Rodriguez al termine del confronto, ai microfoni della RSI. Alludendo - non a torto - al basso coefficiente di difficoltà delle reti realizzate dall’ex Wolfsburg. Considerazioni relative, tuttavia, che poco tolgono a un exploit il cui eco, si spera, potrà portare benefici anche alla squadra di Mattia Croci-Torti. Musica di un futuro al quale però l’ala bianconera per il momento non vuole ancora pensare. Godendosi quanto realizzato in un match che invero, nel primo minuto di gioco, aveva visto gli elvetici tremare per una clamorosa traversa colpita da Khvaschinski. L’unico acuto bielorusso, prima dello «Steffen show». «Sono al settimo cielo - ha dichiarato il numero 11 del Lugano a fine partita, con il pallone della vittoria sotto il braccio -. Segnare con la maglia della Nazionale è già di per sé emozionante. Farlo tre volte in un solo incontro, aiutando la squadra a imporsi, è qualcosa di incredibile». Già, come incredibile, per certi versi, è la differenza di rendimento tra lo Steffen visto più volte all’opera con il club bianconero, e quello sceso in campo al Karadjordje. «Credo che questo genere di contesto esalti le mie qualità - ha rilevato il diretto interessato -. In ambito internazionale i ritmi sono elevati, bisogna pensare in fretta e toccare poche volte il pallone. Sono poi circondato da moltissimo talento, i migliori giocatori che il nostro Paese ha da offrire. Tutto questo mi ha sicuramente aiutato».

Scelte azzeccate e giusto atteggiamento

Fondamentale, va da sé, è anche stata la scelta di Murat Yakin. Che ha deciso di schierarlo dal primo minuto, nel ruolo abitualmente ricoperto da Xherdan Shaqiri. Steffen, assieme a Itten, ha vinto il ballottaggio che ha assegnato i ruoli lasciati scoperti dagli assenti più illustri. «Sono felice, le mie decisioni si sono rivelate azzeccate e abbiamo iniziato nel migliore dei modi le qualificazioni ai prossimi Europei - ha commentato il ct rossocrociato nel dopopartita -. Devo davvero fare i complimenti ai miei ragazzi, perché tutti hanno lavorato molto bene e con grande disciplina, meritando questo bel risultato. Ho visto ritmo, grande lucidità e diverse buone idee». In conclusione il 48.enne basilese si è poi soffermato sull’ottimo impatto avuto da diverse riserve gettate nella mischia nel corso del secondo tempo. In particolare Amdouni e Okafor, che hanno contribuito in prima persona alla realizzazione del quarto e del quinto gol. «È importante poter contare su una panchina in grado di mantenere alto il livello. Chi è entrato in corso d’opera ha saputo dimostrarsi dinamico, mettendo in campo la giusta attitudine. Questo mi fa sicuramente piacere». E, aggiungiamo noi, sarà altresì importante anche martedì a Ginevra. Quando i rossocrociati affronteranno Israele, un avversario - sulla carta - decisamente più insidioso della Bielorussia.

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