Il punto

Svizzera, guai a snobbare la Nations League

In un torneo agendato al tramonto di una stagione logorante, i rossocrociati arrancano – Non fare risultato potrebbe complicare il cammino verso Euro 2024, mentre in vista dei Mondiali c’è chi parla di privilegio
Massimo Solari
07.06.2022 16:16

La Nazionale svizzera prova a ripartire da una cena. E, di riflesso, a ritrovare armonia e unità d’intenti. Sì, il doppio kappaò di Praga e Lisbona ha lasciato il segno. In campo come nelle teste degli uomini di Murat Yakin. «Ora serve fare un passo avanti, come collettivo, perché la nostra forza è sempre stato il gruppo» ha d’altronde dichiarato Pierluigi Tami, in modalità pompiere dopo la figuraccia contro il Portogallo. Ebbene, il monito del direttore delle squadre nazionali si è trasformato in un invito. Un invito che - stando alla RSI - i senatori dello spogliatoio hanno recapitato ai compagni. «Organizziamo una serata libera, uniamo i tavoli e ricompattiamoci» il succo del messaggio.

Se non sei testa di serie rischi

Ginevra, dove ieri sera sono atterrati i rossocrociati, è già un crocevia importante. Forse decisivo. L’attitudine e la natura delle prestazioni che saranno offerte contro Spagna (domani) e Portogallo (domenica), forniranno suggerimenti inequivocabili circa due aspetti. Da un lato, per l’appunto, sull’integrità e l’affiatamento del gruppo elvetico. Dall’altro sul destino sportivo in Nations League. Una competizione, questa, che la Svizzera non può permettersi di snobbare. No, nonostante - ed è oggettivo - si stia giocando al tramonto di una stagione infinita e perciò logorante.

L’ufficio reclami, va da sé, è ubicato a Nyon. Quando concepì il nuovo torneo a cadenza biennale, mamma UEFA decise infatti di estenderne la portata. Per intenderci, oltre il prestigio e il verdetto della Final four riservata alle migliori della Lega A. Cosa significa? Beh, che fare bene in Nations League equivale a ridurre i rischi nelle campagne successive. Per la precisione, nel quadro delle qualificazioni all’Europeo del 2024. Segnatevi data e luogo: 9 ottobre 2022, Francoforte. Per l’occasione si terrà il sorteggio dei gironi. E - attenzione - la suddivisione in fasce delle 54 nazionali (la Russia rimane esclusa) sarà effettuata proprio sulla base della classifica complessiva della Nations League 2022-23. Esatto, non in base al tradizionale ranking. Tradotto: le teste di serie dei dieci gruppi emergeranno dalle sedici selezioni che compongono la Lega A, fra cui la nostra Nazionale. Dieci su sedici, dunque, tra le quali - a cascata - le vincitrici dei quattro gironi, le quattro seconde classificate e le due migliori terze.

Un indebito vantaggio?

La Svizzera, ultima a quota zero punti, a oggi non figurerebbe in questo novero di elette, ma sarebbe destinata alla seconda fascia. Cioè quella più insidiosa per le presunte «grandi». Già, perché affrontare le qualificazioni insieme a Inghilterra e Serbia, oppure a Portogallo e Svezia - tanto per fare il nome di potenziali avversari fra le teste di serie e la terza fascia - complicherebbe di molto il cammino verso l’Europeo tedesco. Di qui l’urgenza di trovare punti, oltre che morale, nei due incontri in programma allo Stade de Genève e al momento delle sfide previste in settembre.

E a proposito delle ultime due gare ufficiali prima del Mondiale in Qatar. Se per alcuni - in un 2022 già carichissimo di impegni - la Nations League costituisce un intralcio evitabile, per altri le sei partite programmate tra giugno e settembre rappresentano un privilegio. Un indebito vantaggio, anche. E - sotto sotto - chi ha sollevato la questione non ha tutti i torti. Mentre le principali nazioni europee - e i rispettivi ct - hanno l’opportunità di affrontarsi a vicenda, nel resto del mondo si disputano amichevoli a bassissimo contenuto tecnico. Poco allenanti, insomma, per non dire buffe. Nel Vecchio continente, detto altrimenti, Murat Yakin e Didier Deschamps possono sperimentare ad alto livello, preparando la competizione più prestigiosa del pianeta sull’arco di diversi match, contro Spagna o Croazia. Allo stesso tempo il Canada - che tornerà a un Mondiale dopo il 1986 - è costretto a misurarsi contro Panama, il Camerun - inserito nel gruppo con i rossocrociati - sfiderà il Burundi nelle qualificazioni alla Coppa d’Africa, così come il Senegal se la vedrà con Benin e Ruanda. E le sudamericane? Il Brasile ha appena concluso una breve tournée in Asia, battendo in amichevole Corea del Sud e Giappone. L’Argentina, dopo aver strapazzato l'Italia nella «Finalissima», ha invece travolto l’Estonia con cinque reti. Tutte firmate da Leo Messi. Il campione in un contesto di mediocrità.