Hockey

Il giro del mondo in cinque gol, e il Lugano se la ride ancora

Le reti di Arcobello, Carr, Granlund, Zanetti e Fazzini stendono l’Ajoie - Nel finale sfuma lo «shutout» di Schlegel - Marco Müller: «Ci resta tanto lavoro da fare»
©Keystone/Crinari
Fernando Lavezzo
27.01.2023 23:17

Ci sono uno statunitense, un canadese, un finlandese, un italiano e un ticinese. Non è l’inizio di una barzelletta, ma fa sorridere lo stesso. È infatti l’elenco dei marcatori bianconeri (Arcobello, Carr, Granlund, Zanetti e Fazzini), che con i loro cinque gol hanno permesso al Lugano di battere senza troppo affanno il fanalino di coda Ajoie. Per la squadra di Luca Gianinazzi è la quarta vittoria di fila. La quinta nelle ultime sei partite. Ancora una volta ottenuta senza concedere più di due reti. I gol giurassiani sono arrivati solo nel finale, a risultato acquisito, con l’unico dispiacere dello «shutout» sfumato per un Niklas Schlegel nuovamente protagonista. Sì, perché fino alla mezz’ora la gara è stata in bilico, con i padroni di casa a sprecare il raddoppio e costretti a soffrire nell’unica fase di spinta ospite. In quei momenti il portiere bianconero ci ha messo del suo per evitare il pareggio. Poi, tra il 31’ e il 36’, il Lugano ha preso rapidamente il largo con altre tre reti, chiudendo la discussione.

Al momento giusto

«Per una volta siamo stati noi a segnare nei momenti giusti e Schlegel è stato ancora importantissimo», dice sorridendo Marco Müller, dal cui bastone hanno avuto origine il 2-0 e il 3-0. L’impressione è che finalmente il Lugano giochi con più leggerezza rispetto a qualche settimana fa: «Sì e no», replica «Mullo». «I risultati positivi aiutano, ovvio, ma c’è ancora parecchio lavoro davanti a noi. Non siamo ancora arrivati dove vogliamo essere».

Effettivamente, nonostante i 14 punti conquistati nelle ultime sei uscite, la classifica è sempre incerta. Complice la vittoria del Langnau a Bienne, la temperatura attorno alla linea dei pre-playoff resta incandescente. La novità, semmai, è la distanza dalle squadre che stanno davanti, ridottasi sensibilmente nelle ultime giornate. Il sesto posto, occupato dal Friburgo, è a «soli» sette punti. Domani sera i Tigers ospiteranno l’Ambrì in uno scontro diretto che interesserà anche al Lugano, domenica atteso dal forte Rapperswil.

Una «vera» prima linea

Già decisivo a Davos e nelle due gare con gli ZSC Lions, il terzetto composto da Müller, Carr e Granlund si è confermato determinante. Il Lugano, finalmente, sembra aver trovato una vera prima linea capace di lasciare il segno ad ogni incontro: «Ci troviamo bene, abbiamo segnato altri due gol, ma è stata una vittoria di squadra», ribadisce Marco. «Ancora una volta abbiamo lavorato bene in difesa. A Rapperswil dovremo ripeterci. Con questa base siamo pericolosi per tutti».

Chi più, chi meno

+ Marco Müller

Delizioso l’assist a Carr per il fondamentale 2-0. E anche nel 3-0 di Granlund c’è il suo zampino. Al centro del canadese e del finlandese porta qualità e quantità, indicando sempre la via.

- Brett Connolly

Niente di catastrofico, ben inteso, ma è una di quelle serate in cui il casco giallo non riesce a lasciare il segno, giocando troppo lontano dalla porta. Tra gli attaccanti stranieri è l’unico a non finire nel tabellino.

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