Trent’anni fa

La fuga di O.J., il «soccer» e lo sciopero del baseball nell’estate più folle dello sport americano

Il caso Simpson, i Mondiali di calcio, i primi playoff di basket senza Jordan e tanto altro: tra i mesi di giugno e agosto del 1994, sport e cronaca «made in USA» proposero un'infinità di storie
Fernando Lavezzo
11.06.2024 06:00

È il 17 giugno del 1994 e Manhattan è in festa. I New York Rangers, freschi vincitori della Stanley Cup, sfilano a Broadway per la tradizionale parata. La stessa sera, al Madison Square Garden, i New York Knicks ospitano gli Houston Rockets per gara-5 delle finali NBA. Nel corso della partita, però, è un’altra (ex) stella dello sport USA a incollare quasi 100 milioni di americani davanti al televisore: O.J. Simpson, leggenda del football, è in fuga dalla polizia sulle autostrade californiane. Intanto, a Chicago, si aprono i Mondiali di calcio.

Sì, sono passati 30 anni dal mese di giugno, anzi, dall’estate più folle nella storia dello sport statunitense: il «caso O.J.», il calcio mondiale che diventa «soccer», le «maledizioni» hockeistiche che muoiono e quelle che nascono, i primi playoff di basket senza Michael Jordan. E poi lo sciopero del baseball. Ripercorriamo gli eventi, partendo dal ghiaccio.

Messier contro Bure

Il 31 maggio 1994, gli appassionati di hockey si concentrano sul Madison Square Garden per gara-1 della finale NHL tra i New York Rangers del carismatico Mark Messier e i Vancouver Canucks dell’imprendibile Pavel Bure, «The Russian Rocket». Comunque vada, sarà storia: i Rangers non vincono la Stanley Cup dal 1940, i Canucks non l’hanno mai vinta. Vancouver fa subito il break, ma il 4 giugno N.Y. si porta sul 2-1 sbancando il Coliseum.

Ewing contro Olajuwon

Sono giorni straordinari per le squadre di New York. I Rangers volano, gli Yankees guidano la classifica nel baseball e anche il basket fa sognare: il 5 giugno, infatti, i Knicks di Patrick Ewing vincono gara-7 della finale di Conference contro gli Indiana Pacers e raggiungono gli Houston Rockets di Hakeem Olajuwon nelle NBA Finals. L’8 giugno, in Texas, inizia dunque la corsa al trono lasciato libero dai Chicago Bulls di Michael Jordan, ritiratosi nell’ottobre del 1993. «M.J.», nel frattempo, cerca nuova gloria nel baseball con i Birmingham Barons, farm team dei Chicago White Sox nella Southern League, in Alabama. Tornerà sul parquet per conquistare altri tre anelli tra il 1996 e il 1998. Ma quella è un’altra storia.

Dopo quattro partite, la serie tra Rockets e Knicks è sul 2-2, con un «break» a testa. Intanto, l’11 giugno, i Rangers falliscono il primo «match point», perdendo gara-6 a Vancouver. Si deciderà tutto alla «bella».

Doppio omicidio a L.A.

Il 13 giugno 1994, una notizia scuote gli USA. Poco dopo la mezzanotte, a Los Angeles, Nicole Brown Simpson e il cameriere Ronald Lyle Goldman, aspirante attore, vengono trovati morti, uccisi a coltellate, nel vialetto di casa della donna, nel lussuoso quartiere di Brentwood. Lei era l’ex moglie di O.J. Simpson, leggendario running back dei Buffalo Bills, ritiratosi nel 1979 per poi dedicarsi al cinema (Una pallottola spuntata). Rientrato da Chicago, dove era volato la sera prima, O.J. viene interrogato come possibile testimone.

54 anni dopo

Il 14 giugno, al Madison Square Garden, ci sono 18.200 spettatori. Gara-7 della finale NHL è appassionante. I padroni di casa vanno sul 2-0 nel primo tempo con Leetch e Graves. Nel periodo centrale, Linden riporta sotto i Canucks in inferiorità numerica, poi Messier ristabilisce le distanze. All’inizio del terzo tempo, ancora Linden rimette tutto in discussione. Ma il punteggio non cambia più: dopo 54 anni, la maledizione dei Rangers è finalmente spezzata. Messier diventa «The Messiah». Con il k.o. di Vancouver, inizia però la maledizione delle squadre canadesi, la cui ultima Stanley Cup risale al 1993, quando vinsero i Montréal Canadiens.

La parata dei New York Rangers. © AP/Marty Lederhandler
La parata dei New York Rangers. © AP/Marty Lederhandler

Tetto salariale

Mentre la polizia indaga sulla morte di Nicole Brown e Ronald Goldman, le cronache sportive si arricchiscono di un nuovo filone. Il 16 giugno, il consiglio d’amministrazione dell’associazione che rappresenta i giocatori di baseball della Major League, si riunisce per discutere la proposta di un tetto salariale presentata dai proprietari. Si decide di far votare i giocatori sulla possibilità di indire uno sciopero.

La porta sul retro

La mattina del 17 giugno, O.J. Simpson viene formalmente accusato di duplice omicidio di primo grado. Quando la polizia si reca alla villa di Robert Kardashian nella San Fernando Valley, dove Simpson ha trascorso la notte, l’ex star del football fugge dal retro insieme all’ex compagno di squadra Al Cowlings. Attorno alle 14.00, il comandante David Gascon annuncia pubblicamente che O.J. è ricercato. La polizia è sulle sue tracce.

Il rigore di Diana Ross

A quell’ora, a Chicago sono già le 16. Al Soldier Field, la partita inaugurale dei Mondiali di calcio si è appena conclusa con la vittoria della Germania sulla Bolivia: 1-0 con gol di Jürgen Klinsmann. Prima della gara, alla presenza di Bill Clinton, va in scena la cerimonia d’apertura presentata da Oprah Winfrey. La cantante Diana Ross sbaglia un rigore da due passi, rovinando la coreografia.

Breaking news

Alle 21 dello stesso 17 giugno, ora di New York (a Los Angeles sono le 18), inizia gara-5 della finale NBA tra Knicks e Rockets. All’inizio del secondo quarto, con New York avanti 34-32, la NBC interrompe la trasmissione per seguire in diretta la fuga di O.J. Simpson, a bordo di un fuoristrada Ford Bronco bianco guidato da Al Cowlings e inseguito da numerose auto della polizia. Per tutta la serata, il network alterna il basket e la caccia all’uomo. Vincono i Knicks 91 a 84, ma l’attenzione degli americani è focalizzata su L.A. e le sue autostrade. Alle 19.45 californiane, la fuga di Simpson termina a casa sua. L’ex star del football resta in auto per un’altra ora, minaccia di suicidarsi (ha una pistola), poi viene arrestato. Il 20 giugno si dichiara non colpevole. Il processo, lungo 267 giorni, spaccherà l’America e si concluderà con l’assoluzione. Simpson verrà poi giudicato colpevole nella causa civile, che però non prevede la galera.

Silverdome rossocrociato

Il 18 giugno 1994, il giorno dopo l’arresto di O.J., la nazionale statunitense debutta ai Mondiali di calcio contro la Svizzera. Al Silverdome di Pontiac, sobborgo di Detroit, finisce 1-1: al vantaggio di Bregy, su punizione, risponde Wynalda, pure su punizione.

Stati Uniti contro Svizzera al Pontiac Silverdome. © AP/Rudi Blaha
Stati Uniti contro Svizzera al Pontiac Silverdome. © AP/Rudi Blaha

L’incubo di John Starks

Tra il 19 e il 22 giugno, a Houston si consuma il dramma sportivo dei New York Knicks e di John Starks. In gara-6, la squadra di Pat Riley - già coach dei Los Angeles Lakers ai tempi dello «showtime» - perde 84 a 86. Starks cerca la tripla della vittoria allo scadere, ma viene stoppato da Olajuwon. Anche gara-7 è combattuta, ma i Knicks vengono affossati dalla serataccia di Starks, che - ancora scosso dal canestro decisivo mancato tre giorni prima - tira con un disastroso 0 su 11 dalla distanza e un complessivo 2 su 18 dal campo. I texani si impongono 90-84 e si laureano campioni NBA per la prima volta nella storia. Concederanno il bis nel 1995.

Escobar e Maradona

I Mondiali di calcio continuano. Il 22 giugno, mentre i Rockets festeggiano il titolo NBA, la Svizzera di Roy Hodgson celebra il suo 4-1 contro la Romania. Gli USA battono invece 2-1 la Colombia, lanciati da un autogol di Andrés Escobar. Quest’ultimo viene poi ucciso il 2 luglio nel parcheggio di un bar di Medellin. Il 30 giugno, dopo il successo dell’Argentina sulla Nigeria al Foxboro Stadium, Diego Armando Maradona viene preso per mano da un’infermiera che lo accompagna al controllo antidoping. Risulta positivo. Non alla cocaina, come nel 1991, ma all’efedrina. Squalificato, il Pibe grida al complotto. Il torneo prosegue e si chiude il 17 luglio a Pasadena, nello stesso modo in cui si era aperto un mese prima: con un rigore sbagliato. Non da Diana Ross, ma da Roberto Baggio. Il Brasile è campione.

Maradona condotto al controllo antidoping dopo Argentina-Nigeria. © AP Photo/Joe Cavaretta
Maradona condotto al controllo antidoping dopo Argentina-Nigeria. © AP Photo/Joe Cavaretta

L’ultima mazzata

Con l’hockey, il basket e il soccer in vacanza, ai tifosi americani resta il baseball. Non per molto: il 12 agosto inizia lo sciopero dei giocatori. Verrà cancellata tutta la stagione, playoff e World Series compresi. Il degno finale di una folle estate.

Lo Yankee Stadium nel Bronx, vuoto, nel settembre del 1994. © AP/Mark Lennihan
Lo Yankee Stadium nel Bronx, vuoto, nel settembre del 1994. © AP/Mark Lennihan
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