Lo Young Boys non scappa, il Lugano si tiene stretto il punto di Winterthur

«Attendiamo i risultati delle nostre avversarie dirette, dopodiché capiremo meglio che sapore dare al pareggio ottenuto a Winterthur». Nessuna fretta. A margine del 2-2 maturato alla Schützenwiese, Mattia Croci-Torti ha chiesto a tutti di fare un bel respiro, pazientando ancora un poco, prima di giudicare il risultato del Lugano in modo perentorio. In un senso, come nell’altro. Ebbene, due orette più tardi il Servette è incappato nella terza sconfitta consecutiva. E via, un altro punto recuperato ai ginevrini, ora solo a +1. Domenica pomeriggio è quindi toccato allo Young Boys frenare parzialmente. Il punto ottenuto contro il San Gallo, però, è d’oro, considerato che sino al 79’ i gialloneri erano sotto di due reti. Il divario tra i bernesi e il Lugano resta così invariato a sei lunghezze.
Ambiziosi per inerzia
Cosa resta, dunque, dell’ultima prestazione dei bianconeri? Di buono, a conti fatti, c’è sicuramente il punto incamerato su uno dei campi più ostici della Super League. Sì, perché a Winterthur - in stagione - sono riusciti a imporsi solo in tre: lo Young Boys, il Basilea e, a fine settembre, il Lugano. I bianconeri, oltretutto, hanno flirtato concretamente con il settimo successo consecutivo in campionato. E se ciò succede nel quadro di una prova non spettacolare, anzi a tratti sofferta, beh significa comunque disporre di un certo spessore e di altrettanta consapevolezza. Il Crus ha parlato di «coraggio». Si potrebbe altresì aggiungere che nella testa di Sabbatini e compagni, oramai, la ricerca dei 3 punti si alimenta per inerzia. «Le squadre che vogliono rimanere in testa alla classifica, d’altronde, sono quelle che vanno su ogni campo a cercare di giocarsela» ha sottolineato l’allenatore del Lugano. Già, anche se - paradossalmente - i bianconeri hanno forzato persino troppo. Il Winterthur, che è compagine scaltra e non sprovvista di qualità, ne ha approfittato. Rubando tempo e sfera all’avversario, ancora e ancora, per poi fiondarsi dalle parti di Saipi. Sul piano tattico, detto altrimenti, la formazione di Patrick Rahmen si è fatta preferire. E ciò a differenza del precedente scontro, il 10 dicembre, quando a Cornaredo il Lugano aveva volontariamente abbassato i ritmi della contesa, aspettando il momento giusto per colpire.
Il fattore Hajrizi
Rispetto a quel match, tuttavia, il pareggio di sabato si è potuto sviluppare su coordinate differenti. Intanto si sfidavano due squadre in totale fiducia e l’intensità dell’incontro, la sua drammaticità anche, lo hanno dimostrato. «Sul piano difensivo, però, siamo stati meno solidi del solito» ha ammesso Croci-Torti, alludendo ai tanti, troppi regali concessi agli zurighesi. Su tutti, il 2-2 appena un minuto dopo il secondo vantaggio trovato da Espinoza. Il tecnico ha riconosciuto come, con la palla fra i piedi, alcuni elementi abbiano peccato in termini di lucidità e qualità. Non ha fatto nomi, il Crus. E allora li facciamo noi. Se Mahou ha deluso per l’ennesima volta, in chiaro affanno è parso Lukas Mai. Il tedesco ha disputato dal primo minuto tutte le partite del 2024. Tutte. Un turno di pausa, insomma, potrebbe fare bene all’ex Bayern. Il problema? L’infortunio di Hajrizi rischia di limitare le scelte del Crus, che - in costruzione e nel ruolo di braccetto di destra - ha perso sino al termine della stagione proprio l’alter ego di Mai.
Una panchina di spessore
E a proposito di forfait. Sabato prossimo, a Zurigo contro il GC, mancherà pure Hajdari, squalificato. Alla Schützenwiese non c’erano per contro Steffen (squalificato) e Aliseda (ammalato), e la panchina a disposizione di Croci-Torti era in ogni caso da urlo: Espinoza, Bislimi, Belhadj, Bottani, Valenzuela, Vladi, El Wafi, Przybylko. Questo per dire che, rispetto al precedente incrocio con il Winterthur sotto Natale, le frecce nell’arco bianconero si sono moltiplicate. Eccola, quindi, l’altra buona notizia al tramonto di una settimana che - lo abbiamo suggerito - ha tolto brillantezza ad alcuni giocatori. «Contro Stade Losanna, Basilea e Winterthur - con due trasferte su tre - abbiamo totalizzato 7 punti» ha tenuto a evidenziare l’allenatore del Lugano. «Nove punti sarebbero stati eccezionali, ma ritengo che la mia squadra abbia fatto i compiti». Il Crus, tornando quindi un’ultima volta sul 2-2 della Schützenwiese, ha invitato a non considerare la mancata vittoria «in modo troppo negativo». E a giusta ragione. Il Servette è oramai sotto tiro, mentre lo Young Boys mica è scappato.