Debutto svizzero (in chiave ticinese) per la nuova Ferrari Amalfi: «Pensata per viaggiare lontano»
C’è un momento, durante ogni manifestazione automobilistica che si rispetti, in cui il brusio si assottiglia e tutti gli appassionati puntano i loro smartphone in attesa di scoprire la nuova dream car. E giovedì scorso, alla 38ª edizione di Auto Zürich, davanti alla nuova Ferrari Amalfi — berlinetta V8 2+ a motore centrale-anteriore, erede della Roma — quel momento ha avuto il timbro del Ticino. L’anteprima svizzera è stata infatti curata da Kessel, dealer ufficiale Ferrari con sedi a Grancia, Lugano e Zug, punto di riferimento per la clientela elvetica e per l’intera rete Ferrari nel Paese.

«Presentare una Ferrari non è una cosa di tutti i giorni», commenta Ronnie Kessel, CEO del gruppo. «Per noi è sempre una grande soddisfazione, ma anche la fine di un lungo percorso: dietro ogni modello c’è un lavoro che dura anni, dai primi schizzi su carta fino al prodotto finale. Quando la fabbrica ti affida le chiavi di una presentazione come questa, non puoi lasciare nulla al caso: un errore rischia di compromettere il successo della vettura sul mercato».
La nuova Amalfi segna un passaggio importante nella storia recente del Cavallino Rampante: «È la quinta generazione di una linea GT V8 anteriore che parte con la California, passa da California T, Portofino e Roma», spiega Kessel. «Rappresenta l’essenza del Granturismo moderno, la vettura con cui puoi partire e andare a Venezia, Francoforte o Portofino con la stessa facilità, senza rinunciare né alle prestazioni né al comfort. È una Ferrari per chi ama viaggiare lontano, ma vuole sentire ogni cavallo sotto controllo».

Anche il colore scelto per la première svizzera è una dichiarazione di intenti. «Non è stata presentata in rosso, ma in Bianco Artico, un bianco con riflessi azzurrini», precisa Kessel. «Il rosso appartiene al mondo delle corse, mentre il grigio è la tradizione tedesca. Le GT, invece, parlano una lingua più sobria, più elegante. Con questa tinta abbiamo voluto mostrare una Ferrari che non ha bisogno di urlare la propria potenza: è raffinata, contemporanea, pensata anche per chi oggi guida altri marchi e si avvicina per la prima volta al nostro mondo».
Dal palco di Zurigo, il car explainer Ferrari Jean-Luc D’Auria ha illustrato le novità tecniche della vettura: «Il V8 biturbo da 640 cavalli garantisce uno 0-100 km/h in 3,3 secondi e 0-200 in 9,0 secondi. La doppia frizione a otto rapporti è più rapida e più confortevole nella guida di tutti i giorni. L’ala posteriore mobile lavora in tre configurazioni, in automatico: in rettilineo riduce la resistenza, in curva aumenta il carico. Il nuovo volante torna ai pulsanti fisici e all’iconico tasto di accensione, mentre l’HMI a tre display rende anche il passeggero parte dell’esperienza di guida».

La Amalfi monta l’ultima evoluzione del motore V8 F154 da 3.855 cm³, capace di 640 cv grazie a nuove calibrazioni del sistema di sovralimentazione e a una gestione elettronica evoluta. L’albero piatto e i collettori di scarico a lunghezza equalizzata preservano il timbro tipico Ferrari, mentre il cambio a doppia frizione in bagno d’olio — derivato dalla SF90 — offre passaggi di marcia ancora più fluidi e rapidi. La dinamica di guida integra il brake-by-wire e il sistema ABS Evo all’interno del framework SSC 6.1, con una stima del grip più precisa anche su fondi a bassa aderenza. L’ala posteriore attiva può generare 110 kg di carico a 250 km/h, mantenendo un incremento minimo della resistenza aerodinamica.
Il disegno esterno privilegia superfici scolpite e volumi compatti. Il frontale, privo di calandra tradizionale, è definito da un’ala flottante in tinta carrozzeria che ingloba sensori e proiettori, mentre il posteriore corto e pulito integra un diffusore funzionale e gruppi ottici nascosti in tagli sottili. L’aerodinamica lavora in modo discreto ma costante, con generatori di vortici, scarpette sul fondo e un bypass sopra i proiettori per migliorare il raffreddamento.

All’interno, l’impostazione a doppio cockpit avvolge guidatore e passeggero in due spazi distinti ma complementari. Il volante è tornato fisico, con comandi tattili immediati e il tasto Start in alluminio. L’interfaccia digitale si sviluppa su tre schermi: strumentazione da 15,6 pollici, display centrale da 10,25 e schermo passeggero da 8,8, con funzioni di infotainment, climatizzazione e “co-drive view”. Di serie sono previsti Apple CarPlay, Android Auto e ricarica wireless; a richiesta l’impianto Burmester®. La configurazione 2+ consente un utilizzo quotidiano, con sedili posteriori sfruttabili per bambini o come vano supplementare, e un sollevatore anteriore attivo fino a 35 km/h per superare agevolmente rampe e dossi urbani.
Le dotazioni si completano con cerchi da 20 pollici e pneumatici co-sviluppati con Bridgestone e Pirelli, nelle misure 245/35 R20 all’anteriore e 285/35 R20 al posteriore, e con il programma di manutenzione Genuine Maintenance di sette anni, valido per l’intera gamma Ferrari.

«Questa vettura nasce per un pubblico che ama guidare ma anche vivere la propria auto ogni giorno», osserva Kessel. «Il concetto di GT per noi non è un compromesso, ma una forma diversa di sportività: la Amalfi è pensata per la distanza, per l’equilibrio, per il piacere di guida continuo. È una Ferrari che accompagna la vita, non solo le prestazioni».
L'anteprima è stata anche l'occasione per il pubblico di scoprire l’allestimento completo di Kessel ad Auto Zürich, sviluppato su due aree tematiche: da una parte la sezione dedicata ai modelli di attualità, con la Amalfi protagonista; dall’altra l’omaggio alle classiche, dove spiccano una 275 GTB e una 330 GTS restaurate e valorizzate dal reparto Kessel Classic. Il dipartimento, certificato Ferrari Classiche, è in fase di ampliamento e riunisce un team specializzato nel restauro e nella manutenzione di vetture storiche e youngtimer del marchio.

«Ci sentiamo responsabili di tutta la filiera, dal restauro alle competizioni, fino alla vendita e al servizio post-vendita», sottolinea Kessel. «Il nuovo spazio Classic è un investimento importante: unisce la tradizione di mio padre Loris alla crescita di un gruppo che oggi rappresenta Ferrari in Svizzera con un approccio completo. L’obiettivo è uno solo: offrire a ogni cliente, che si tratti di una vettura nuova o di un modello storico, la migliore esperienza possibile».
E l’attesa per vedere la Amalfi sulle strade ticinesi è già iniziata. «La presenteremo a Lugano la prossima settimana, davanti ai nostri clienti e amici», annuncia Ronnie Kessel. «C’è una bellezza particolare nell’attesa: quando una Ferrari nuova arriva, non è solo una consegna, è un momento che si vive insieme, come un rito. Le persone iniziano a immaginare i loro viaggi, i primi chilometri, le tappe che faranno. E noi condividiamo con loro quell’entusiasmo. È questo che rende unico ogni debutto: la sensazione che qualcosa di straordinario stia per cominciare».

