Un pilota merita il massimo dei voti, e non è il campione del mondo

La discussione è un po’ da bar, ma la domanda è lecita e se la pongono tutti: Lando Norris è un campione vero o u campione di passaggio? Domenica ha conquistato il titolo piazzandosi terzo ad Abu Dhabi, dopo una gara all’insegna della prudenza da un lato e dell’aggressività dall’altro, perché stavolta ha fatto sorpassi decisi, perentori, coraggiosi, come raramente gli era accaduto prima. Gli bastava poco per tenersi la leadership e ha fatto tutto per benino. Bravo, dunque: 7 vittorie e 7 pole position non sono venute a caso. È velocissimo, a patto che non sia impegnato in una lotta corpo-a-corpo. Ma ha sempre avuto una McLaren superiore alle rivali. Come campione è da rivedere nel ‘26. Può darsi persino vada più forte perché ha appreso molto. Diciamo che la sua maturazione non si è ancora completata. E passiamo alle pagelle dell’anno.
MCLAREN 10
Ha riconquistato il mondiale costruttori, ha portato due piloti a giocarsi il titolo piloti all’ultima gara con la macchina più veloce del campionato: che cosa le si poteva chiedere di più? Il resto sono peccati veniali che il tempo cancellerà.
Lando Norris 9,5
Correva per il titolo e l’ha vinto. Il resto sono chiacchiere con le quali ci trastulleremo nelle sere d’inverno. I chiaroscuri del suo 2025 lo faranno di sicuro crescere. Ma basta col teatrino di mamme, papà, morose, tutti in lacrime per il bambino iridato!
Oscar Piastri 8
Una prima parte di annata da fenomeno, la seconda da pulcino impaurito dinanzi al grande traguardo del mondiale. Però ha soli 24 anni, sa correre, è veloce, non guarda in faccia a nessuno. Teoricamente è più forte di Norris: la McLaren lo sa e ci punta per il futuro.
RED BULL 9
Il coraggio di licenziare il titolare, Christian Horner, a metà annata, con la prospettiva di crollare. Invece il meglio è venuto dopo, con la guida di Laurent Mekies, abile a intuire le esigenze di Max Verstappen, che da solo ha portato la Red Bull al terzo posto fra i team.
Max Verstappen 10
Stagione perfetta, un gigante al confronto con la concorrenza. Era indietro di 104 punti nell’estate e si è giocato il titolo all’ultima gara. Otto affermazioni dominando incontrastato. Ed è riuscito anche a perdere (quasi) il vizietto delle scorrettezze.
Yuki Tsunoda 4,5
Promosso alla Red Bull dopo le prime due gare con la Racing Bulls, era convinto di giocarsela con Verstappen e vincere qualche gara. Invece Max lo ha umiliato e il povero Yuki ha anche perso il posto nel team. Mai uno sprazzo, troppo insicuro.
MERCEDES 6,5
Seconda nel mondiale con una vittoria. A volte è parsa precipitare, poi è risalita. Decisamente incostante (come ha mostrato Abi Dhabi) e competitiva a sorpresa, ma lontana sempre dal vertice.
George Russell 7,5
Un mastino quando la macchina c’è stata, grande abilità strategica che gli ha portato la vittoria in Canada e a Singapore, insieme a punti e piazzamenti, velocità da brivido con la pole ancora a Singapore. Non ha fatto rimpiangere Hamilton come prima guida.
Andrea Kimi Antonelli 7
Debuttare in Formula 1 a 18 anni non è da tutti, ma si è visto subito che Andrea Kimi ha talento da potenziale campione. Dopo qualche errore e un lieve calo a metà, nel finale di stagione, con più esperienza, ha dato il meglio. I suoi sono tre podi che si ricordano.
FERRARI 4
Squadra allo sbando, un quarto posto tra i costruttori che farà incassare a Maranello 20 milioni di euro in meno, macchina inesistente, tanti dubbi sul futuro.
Charles Leclerc 8
Grandissimo impegno, grandissimi rischi a dispetto di un mezzo che non è mai stato competitivo: dopo Verstappen, Leclerc è il più forte in pista. Bilancio magrissimo: una pole (Ungheria), cinque volte terzo, due volte secondo. Stagione buttata via.
Lewis Hamilton 4,5
Ha capito pochissimo della Ferrari in generale ed è stato lento e impacciato sempre. Poi ha dato la colpa ai giornalisti (ti pareva!) che disturbano il lavoro. Deve interrogarsi con sincerità su quello che intende fare da qui in avanti.
WILLIAMS 7,5
Un balzo in avanti pazzesco, da penultima squadra a quinta, macchina che in condizioni normali è stata tra le prime 10 in qualifica, tecnici bravi e ambiziosi.
Alexander Albon 6,5
Ci si aspettava tanto da lui, capace di dare il meglio nella prima parte dell’annata, poi ha sofferto la presenza di un compagno scomodo come Sainz.
Carlos Sainz 8
Mortificato dal licenziamento (con preavviso di un anno) in Ferrari, ha fatto un gran lavoro regalandosi due podi eccezionali. Il suo sogno? Tornare a Maranello nel 2027.
RACING BULLS 7
Ha spesso dato l’assalto alle prime posizioni della griglia, con una macchina che all’inizio era meglio della Red Bull. Stagione più che buona per il team di Faenza, sesto tra i costruttori.
Isack Hadjar 7,5
È una delle sorprese dell’anno. Debuttante, il francesino si è rivelato velocissimo ed è persino salito sul podio nei Paesi Bassi. Promosso (?) a compagno di Verstappen!
Liam Lawson 6,5
Scaricato dopo due gare da Red Bull, si è ricostruito la carriera in Romagna, ritrovando morale, velocità, costanza. Detto questo, è ancora tutto da scoprire.
ASTON MARTIN 5
Una squadra in evoluzione, anche come strutture. Tanti acquisti in campo tecnico (al top Newey e Cardile), ma tutto puntato sul 2027, trascurando la stagione in corso con una macchina che ha comunque deluso.
Fernando Alonso 7
A 44 anni è stato d’esempio per i giovani quanto a impegno, coraggio, serietà e anche ironia. Risultati che latitano (il 5. posto in Ungheria è il meglio), la voglia di andare oltre sempre, un traino per tutto il team, sperando in un futuro migliore.
Lance Stroll 5
È il figlio del padrone e può starci, ma Lance ha davvero voglia di correre? Perché non è concepibile che per tutta la stagione sia rimasto alle spalle di Alonso. Di lui si ricorda un buon GP d’Inghilterra, dove è stato a lungo 3. e poi ha concluso 7.
HAAS 6,5
Sempre in fondo alla classifica costruttori, ma di tanto in tanto la macchina si è vista e - di riflesso -1 è balzata avanti in griglia. Meglio che in passato, senza però i passi avanti che erano attesi dopo anni di anonimato.
Oliver Bearman 7
Una bomba disinnescata: a volte strepitoso per velocità e intraprendenza, spesso vittima di scorrettezze evitabilissime. Ma era un quasi «deb»: promosso a pieni voti.
Esteban Ocon 5
Ha sempre avuto la velocità a portata di mano. E anche l’azzardo. Ma non ha espresso né l’una né l’altra dote. Che si sia un po’ perso? La risposta al 2027.
SAUBER 6,5
Si scrive Sauber ma d’ora in poi si leggerà Audi. Mattia Binotto ha lavorato per il passaggio di consegne, gestendo più l’organizzazione della macchina, in un piano proiettato in là negli anni.
Nico Hulkenberg 7
Magico terzo posto al GP d’Inghilterra, arrugginito nella prima parte del campionato, migliorato – col lavoro - nella seconda. Esperienza, volontà, voglia intatta di emergere.
Gabriel Bortoleto 6,5
Molto applicato, serio, meticoloso, ha certamente un avvenire davanti. Pur essendo un esordiente, si è comportato bene da subito, poi è inciampato nel finale, risvegliandosi ad Abu Dhabi.
ALPINE 4,5
Neppure l’arrivo di Flavio Briatore ha dato una scossa alla Renault mascherata da Alpine. Stagione catastrofica, macchina poco competitiva, prospettive molto nebulose.
Pierre Gasly 6
Poverino, quando ha potuto ci ha provato finendo nel Q3 più d’una volta, ma con una A525 così scadente non è riuscito a fare miracoli. Meritava di più.
Franco Colapinto 5
Catapultato sulla Alpine a Imola (prima c’era Doohan, 6) è andato di male in peggio, con qualche incidente di troppo. Confermato per il 2027, Briatore evidentemente crede ancora in lui.



