Calcio

Se all'ombra dei castelli allenare non va di moda

Con le fresche dimissioni di Sesa, il Bellinzona perderebbe il quarto tecnico nel giro di un anno - Il mister al passo d'addio è combattuto: «Ognuno si assuma le proprie responsabilità»
©CdT/Gabriele Putzu
Massimo Solari
18.08.2022 19:20

Non ha superato l’estate, David Sesa. E il Bellinzona, di riflesso, ha perso un nuovo allenatore. Il quarto nel giro di un anno. Suppergiù per le medesime ragioni: i dissidi con il patron granata Pablo Bentancur. Eccolo il minimo comun denominatore che sembra scandire il nuovo corso granata. Quello, per intenderci, che lo scorso giugno si era tradotto nell’agognata promozione in Challenge League. La piazza in festa e tutto sommato dimentica dei ripetuti e umanamente fastidiosi avvicendamenti in panchina. Ora ci risiamo. Solito canovaccio, stessa sorte. Il numero uno del club che perde la pazienza perché la sua creatura non corre abbastanza veloce e non bada alla forma per farlo notare all’allenatore di turno. Prima i mal di pancia, poi i litigi, sino all’inevitabile rottura. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, nel caso di David Sesa, è stata l’amichevole di mercoledì sera contro il Lugano II. Un test che, in fase di preparazione, non avrebbe provocato strappi. Ma che dopo il pesante 4-0 subito settimana scorsa, al Comunale, al cospetto dell’Aarau, è bastato per far saltare il banco.

Dimissioni accettate? Sì, no, forse.

No, l’intervento deciso in panchina di Bentancur - o il mancato rispetto dei ruoli se preferite - non è andato giù all’ex giocatore del Napoli. Le dimissioni sono state presentate al club poco dopo il triplice fischio finale. Accettate? Sì, no, forse. Al Comunale regnano silenzio e imbarazzo. E così, ieri, di fronte ai sorrisi e ai commenti amari di cinque o sei tifosi della vecchia guardia, a condurre la seduta di scarico sul campo sintetico c’era il vice Fernando Cocimano. Sarà lui - salvo clamorosi ripensamenti - a guidare la squadra nei prossimi giorni. Di sicuro nel primo turno di Coppa Svizzera, domenica a Widnau. Dopodiché l’assenza di un patentino UEFA Pro e il regolamento della SFL imporranno una nuova figura. Nelle ultime ore - fonte TuttoMercatoWeb - è circolato insistentemente il nome di Antonio Manicone, per anni braccio destro di Vladimir Petkovic in Nazionale e poi al Bordeaux. Mentre la pista dell’ex Maurizio Jacobacci sembrerebbe condurre piuttosto verso il Neuchâtel Xamax, club per davvero in crisi.

«Sopra Thun, Vaduz e Xamax»

L’allenatore uscente, al quale il Rapperswil avrebbe già teso la mano, prova intanto ad andarsene senza sbattere la porta. Con signorilità, insomma. «Lascio il Comunale a testa alta, certo di aver fatto un buon lavoro» osserva Sesa da noi contattato. «È sotto gli occhi di tutti quanto costruito in poche settimane, da neopromossi in Challenge League. Siamo settimi, con più punti di squadre ambiziose come Thun, Vaduz e Xamax». E - aggiungiamo noi - a due lunghezze dalla terza posizione, sinonimo di spareggio per la promozione. «Sì, sono fiero del mio operato e al contempo amareggiato per come è andata a finire. Quando ho firmato per il Bellinzona l’ho fatto con entusiasmo. Rinunciando ad altre offerte per calarmi in una piazza importante». Tutto molto bello, vero. Cosa è andato storto, quindi? «Beh, tutti hanno visto o sentito quanto accaduto l’altra sera. Anche se a generare i malumori più importanti era stata la partita persa contro l’Aarau». A provocare il cambiamento sempre lui: Bentancur. «Lavorare con Pablo è impossibile? Non è qualcosa di cui voglio parlare» taglia corto Sesa. Per poi comunque aggiungere: «Mi limito a un’osservazione. Ognuno si prenda le proprie responsabilità».

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