Un monumento come Morf, anzi presto più grande

Siamo solo alla seconda giornata, ma al Letzigrund - domani - verrà scritto un pezzo di storia. La penna in mano a Jonathan Sabbatini. Cuore e capitano bianconero. Per l’uruguaiano, quella contro il Grasshopper, sarà la partita numero 346. Applausi. Sì, perché la maglia del Lugano era stata vestita così tante volte solo da René Morf. Un altro monumento del club, il cui record di presenze verrà dunque eguagliato. E, certo, presto superato dal centrocampista sudamericano. Sono trascorsi dieci anni dal suo arrivo in Ticino. In punta di piedi e grazie a una delle tante intuizioni di Angelo Renzetti. L’ex presidente, di origini abruzzesi, lo notò al Chieti. Regalandolo al tecnico dell’epoca Davide Morandi e gettando le basi di un matrimonio oramai inscalfibile.
Il ragazzo di Paysandù, a due passi dall’Argentina, è nel frattempo diventato un uomo. Padre di famiglia e padrone in campo. Intelligente e instancabile, con e senza la palla fra i piedi. Sempre lì, in mezzo al terreno da gioco, con al braccio la fascia riservata ai trascinatori. Fino a diventare un simbolo del club. Il simbolo del club, cifre alla mano. Sabbatini e il Lugano sono cresciuti insieme. E insieme hanno fatto grandi cose: una promozione nel massimo campionato svizzero, due edizioni di Europa League, una Coppa persa, una bellissima appena conquistata. Il tutto rinnovando a più riprese l’amore di uno per l’altro. L’ultima volta a inizio maggio, prima di offrirsi un gioiello per sempre nell’indimenticabile domenica del Wankdorf. Un riconoscimento al merito e alla persona. Che la faccia, nei momenti belli e soprattutto in quelli bui, l’ha tra l’altro sempre messa.
«Mi piacerebbe giocare in uno stadio pieno: ho visto le foto vecchie a Cornaredo, con la gente matta per i bianconeri» aveva confidato in una delle prime interviste da giocatore di Challenge League. Ci sei riuscito, caro Sabba. Riportando a Lugano un trofeo che mancava da 29 anni. Entrando nel cuore della gente. E, ora, apprestandoti a scrivere un nuovo pezzo di storia che merita di essere applaudito. Sinceramente.