La curiosità

Produrre acqua... dall'aria! Questa macchina sembra magica

Un'azienda franco-tunisina raccoglie la sfida e realizza Kumulus, un dispositivo innovativo che potrebbe far fronte alla carenza di fonti potabili nel Paese
Ogni dispositivo, secondo i progettisti, è in grado di produrre fino a 30 litri al giorno
Jona Mantovan
13.06.2022 17:00

Una macchina che sembra magica. In grado di trasformare l'aria... in acqua. Siamo vicini al dispositivo visto nel lungometraggio animato «Piovono polpette», ma questa è la realtà. Ma non solo. Perché i progettisti assicurano: con questo sistema possiamo produrre fino a trenta litri al giorno, usando pannelli solari. L'azienda innovativa Kumulus non esita a usare toni trionfalistici, sul suo sito internet: «La nostra missione consiste nel fornire acqua potabile in modo economico e sostenibile. Oltre un miliardo di persone non hanno accesso all'acqua potabile! Dobbiamo fare qualcosa». Il cofondatore della ditta, Iheb Triki, sta riempiendo un bicchiere di carta durante una dimostrazione di fronte alle telecamere a Jendouba, in Tunisia (guarda il video allegato a quest'articolo). 

«Il concetto è quello di replicare il fenomeno della rugiada mattutina», ha detto il giovane ingegnere tunisino, che si è laureato al Politecnico di Parigi e che in tasca ha pure un master dell'università di Berkeley, in California. Secondo lui, questo apparecchio può aiutare a risolvere il problema della scarsità d'acqua potabile in Tunisia. «Dunque, come funziona? Molto semplice», aggiunge mentre mima il percorso all'interno della «scatola magica». «L'aria entra da qui e passa attraverso un filtro che la pulisce da tutti gli agenti inquinanti. Poi entra in una sezione dedicata al raffreddamento. Ecco, così replichiamo il meccanismo rugiada».

Il primo apparecchio, chiamato Kumulus-1, è stato installato in una scuola elementare nella remota città di El Bayadha, vicino al confine con l'Algeria. L'istituto, tra l'altro, non dispone di un accesso adeguato all'acqua potabile, secondo quanto dichiarato alla Reuters dal direttore, Hasan Aoubdi. La macchina è stata installata nel cortile di accesso, ma l'azienda è ancora in attesa dell'approvazione da parte del governo prima di iniziare a metterla in funzione e a disposizione.

I costi di installazione della prima macchina nella scuola di El Bayadha sono stati coperti dalla società di telecomunicazioni Orange. Triki spera che la startup si sviluppi e fornisca soluzioni per la produzione di acqua potabile in tempi di scarsità idrica non solo alla Tunisia, ma anche all'intera regione. Secondo i progettisti, la Kumulus-1, chiamato ufficialmente «generatore di acqua atmosferica», può produrre tra i 20 e i 30 litri di acqua potabile al giorno. Secondo i dati della Banca Mondiale, nel 2020 il 21% dei tunisini, il 20% dei marocchini e il 28% degli algerini non hanno avuto accesso ad acqua potabile gestita in modo sicuro.

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