Maggia

Aurigeno: «Mi aveva detto "prima o poi si rassegnerà", purtroppo non è stato così»

La scuola dei Ronchini è tornata (quasi) alla normalità, ma un 10% degli allievi è stato tenuto a casa dai genitori – I dettagli dei momenti di tensione, ieri, nelle aule – Il sindaco di Maggia: «Il custode era chiaramente informato delle intenzioni dell’ex della sua attuale compagna, ma non aveva mai manifestato una seria preoccupazione»
© CdT/ Chiara Zocchetti
Mauro Giacometti
12.05.2023 14:53

Allo scoccare del triplice suono della campanella, alle 11.40, è il consueto vociare che accompagna l’uscita delle classi delle elementari e della scuola d’infanzia di Aurigeno. Sono circa 200, mentre un 10% degli allievi è stato tenuto prudentemente a casa dai genitori dopo il dramma che s’è consumato ieri. Fuori li aspettano i bus che li accompagneranno a casa per il pranzo. Non sembrano particolarmente turbati da quanto successo circa 24 ore prima, solo la vista delle telecamere, dai finestrini dei bus, li incuriosisce.

Alcuni alunni e docenti erano presenti

Intanto si delineano i contorni del fatto di sangue che ha sconvolto la comunità scolastica e tutta la Bassa Vallemaggia. L’uomo che ha sparato al custode, suo rivale in amore, non sarebbe mai entrato nel plesso scolastico. È arrivato in auto poco prima delle 13.30, ha individuato il suo obiettivo sulla rampa di scale all’esterno degli spogliatoi della palestra, quindi l’ha raggiunto e gli ha sparato almeno tre colpi di pistola a distanza ravvicinata. Alla drammatica scena hanno assistito alcuni alunni che non erano ancora entrati in classe per le attività pomeridiane e un paio di docenti, che hanno dato l’allarme e cercato di soccorrere l’uomo a terra.

Tutti in aula, giù le tapparelle

All’interno della scuola, nel frattempo, momenti di tensione: non era chiaro, infatti, se lo sparatore fosse fuggito o si aggirasse tra le aule e la mensa, magari alla ricerca della donna al centro della sua furia omicida che lavora ad Aurigeno come cuoca. Quindi, insegnanti e docenti per precauzione hanno accompagnato gli allievi nelle rispettive aule, sbarrandosi all’interno e abbassando le tapparelle. Un’ora, un’ora e mezza di ansia e incertezza, che però gli insegnanti hanno saputo gestire al meglio per non condizionare gli allievi, finché la Polizia non ha comunicato il «cessato allarme», considerando che lo sparatore era stato arrestato a Losone in un centro commerciale.

Il figlio, allievo della scuola, non ha assistito all'omicidio

«Il comportamento dei docenti e della direzione e di tutto il personale è stato encomiabile – ci dice Massimo Ramelli, municipale e presidente delle Delegazione consortile dell’Istituto scolastico della Bassa Vallemaggia -. Sono stati momenti difficili, anche perché non potevamo subito avvisare genitori e parenti dei bambini.

Fortunatamente non ci sono stati pericoli all’interno della scuola: s’è trattato di un fatto privato che marginalmente ha coinvolto l’istituto, anche se la vittima era conosciuta e apprezzata, considerando che lavorava con noi da una decina d’anni e che uno degli allievi è suo figlio». Il bambino, il figlio più piccolo dei tre avuti dall’ex moglie, morta anche lei tragicamente tre anni fa, non avrebbe assistito direttamente all’omicidio del padre, ma è stato subito preso in carico da specialisti e già ieri sera affidato alla nonna.

«"Prima o poi si rassegnerà", mi aveva detto»

Per quanto riguarda le indagini, coordinate coordinati dal Procuratore pubblico Roberto Ruggeri, è stato disposto l’arresto del 42.enne che ha ucciso il 41.enne custode della scuola. Le verifiche hanno nel frattempo permesso di ritrovare e sequestrare una pistola. Le ipotesi di reato a carico dell’arrestato sono quelle di assassinio, subordinatamente omicidio intenzionale e infrazione alla Legge sulle armi (LArm).

Stando a nostre informazioni, qualche mese fa la polizia era intervenuta perché nei pressi dell'abitazione del custode della scuola dei Ronchini erano state lasciate delle bottiglie infiammabili. Sull'episodio era stata aperta un'inchiesta per ricostruire la dinamica dell'accaduto. Nei confronti del 42.enne era pure stata predisposta una presa a carico sanitaria, il cui iter era in atto. D’altra parte alcuni suoi post sui social, dove minacciava vendetta nei confronti del suo rivale in amore, erano piuttosto espliciti. «Il custode era chiaramente informato delle intenzioni dell’ex della sua attuale compagna, ma non aveva mai manifestato una seria preoccupazione. Prima o poi si rassegnerà, mi aveva detto. Ma purtroppo non è stato così», ci dice amareggiato il sindaco di Maggia Andrea Sartori, presente a scuola per portare conforto e solidarietà all'istituto e ai genitori dei bambini.

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