L'iniziativa

Cittadini in azione a Locarno contro plastica e altri rifiuti

Un gruppo di persone ha passato il sabato a raccogliere immondizia gettata nella natura degli argini del fiume Maggia: «È la nostra ‘Giornata della buona azione’»
Lisa Boscolo, responsabile delle attività di volontari e volontarie della sezione della Svizzera italiana del WWF; sullo sfondo, il cumulo di rifiuti raccolto durante la Giornata della buona azione
Jona Mantovan
08.05.2023 16:30

Quello appena trascorso è stato un sabato all'insegna delle buone azioni. Una giornata particolare – promossa da Coop – che ha coinvolto famiglie, associazioni e personaggi famosi, per un totale di migliaia di gesti a favore della società e dell'ambiente a livello nazionale. Uno di questi si è svolto proprio a Locarno: una grande raccolta di plastica e altri rifiuti, abbandonati sugli argini della Maggia, organizzata dall'Associazione Locarno Campagna con il WWF e l'Assemblea Genitori Locarno. L'appuntamento è per il primo pomeriggio al Centro Giovani. I promotori sono abbastanza sorpresi dalla partecipazione. «Vedo anche tanti bambini e mi fa piacere. Loro sono il nostro futuro e questa iniziativa ha lo scopo di sensibilizzarli per evitare che, magari da grandi, adottino comportamenti negativi e pericolosi nei confronti dell'ambiente», dice al Corriere del Ticino la pensionata Francesca Machado, del comitato Associazione Locarno Campagna nonché Consigliera comunale. «È la prima volta che collaboriamo con un'associazione di quartiere», sottolinea Lisa Boscolo, responsabile delle attività di giovani e volontari della sezione della Svizzera italiana del WWF. «Ma gli anni passati avevamo proposto altre attività di ecovolontariato». Le persone che hanno risposto all'appello saranno una trentina, ed è finalmente il momento di distribuire il "materiale": pinze per raccogliere la spazzatura gettata a terra, sacchetti dell'immondizia e guanti. E si parte a caccia di rifiuti.

«Ho deciso di prendere parte a questa iniziativa perché trovo giusto insegnare ai bimbi il rispetto dell'ambiente», spiega Cecilia, 45 anni e madre di Gabriele, 8. «Finché non si rendono conto di quanto è faticoso raccoglierli si rischia che, magari senza pensarci troppo, li buttino nell'ambiente». «La natura ha bisogno di crescere, ma senza rifiuti», esclama suo figlio, rispondendo al motivo di questa giornata.

«Durante la pandemia avevamo già organizzato una raccolta di rifiuti sempre qui in zona – aggiunge Machado –. Anche perché, all'epoca, era una delle poche attività che si poteva svolgere all'esterno e l'avevamo promossa anche per togliere le persone dall'isolamento. Alcuni partecipanti, poi, avevano proposto di rifarla, dato che per i bambini era stato educativo, istruttivo ma anche divertente». Da qui all'idea di unire la riproposizione dell'iniziativa con la Giornata della buona azione, il passo è breve.

«Merito anche del mio "collega", Francesco Albi», dice indicando il 37.enne, il quale sta per depositare una bicicletta arrugginita in mezzo al cumulo che sta crescendo a gran velocità. «È incredibile e insensato», evidenzia scuotendo la testa. «Com'è possibile abbandonare questo genere di cose lungo l'argine, quando l'ecocentro di Locarno è proprio qui a due passi».

Abbiamo coperto un'area di circa un paio di chilometri di lunghezza lungo gli argini della Maggia. Ed ecco la montagna che abbiamo recuperato
Francesco Albi, 37 anni, membro dell'Associazione Locarno Campagna

Lungo gli argini

Nell'arco di un paio d'ore il mucchio di "indesiderati" ha raggiunto il suo culmine. Nonostante una serie di cartelli, collocati nei dintorni, ricordino di continuo i danni che questi scarti causano alla natura. «La lunga vita dei rifiuti», dice minaccioso il titolo. «Un secondo per gettare, mille anni per decomporsi», si legge nel sottotitolo. Una serie di disegni, poi, rappresentano i rifiuti più comuni. Vetro, plastica, lattina, gomma da masticare... È la "classifica" di quanto ci mette questo pattume ad essere "smaltito" dalla Terra: si va dai 4.000 anni del vetro, ai 100-1.000 della plastica fino alla gomma da masticare (5 anni), ai 1-2 anni del mozzicone di sigaretta. La carta occupa l'ultima posizione, con una forchetta che va dai tre mesi ai due anni.

«Abbiamo coperto un'area di circa un paio di chilometri di lunghezza lungo gli argini della Maggia. Ed ecco la montagna che abbiamo recuperato». Tutta all'interno dei confini del comune di Locarno il quale, tra l'altro, si estende anche parecchio oltre il fiume, oltre l'altra sponda. 

«Sono sicuro che dopo questa giornata, le famiglie ne sapranno qualcosa in più. Cosa non fare, cosa buttare, dove portarlo». E non solo quelle che hanno preso parte attivamente alla giornata, ma anche chi ne ha sentito parlare grazie alla promozione messa a punto dal WWF. «È l'associazione stessa che mi ha contattata – aggiunge Boscolo –, chiedendo supporto tecnico e materiale in più, come pure di fare una pubblicità più estesa dell'iniziativa».

Abbiamo trovato tubi di metallo, bici arrugginite, vecchi materassi, polistirolo... ma poi anche tanti, tantissimi mozziconi di sigaretta
Mara, 43 anni

Rischi nascosti nel verde

«Credo che ora Gabriele sarà più attento», racconta ancora Cecilia al termine della manifestazione. «Certo, glielo dico sempre, ma quando si fa fatica a raccogliere i rifiuti... beh, è un'altra cosa», dice sorridendo. Un'esperienza simile quella che ha vissuto Mara, con il figlio Milo, di sei anni e mezzo. «Lui è iscritto al Panda Club del WWF», dice la 43.enne. «Abbiamo visto l'attività sul sito internet e ci siamo detti che era un buon momento per una giusta causa». La donna è stupefatta dal genere di rifiuti che sono stati raccolti. «Tubi di metallo, bici arrugginite, vecchi materassi, polistirolo... ma poi anche tanti, tantissimi mozziconi di sigaretta. Saranno stati migliaia. E anche tappi di birra». 

Abbiamo avvisato di non toccare nulla che fosse pericoloso o troppo ingombrante e pesante. In quel caso, basta scattare una foto e poi ci andiamo noi o direttamente il WWF
Francesca Machado, del Comitato dell'Associazione Locarno Campagna

Ci sono anche dei "tesori"

«Se penso che poi i ragazzi entrano nei boschi, un po' per gioco, un po' per spirito d'avventura... e rischiano di tagliarsi con questi metalli arrugginiti... è preoccupante», spiega Machado. Ovviamente, non tutto può essere raccolto e portato al punto di raccolta. «Abbiamo avvisato di non toccare nulla che fosse pericoloso o troppo ingombrante e pesante. In quel caso, basta scattare una foto e poi ci andiamo noi o direttamente il WWF».

«È andata bene! E abbiamo trovato anche questi tesori, dei cristalli», gridano con entusiasmo Milo e un suo coetaneo, David. Dei tesori? «Sì», spiega Mara». Guardando bene tra i rifiuti, abbiamo scoperto la collezione di un cercatore di cristalli abbandonata sulla riva del fiume, tra i comuni sassi. Ognuno di loro ha un'etichetta. Pensiamo di consegnarli al Comune di Locarno. Così magari qualche appassionato potrà recuperarli, se lo vorrà». I piccoli, intanto, non smettono di mostrare a tutti la loro scoperta. La giornata si conclude così, ma c'è ancora tempo per una buona merenda organizzata dall'Assemblea genitori di Locarno al Centro giovani.

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