Il caso

Così ti porto al museo

Bellinzona: per il Municipio è improponibile una tariffa differenziata per i domiciliati - Per invogliarli a visitare Villa di Cedri si mira piuttosto al collegamento con il territorio attraverso degli eventi pubblici e privati e sfruttando l’«oasi urbana» del parco
© CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
16.07.2025 22:00

«Se negli ultimi anni il Museo di Villa dei Cedri si è concentrato sul settore turistico è in quanto estensione della sua strategia di sviluppo a livello nazionale. Però il punto di partenza dell’Ente Musei è sempre stato quello di essere al servizio del territorio». Non giriamoci troppo attorno: in passato, in più di un’occasione, a livello politico si è sollevata la questione riguardante la pinacoteca di Bellinzona. Vuoi per quella che, soprattutto la destra, ritiene essere una struttura dalla scarsa affluenza e vuoi in quanto si vorrebbe più lungimiranza, più apertura verso il pubblico. Adesso è il Municipio a mettere i classici puntini sulle «i». Lo fa in risposta all’interrogazione presentata da Maruska Vanza (Unità di sinistra).

Quelle 40 candeline

Il museo quest’anno soffia sulle 40 candeline. È grazie alle donazioni del dottor Emilio Sacchi e del banchiere Adolfo Rossi, che misero a disposizione le loro collezioni, se la capitale può vantare uno spazio tutto suo dedicato all’arte. Negli anni, inevitabilmente, la struttura ha dovuto cambiare pelle. Ce lo ricorda anche l’Esecutivo: «Il museo ha lavorato anche sul suo ruolo di attrattore turistico e in contemporanea ha sempre lavorato anche come attore sociale ed economico del territorio. In particolare è integrato nel tessuto culturale regionale - e come tale è un datore di lavoro e un garante della diversità culturale - grazie alle sue numerose collaborazioni in particolare nello sviluppo del suo programma di mediazione culturale». Tant’è che - di conseguenza - sono state estese le sinergie con istituti ticinesi e non solo. Tutto bene. Ma come invogliare i bellinzonesi a frequentare la galleria? «La strategia per promuoverla presso i cittadini si può riassumere in eventi pubblici e privati e nello sviluppo del parco».

Si strizza l’occhio alle aziende

Vediamoli, dunque. I primi sono oramai consolidati da una decina d’anni, cercando di coinvolgere in particolare le famiglie e i bambini fra caccia al tesoro, attività ludiche e laboratori creativi. O, ancora, il brunch del Primo agosto e gli aperitivi in musica. «Contrariamente ad altri musei ticinesi (e svizzeri) Villa dei Cedri continua ad offrire visite guidate pubbliche in modo gratuito», puntualizza con orgoglio il Municipio. Per quanto concerne i privati si punta sulle piccole e medie imprese della Turrita e della regione «offrendo la possibilità di avvicinare i collaboratori alla realtà culturale della città in cui operano». Eccoci al parco, ora. Un’oasi urbana, così viene definita online, impreziosita da sculture ed installazioni accessibili in estate dalle 7 alle 20 e nel resto dell’anno fino alle 18. In questo caso l’obiettivo è «valorizzare la presenza della natura nelle aree urbane, migliorare la qualità degli ambienti naturali e ricreare il legame tra residenti e natura, sostenendo il processo di transizione ecologica e sociale della Città e contribuendo al benessere» della popolazione.

Il risparmio è minimo

Maruska Vanza chiedeva inoltre se non fosse possibile introdurre dei biglietti differenziati per i residenti, proprio per spingerli maggiormente a visitare la pinacoteca. L’Esecutivo osserva che «per la sua strategia dei prezzi d’entrata il museo è legato alle pratiche del settore (...). Bellinzona Musei ha considerato di offrire agevolazioni per la tessera del Comune, ma contrariamente alle strutture dell’Ente Sport (frequentate durante tutto l’anno), l’impatto su chi ne usufruirebbe sarebbe irrisorio, ritenuto che con due mostre annuali ogni domiciliato si vedrebbe agevolato due volte, con un guadagno tra i 5 e i 7 franchi all’anno. Si ritiene che questa differenza non influenzi la decisione di frequentare o meno» la galleria d’arte cittadina. Il consesso guidato dal sindaco Mario Branda sta tuttavia valutando la fattibilità di dedicare un fine settimana all’anno di porte aperte gratuite. Il Bellinzonese è in prima posizione - aggiunge il Municipio - nella classifica della frequentazione secondo la provenienza del pubblico; nel 2024 i visitatori sono stati 828, 685 dalla capitale. Complessivamente in 149 giorni di apertura sono state accolte 3.841 persone. Ultimo appunto sulle scolaresche; l’anno scorso le classi in visita sono state 19. Nel 2025 sono già 17, fra asilo, Elementari e Medie.

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