Fallita la storica impresa Bossi & Bersani

Il Bellinzonese perde una fra le imprese di costruzione più note. Come appreso dal Corriere del Ticino, la Bossi & Bersani di Monte Carasso ha cessato l’attività a seguito del fallimento pronunciato dalla Pretura distrettuale lo scorso 29 aprile. A rimanere senza lavoro è una decina di collaboratori. All’origine della chiusura, come abbiamo potuto appurare, vi sono motivi di natura economica. A nulla sono valsi i tentativi degli ultimi mesi di poter salvare la situazione ed evitare così che calasse definitivamente il sipario sulla storica azienda attiva come società anonima da trent’anni, ma che era stata costituita nel 1960 dai due fondatori che le avevano dato il nome.
Dall’ospedale alle scuole
Certo, la Bossi & Bersani degli ultimi tempi non era più quella di una volta. Quella, per intenderci, solo per citare delle opere, che ha costruito la nuova ala dell’ospedale San Giovanni di Bellinzona, alcune scuole (in città, ad Arbedo-Castione, Lumino, Camorino, eccetera), il Centro sportivo della capitale e la casa anziani di Giubiasco. L’antivigilia di Natale la Pretura aveva concesso una moratoria provvisoria a scopo di concordato di quattro mesi. È un provvedimento giudiziario di cui beneficia chi si trova in difficoltà finanziarie per negoziare un accordo con i creditori per risolvere la crisi. Il termine, purtroppo, si è rivelato infruttuoso. E pertanto il pretore non ha potuto far altro, una dozzina di giorni fa, che decretare il fallimento e sciogliere la SA. Non siamo riusciti a raggiungere l’amministratore unico (in carica da quattro anni) per avere una reazione. Una persona che conosce il settore ci ha spiegato che, oggigiorno, è sempre più difficile per le piccole imprese: «La concorrenza è agguerrita e alla fine gli appalti più remunerativi se li aggiudicano le grandi aziende».
Le zone edificabili sono OK
Non parliamo, infine, di ditte ma di zone edificabili nelle prossime righe. Che a Bellinzona non devono essere ridotte. La Sezione cantonale dello sviluppo territoriale si è pronunciata sul dimensionamento della zona edificabile - con un orizzonte di 15 anni - per tutto il territorio cittadino, in base alla scheda R6 del Piano direttore, che risulta del 113%. In prospettiva nel distretto si preconizza un aumento sia degli abitanti sia dei posti di lavoro. La percentuale «non implica obblighi di adottare misure di salvaguardia della pianificazione». Basta mettere in pratica il Programma d’azione comunale che «disegna» la Turrita del 2040.