Granit Xhaka: «Il record di Heinz Hermann? Voglio godermelo»

La partita di domenica tra Svizzera e Bielorussia, a San Gallo, sarà la partita di Granit Xhaka. E il capitano rossocrociato, beh, intende onorare la sua presenza numero 118, che gli permetterà di eguagliare il record di Heinz Hermann.
«Intendo assaporare questa partita» ha detto in conferenza stampa il basilese, che prima del calcio d'inizio sarà premiato dall'Associazione svizzera di football. «Questo record mi riempie di orgoglio» ha aggiunto. «Ma non sarebbe stato possibile senza il sostegno dei miei compagni di squadra, degli allenatori, dello staff e della mia famiglia».
Granit Xhaka, tuttavia, con estrema eleganza e intelligenza tattica, verrebbe da dire, ha dribblato la domanda delle domande: è lui, ora, il più grande giocatore svizzero della storia? «Non sta a me dirlo» ha risposto il centrocampista. «Mi vedo soprattutto come un giocatore che non ha paura di condividere i suoi sogni e, diciamo, di aprire la bocca».
A 31 anni, Xhaka vuole credere che la storia, la sua storia con la Svizzera sia tutt'altro che finita. «Non credo che Euro 2024 sarà l'ultima occasione per la nostra generazione» ha sentenziato. «Questa squadra ha molto da offrire, a patto che superi i suoi limiti. A livello personale, sarò sempre presente finché avrò fame e finché la mia passione mi guiderà».
Murat Yakin, il commissario tecnico dei rossocrociati, dal canto suo si è detto orgoglioso di essere l'allenatore che guiderà Xhaka in questa storica partita. «Granit chiede molto a un allenatore» ha sorriso, quasi a voler sdrammatizzare, una volta di più, dopo le tensioni accumulate in occasione dell'ultima finestra internazionale. Tensioni che avevano costretto Pierluigi Tami, direttore delle squadre nazionali, a intervenire per spegnere l'incendio. «La cosa più impressionante di Xhaka è la sua mentalità vincente» ha proseguito Yakin. «Oggi è la mia staffetta in campo. Il destino ha voluto che condividessi la stanza con Heinz Hermann durante i miei primi mesi al Grasshopper. E questo è uno dei motivi per cui sono molto felice di accompagnare Granit domenica».
L'allenatore non ha dimenticato di menzionare il compito che la sua squadra dovrà affrontare a San Gallo, con la vittoria come unico risultato «accettabile». «La Bielorussia adotterà una tattica molto difensiva» ha ribadito Yakin. «Starà a noi essere pazienti e usare i nostri automatismi. L'ideale sarebbe aprire le marcature il prima possibile. In questo modo, potremo evitare i fischi all'intervallo come il mese scorso a Sion contro Andorra, dopo un primo tempo poco brillante».
Dal punto di vista tattico, il tecnico adotterà una difesa a quattro. Questa scelta è dettata sia dal ritorno in Nazionale di Jordan Lotomba e Ulisses Garcia, sia dal fatto che gli avversari schiereranno un solo attaccante. «Non abbiamo bisogno di giocare con tre difensori centrali quando ci troviamo di fronte a una formazione come questa» ha concluso Yakin.