Il caso

Liceo, i dubbi della politica per il ritardo di un anno

Bellinzona: il mezzo secolo dell'istituto è passato in secondo piano in virtù degli interrogativi sollevati dall’MPS riguardo alla ristrutturazione da 47 milioni - L’inaugurazione slitta da settembre 2025 all'autunno 2026
Il "cuore" del rinnovato istituto si presenterà così. © Durisch + Nolli Architetti/Filippo Bolognese
Alan Del Don
07.05.2025 18:18

Di sicuro, da politici sempre sul pezzo, non l’hanno scelto a caso il giorno in cui inoltrare l’interpellanza al Governo. Oggi si sono svolti i festeggiamenti per i 50 anni del Liceo di Bellinzona. E quale «regalo» i granconsiglieri del Movimento per il socialismo Giuseppe Sergi (già docente, oggi in pensione, proprio all’istituto) e Matteo Pronzini hanno racchiuso in tre dettagliate pagine dubbi e domande riguardo al restyling del complesso, da almeno 46,7 milioni di franchi (compresa la sede provvisoria), secondo il progetto dello studio Durisch e Nolli di Massagno.

Questione di tempistica

«Al momento dell’approvazione, Governo e Parlamento avevano chiaramente indicato la consegna dell’edificio ristrutturato per settembre 2025, in modo da poter iniziare l’anno scolastico 2025-2026. Ora sembrerebbe che questo termine non potrà essere rispettato. È importante e urgente che Parlamento e opinione pubblica, a poche settimane dalla fine del corrente anno scolastico, vengano adeguatamente informati», scrivono i deputati cittadini nella premessa. Ed hanno ragione, in quanto il taglio del nastro slitta perlomeno all’autunno 2026 a causa di due ricorsi legati agli appalti.

Un iter molto travagliato

Il dossier ha fin qui avuto un iter a dir poco travagliato. A complicare ulteriormente le cose ci ha pensato il contesto internazionale. Sì, perché la guerra in Ucraina prima e l’aumento del prezzo dell’energia e delle materie prime poi hanno portato ad un incremento dei costi. I numeri ve li avevamo svelati sull’edizione del 14 luglio 2022. Solo in quell’anno la crescita era stata dell’8%, equivalente a 3 milioni. Per la ristrutturazione e l’ampliamento il Gran Consiglio ha stanziato il 18 ottobre 2022 un credito di 36,2 milioni; che si è aggiunto a quello di 9,9 milioni (per la struttura provvisoria) accolto, sempre dal Legislativo cantonale, il 22 novembre 2021. Il responsabile di questa situazione, per Sergi e Pronzini, è «l’atteggiamento del Consiglio di Stato, che nel tempo ha proposto progetti e preventivi di natura profondamente diversa tra loro».

Quella variante accantonata

I granconsiglieri dell’MPS sottolineano che erano stati solamente loro, in Parlamento, ad opporsi «alla decisione finale, ritenendo preferibile una variante diversa, soprattutto dopo che la soluzione della ristrutturazione a tappe si era rivelata impraticabile». Variante che prevedeva la demolizione dell’attuale edificio, la costruzione ex novo di un istituto sullo stesso terreno e la sede provvisoria durante la fase di cantiere. Per farla breve: secondo Sergi e Pronzini probabilmente se si fosse fatta tabula rasa del complesso si sarebbe impiegato lo stesso tempo di una demolizione parziale con restyling: «L’osservazione diretta del cantiere suggerisce con chiarezza che il termine indicato dal Consiglio di Stato - e confermato con eccessiva sicurezza dalla Commissione della gestione - non potrà essere rispettato. Il Liceo ristrutturato non sarà pronto per settembre 2025, come promesso».

Domande sotto la lente

Eccoci, quindi, alle domande poste dai deputati. Che vogliono fondamentalmente sapere quali sono le ragioni del ritardo e se il Governo «può garantire che il Liceo sarà consegnato per l’anno scolastico 2026-2027». E, ancora: «Dal punto di vista dei costi, è già possibile oggi formulare una stima realistica dei costi finali dell’opera e del rapporto tra questi e quelli preventivati complessivamente (progettazione, sede provvisoria e ristrutturazione)?».

«Oggi è un luogo di cultura»

Il mezzo secolo del Liceo è stato celebrato nel pomeriggio... nell’auditorium della vicina Scuola cantonale di Commercio alla presenza di autorità comunali e cantonali (in primis la consigliera di Stato Marina Carobbio Guscetti ed il sindaco Mario Branda), docenti, studenti ed ex allievi nonché dei cittadini che hanno voluto omaggiare l’istituto oggi diretto da Nicola Pinchetti. Durante i festeggiamenti è stato inoltre presentato il volume «Nuove lezioni bellinzonesi» con contributi della professoressa Lina Bertola e del collega Simone Bionda. Inaugurato nell’anno scolastico 1974-1975, il Liceo cittadino nasce in un momento di profondo mutamento del panorama educativo ticinese.

La ricorrenza offre l’occasione «per riflettere su mezzo secolo di cambiamenti e conquiste, in un percorso che ha visto l’ampliamento dell’accesso agli studi liceali e la progressiva democratizzazione dell’istruzione post-obbligatoria in Ticino. Fin dai primi anni, l’istituto ha saputo aprirsi alla comunità, organizzando eventi, spettacoli e momenti di dialogo tra scuola e società, dimostrando di essere molto più di un semplice luogo di formazione», rileva Pinchetti.

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