Bellinzonese

Il caldo allunga la stagione e le capanne se la godono

Per i rifugi della regione l’estate è partita bene: «Il bel tempo è arrivato prima, sciogliendo la neve» - Dal nostro giro in alta quota emerge anche un turismo internazionale, accompagnato da nuove richieste da soddisfare
La capanna Scaletta è immersa in un paesaggio bucolico © capanneti.ch
21.07.2025 06:00

I segnali dell’estate in corso sono incoraggianti per molte capanne alpine del Bellinzonese e valli, con un turismo internazionale in crescita e nuove richieste legate a comodità e qualità dell’accoglienza. Mentre nel 2024 la neve si era sciolta in ritardo, quest’anno l’aumento delle temperature ad inizio giugno ha favorito la stagione in alta quota, anche se la pioggia delle scorse settimane ha in parte rallentato l’affluenza. È quanto emerge dal giro d’orizzonte compiuto nei giorni scorsi in cinque strutture della regione.

Camere più piccole

Partiamo dalla Leventina con la capanna Alpe Sponda, nella Valle di Chironico, che registra un avvio promettente «con prenotazioni in crescita nel cuore della stagione». Il calendario sembra però subire uno slittamento: l’apertura del rifugio è stata posticipata «a causa delle condizioni meteorologiche spesso instabili all’inizio di giugno, come l’anno scorso», spiega la nostra interlocutrice. Frequentato da escursionisti in transito, accoglie ospiti dalla Svizzera interna e da altri diversi Paesi, come Polonia ed Israele, con un aumento delle visite giornaliere degli affezionati.

La clientela è varia: molti turisti infatti si fermano la notte, mentre i ticinesi salgono in giornata

A contrastare la media giornaliera di una notte ci sono alcuni ospiti che decidono di fermarsi più a lungo, come i gruppi scout provenienti da oltre Gottardo. Interessante è il progetto di ristrutturazione avviato per trasformare le camerate in stanze più piccole, in modo da «rispondere alla domanda di privacy e comfort dei clienti». Una squadra di volontari garantisce la continuità gestionale e si occupa dei miglioramenti, tra cui l’installazione di pannelli solari per una maggiore autonomia energetica. Nonostante l’andamento positivo, secondo la responsabile è «necessaria maggiore visibilità da parte dell’ente turistico per sostenere le realtà alpine».

Lungo la Via Alta Crio - il nuovo percorso ormai già entrato a pieno regime - la capanna Cava (ai 2.060 metri della Val Pontirone) conferma un cambiamento sempre più evidente: «L’attività alpina tende a concentrarsi sempre più tra agosto e settembre, a causa della neve tardiva». La stagione è iniziata sotto buoni auspici: «L’affluenza nella ristorazione è buona e un incremento nei pernottamenti è atteso nei prossimi giorni». Il bel tempo e il weekend garantiscono più presenze, mentre durante la settimana il ritmo rallenta. «L’altro giorno però ci ha fatto visita anche un novantenne», racconta il gerente, a conferma di quanto la struttura sia accessibile a tutti. Tra l’altro, il numero di famiglie è in crescita. I ticinesi, per contro, raggiungono la struttura in giornata per pranzare; i pernottamenti sono assicurati dai turisti provenienti dalla Svizzera tedesca e dall’estero. Del resto, come osserva il responsabile, «in alta quota se non fosse per chi arriva dall’estero e i turisti d’oltre Gottardo molte capanne rischierebbero la chiusura».

«Un clima internazionale»

Proseguiamo il nostro itinerario sopra la capitale, alla capanna Albagno, partita con una marcia in più: l’affluenza è superiore rispetto allo scorso anno. «Nemmeno la pioggia dei weekend più grigi ha scoraggiato gli ospiti. È un’estate dai colori internazionali - ci dicono dal rifugio -, con arrivi pure da Stati Uniti, Finlandia e Nuova Zelanda». Un dato interessante concerne il lieve aumento di famiglie con bambini, segno che la baita si sta affermando come meta accessibile anche a un pubblico più ampio.

Maledetta pioggia

Un altro avvio positivo lo sta vivendo la capanna Scaletta situata in Valle di Blenio, ai margini del Piano della Greina, grazie alla canicola che ha favorito l’arrivo di molti escursionisti. Tuttavia il maltempo degli ultimi dieci giorni ha rallentato un po’ il flusso. Tra gli ospiti, spesso impegnati in trekking di più giorni lungo il sentiero dei Passi Alpini, si nota una crescita della clientela straniera, «in particolare inglesi e altri da località più lontane».

Tornando in Leventina, anche al rifugio del Campo Tencia in fondo alla Val Piumogna i numeri sono migliori rispetto all’anno scorso, pur con qualche disdetta a causa della pioggia. Accoglie principalmente alpinisti ben equipaggiati, mentre le famiglie si vedono di rado, complice il sentiero d’accesso piuttosto impegnativo. In arrivo soprattutto dalla Svizzera interna, in media gli ospiti si fermano una notte nel contesto di un percorso più ampio. Un aspetto che ha inciso negativamente è la chiusura temporanea della teleferica del Tremorgio per lavori di manutenzione, motivo per cui molti rinunciano a salire.

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