Sotto la lente

Il glamping a Carì, la scienza a Olivone e mezzo mondo al lago Cadagno

Sono molto incoraggianti i risultati della fase operativa dei masterplan delle valli Leventina e Blenio – Nel primo caso sono stati decisi oltre 3 milioni – L'importanza di avere una strategia condivisa e di far dialogare l'Alto Ticino a tutti i livelli – Ecco i progetti più emblematici
La regione Ritom-Piora ed il lago Cadagno viepiù apprezzati dalle università di mezzo mondo. © CdT/Archivio
Alan Del Don
14.11.2025 17:15

Se bastassero l’entusiasmo, l’unità di intenti e la strategia condivisa il rilancio dell’Alto Ticino sarebbe già cosa (quasi) fatta. Le premesse sono buonissime e i primi risultati della fase operativa incoraggianti. Servono, vero, ulteriori idee da valutare e, semmai, approfondire. Ed un lavoro coeso di squadra a tutti i livelli. L’orizzonte è il 2035. I masterplan delle valli Blenio e Leventina - il primo iniziato dieci anni or sono, il secondo nel 2022 - proseguono in modo sinergico e coordinato, facendo «dialogare» le due regioni affinché possano affiorare temi e priorità comuni. Il punto è stato fatto oggi a Biasca in occasione della conferenza stampa indetta dall’Ente regionale per lo sviluppo del Bellinzonese e valli (ERS-BV), dopo che mercoledì sera gli obiettivi raggiunti finora erano stati snocciolati alle autorità politiche ed al mondo imprenditoriale. Sei, come vedremo più avanti, i casi emblematici illustrati che dimostrano che la strada intrapresa è quella giusta.

Meno Comuni? È meglio

Vivere. Lavorare. Turismo. Mobilità. Digitalizzazione. Ed il territorio a fare da fil rouge tra i cinque temi principali. All’interno di ognuna di queste aree sono stati individuati dei filoni. «I documenti programmatici sono costantemente in evoluzione, attraverso l’interazione con i Comuni, la popolazione e i possibili promotori dei progetti. L’implementazione è coordinata dal nostro ente, dall’Organizzazione turistica regionale, dalle due Antenne e dai gruppi strategici. L’intenzione è quella di dar vita ad uno sviluppo armonizzato, integrato e sostenibile», ha affermato il presidente dell’ERS-BV Ivan Ambrosini. Gli attuali 15 gruppi operativi (se ne aggiungeranno ben presto altri) coinvolgono oltre 150 persone (esponenti istituzionali, professionisti, imprenditori e cittadini). Sotto la lente - ha puntualizzato il vicepresidente dell’ERS Marco Costi, il quale rappresenta altresì la Leventina - vi sono le iniziative socioeconomiche di valenza regionale in grado di beneficiare degli aiuti diretti ed indiretti del Cantone, della Confederazione, delle fondazioni private e dello stesso ERS. Il Fondo di promovimento regionale consente di finanziare fino a 50 mila franchi al massimo i singoli progetti. Gli ha fatto eco Luca Bianchetti, rappresentante della Valle del Sole, annotando che il distretto ha spinto fin da subito su territorio e turismo per invertire la tendenza (ahinoi) tipica di una zona periferica (spopolamento e perdita di posti di lavoro, in primis): «Le aggregazioni, che hanno portato oggi ad avere solo tre Comuni, hanno aiutato molto rendendo più veloci le decisioni e snelle le procedure».

L’effetto leva e la ditta che fa sci

Bando alle ciance. E diamo la parola a coloro che quotidianamente sono sul campo. Michele Guerra è il coordinatore dell’Antenna Leventina. Dal febbraio 2022 soltanto considerando il Fondo di promovimento regionale (per una media di 15 mila franchi a progetto) sono stati decisi 1,3 milioni di franchi di aiuti. Dalla politica regionale sono arrivati altri 2 milioni e rotti. «Alcune volte si raggiunge un effetto leva di 1 a 20, quindi per un franco di aiuto ecco 20 franchi di investimento. Penso al recente insediamento del gruppo Somazzi a Giornico con l’aggiunta di un’importante fabbrica di sci. Ho aiutato questa operazione e grazie alla serietà dei promotori sono giunti 10 milioni di investimento privato e circa 25-30 impieghi quando tutto sarà a regime», ha specificato l’ex primo cittadino del cantone, granconsigliere e municipale di Pollegio.

Un campeggio a Personico

Pur essendo ancora nella «fase di decollo», grazie al masterplan in Leventina si sono gettate le basi - fra gli altri - di tre idee che hanno fatto l’unanimità. La prima riguarda la destagionalizzazione degli impianti di Carì; verranno fatti «vivere» tutto l’anno grazie al turismo esperienziale ed al glamping (campeggio glamour, alla moda, per capirci). Si procederà inoltre all’ottimizzazione ed al potenziamento dell’innevamento programmato, all’introduzione di battipista «intelligenti» (una primizia in Ticino) ed al consolidamento delle collaborazioni con enti ed associazioni. Il secondo progetto è quello relativo al Centro di biologia alpina di Piora. Inaugurato nel 1994, verrà ammodernato di modo che possa rafforzare il suo ruolo di punto di riferimento per le università svizzere, europee, americane ed australiane. Verrà posata una nuova piattaforma sul lago Cadagno, saranno ristrutturate le aule e cambiate le apparecchiature scientifiche. Infine c’è il campo di calcio di Personico che si trasformerà in un campeggio multifunzionale con una cinquantina di stalli; si tratta di un progetto pilota nazionale.

La strategia energetica

Il timoniere dell’Antenna Valle di Blenio Loris Beretta è soddisfatto dei risultati portati a casa, anche se ha rilevato che in prospettiva sarà viepiù fondamentale «lavorare assieme ed intensificare i contatti sul territorio». Ha in seguito posto l’attenzione su tre «cantieri» fra i tanti finiti sulla sua scrivania. Partiamo dal Campus bleniese alla Villa Centralone ad Olivone. Natura, cultura alpina e scienza si uniranno per generare conoscenza, innovazione e sviluppo sostenibile su una superficie di 11 mila metri quadrati. Secondariamente è stata elaborata la strategia energetica fino al 2050 tramite una governance sovracomunale, mentre il terzo progetto mira ad una gestione coordinata dell’offerta turistica nell’alta valle.

E poi c'è il turismo

Chi collabora strettamente con l’Ente regionale per lo sviluppo del Bellinzonese e valli è l’Organizzazione turistica regionale. Il suo direttore Juri Clericetti ha osservato che i «nostri assi strategici si allineano ai filoni tematici individuati dai masterplan. Ciò rafforza l’azione, consentendoci di sviluppare e realizzare i progetti, chiaramente ognuno nei ruoli e per gli obiettivi preposti: la messa in rete dei partner sul territorio per entrambi, il coordinamento dei finanziamenti in particolare per l’ERS-BV e la promozione e l’informazione invece per l’OTR». Accoglienza, turismo didattico e scientifico, destagionalizzazione ed integrazione delle offerte turistiche sono al centro dell’agire dell’OTR. «I masterplan costituiscono il terreno fertile dove gettare i semi dei nostri progetti, offrendo un quadro di riferimento solido, condiviso ed in grado di trasformare le idee in risultati», secondo Clericetti.

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