Il laboratorio occupato in Sudan: «Enorme rischio biologico»

La guerra civile in Sudan sta andando avanti da quasi due settimane e il Paese è sempre più in preda al caos, soprattutto nella capitale Khartum. I sanguinosi scontri in corso tra esercito regolare sudanese e truppe dei ribelli (RSF) per il controllo del Paese stanno lasciando una scia di morti e feriti anche tra i civili, mentre le condizioni di vita in Sudan si deteriorano di giorno in giorno, complice la carenza di cibo, acqua potabile e medicinali. Una situazione di forte crisi, testimoniata anche dalle recenti decisioni da parte delle ambasciate occidentali di far evacuare il proprio personale e i connazionali attualmente ancora presenti nello Stato nordafricano, in un continuo via vai di voli. Una vera e propria corsa contro il tempo. Anche la Svizzera non ha atteso e, come vi avevamo riferito, ha disposto il rientro dei cittadini elvetici presenti su suolo sudanese. A poco sono serviti i fragili cessate il fuoco proposti negli scorsi giorni, da ultimo anche dalle autorità americane, per consentire ai civili di fuggire e mettersi in salvo, il conflitto sta continuando a dilaniare il Paese.
L’allarme dell’OMS
In questo scenario, già catastrofico, si va ad aggiungere una nuova preoccupazione. Questa volta di ordine sanitario, con un allarme lanciato nelle scorse ore proprio dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Un allarme che riguarda il Laboratorio Nazionale di Sanità Pubblica, sequestrato e occupato ieri dai combattenti sudanesi nella capitale Khartum. «Esiste un enorme rischio biologico in quella struttura» ha messo in guardia l’OMS, riferendosi al laboratorio. E, di fatto, la preoccupazione in merito è tanta, come riporta la CNN direttamente dal Paese, citando una fonte medica di alto livello: «Il laboratorio, che contiene campioni di diverse malattie e altro materiale biologico sensibile, è stato preso in consegna dalle forze della RSF». Un edificio che andrebbe immediatamente posto in sicurezza, evitando che materiale delicato e potenzialmente pericoloso finisca nelle mani sbagliate. Come, infatti, ha riferito all'emittente americana Nima Saeed Abid, rappresentante dell'OMS in Sudan, particolarmente preoccupata per questo nuovo sviluppo nel conflitto: «È estremamente pericoloso perché nel laboratorio abbiamo isolati di polio, di morbillo e di colera. Esiste quindi un enorme rischio biologico associato all’occupazione di questa struttura da parte di una delle fazioni in lotta».
«Una potenziale bomba batteriologica»
L'OMS, dal canto suo, pur non volendo attribuire le responsabilità del sequestro a una o all’altra parte del conflitto, ha aggiunto alcuni dettagli importanti ai microfoni della CNN: tecnici medici e di laboratorio, adeguatamente formati per questo lavoro, non hanno più accesso alla struttura. Non solo. Il laboratorio, durante gli scontri, ha anche subito diverse interruzioni di corrente. Un fatto non da poco, se si considera ciò che si trova all’interno dell’edificio: «Non è più possibile gestire correttamente i materiali biologici conservati nel laboratorio per scopi medici», ha confermato la fonte. A cui ha fatto eco il direttore generale del laboratorio, aggiungendo un ulteriore problema: «Le interruzioni di corrente comportano anche il rischio di deterioramento delle scorte di sacche di sangue che già sono in esaurimento». Sangue necessario per prestare le cure d’emergenza ai feriti e che diventerebbe presto inutilizzabile a spese delle vittime, spesso civili. Tra interruzioni di corrente e materiali medici ad alto rischio, il fatto che il laboratorio sia finito nelle mani di una fazione parte a un conflitto come quello che sta scuotendo il Paese, sta creando parecchio sconforto. «Il pericolo sta nello scoppio di qualsiasi scontro armato nel laboratorio, perché questo lo trasformerebbe in una bomba batteriologica», ha aggiunto la fonte. «È necessario un intervento internazionale urgente e rapido per ripristinare l'elettricità e mettere l’edificio al sicuro da qualsiasi scontro armato, perché siamo di fronte a un vero e proprio pericolo biologico».