Il caso

Il ritorno in campo di Brittney Griner dopo la detenzione in Russia

Alcuni non la conoscevano, ma negli ultimi 15 mesi si è parlato molto della star del basket americano, finita in prigione e tornata in patria grazie a un discusso scambio di prigionieri
© KEYSTONE (AP Photo/Ashley Landis)
Red. Online
20.05.2023 14:38

Brittney Griner. Un nome sconosciuto a molti (che non seguono il basket), fino a un anno fa. Era il febbraio 2020 quando la star del basket americano due volte campionessa olimpica, venne arrestata al suo arrivo all'aeroporto Sheremetevo di Mosca dopo che la polizia le aveva trovato nel bagaglio sigarette elettroniche liquide contenenti olio di hashish. La quantità? 0,72 grammi. Griner era in viaggio verso Ekaterinburg, negli Urali, sede della squadra in cui milita dal 2014 durante la pausa del campionato nordamericano.

Pur scatenandosi prima dell’invasione russa dell’Ucraina, la vicenda si è aggiunta alle tensioni tra Mosca e Washington. Finendo per sovrapporsi al conflitto. Perché un tribunale russo, a inizio agosto, ha condannato la stella del basket statunitense a nove anni di prigione. E perché la cestista è stata, infine, al centro di uno scambio. Una scarcerazione pagata profumatamente dagli Stati Uniti: non in denaro, ma con la liberazione del famigerato trafficante d'armi Viktor Bout. Uno scambio su cui si era espresso pure l'ex presidente USA Donald Trump, rivelando di avere rifiutato un accordo quando era alla Casa Bianca per il rilascio dell'ex marine statunitense Paul Whelan, detenuto da Mosca dal 2018: «Ho rifiutato un accordo con la Russia per uno scambio del cosiddetto "mercante di morte" per Whelan. Non avrei fatto l'accordo nemmeno per cento detenuti in cambio di qualcuno che ha ucciso un numero incalcolabile di persone con i suoi accordi sulle armi».

Brittney Griner è tornata a casa. E ieri è anche tornata in campo, con Phoenix Mercury, per la prima volta dopo la liberazione dal carcere russo. Un ritorno al quale l'AP ha dedicato un servizio. Il titolo? «Oggi è un giorno di gioia». Parole pronunciate prima della partita dall'allenatrice del Phoenix, Vanessa Nygaard, che per la prima volta dalla stagione precedente non ha dovuto contare i giorni di detenzione di Griner. Il match è stato disputato contro Los Angeles Sparks, nella giornata inaugurale del campionato americano di basket femminile.

Sono passati 474 giorni dalla sua ultima partita ufficiale, giocata in Russia a fine gennaio 2022. Al match di pre-season della scorsa settimana, il pubblico di Phoenix aveva accolto la 32.enne stella del basket, nonché attivista per i diritti, con una standing ovation. E, ieri, la Crypto Arena di Los Angeles è stata altrettanto calorosa. Griner ha anche abbracciato la vicepresidente Kamala Harris, presente a bordo campo.

Los Angeles Sparks - Phoenix Mercury è finita 94-71, con 18 punti di Brittney Griner.