I dati

La conferma dell'O-Tur: prenotazioni in forte calo

L'Osservatorio del turismo non dà scampo alla Pasqua ticinese: i numeri raccolti evidenziano un'occupazione media inferiore al 50%, in netto calo rispetto ai due anni precedenti
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Ticino&Svizzera
28.03.2024 21:09

Passano i giorni ma le previsioni meteo non migliorano per il Ticino. Sarà certamente una Pasqua (molto) bagnata. Dei giorni scorsi, al di là della nota polemica scoppiata in seguito al «consiglio» di alcuni media dato ai lettori confederati («Non vale la pena recarsi in Ticino per la festività»), resta la preoccupazione degli albergatori nostrani. «Le previsioni sull’occupazione delle camere non sono buone», dicevano. Il timbro su questi timori è arrivato tramite i dati dell’Osservatorio del turismo (O-Tur). C’è dunque la conferma: a pochi giorni da Pasqua, tutto fa credere che sarà un inizio di stagione magro.

Le categorie

Le informazioni raccolte dall’Osservatorio indicano infatti che, a quattro giorni da Pasqua, «l’occupazione più alta si prospetta per le strutture con 4-5 stelle, con un tasso del 52,7%». Per quanto riguarda le strutture ricettive della categoria 3 stelle, invece, il dato è ancora più negativo: si parla di un’occupazione media del 43%. Poco più sopra troviamo infine il campione da 0 a 2 stelle, che sfiora il 48% di camere vendute. Riassumendo, come spiega ancora l’O-Tur, quest’anno «si prospetta, per le prenotazioni a quattro giorni da Pasqua, una variazione negativa del 23,2% per i 0-2 stelle, del 35,3% per i 3 stelle e del 31,1% per i 4-5 stelle rispetto all’anno precedente». I numeri al ribasso si ripercuotono inevitabilmente anche sulle stime dei ricavi totali per le festività di Pasqua 2024: l’Osservatorio parla di un calo del 37,2% rispetto allo scorso anno».

Booking stacca tutti

Tuttavia, anche se le prenotazioni sono in netto ribasso rispetto al 2023, non cambia la struttura dei visitatori che scelgono il Ticino per trascorrere il lungo fine settimana pasquale. Quasi il 64% degli ospiti, infatti, è di nazionalità svizzera. Un dato «in linea rispetto al 2022». Inoltre, tra i mercati principali, «gli ospiti tedeschi e italiani si attestano rispettivamente a 9,5% e a 4,7%. In aumento, per contro, la quota di turisti stranieri provenienti da altri mercati di riferimento: il 22,3% delle prenotazioni è arrivato da queste regioni, «in aumento rispetto all’anno precedente: il dato dell’anno scorso si fermava circa al 18%». Non cambia la tendenza anche per quanto riguarda le modalità di prenotazione: a quattro giorni da Pasqua, l’O-Tur segnala che i canali OTA (per intenderci, Booking e simili) sono ancora i preferiti (con una fetta del 30,7% di tutte le prenotazioni finora effettuate in Ticino). Seguono a pochissima distanza (30,6%) quello che gli specialisti chiamano «canale diretto offline», vale a dire la prenotazione con la classica telefonata alla struttura ricettiva. Infine, staccatissimi, troviamo il sito web dell’albergo (18,3%) e i tour operator, che detengono una quota del 16%.

Variazioni dell’ultimo minuto

Queste statistiche non riescono comunque a far dimenticare agli operatori turistici che le prospettive, come ricordato, non sono per nulla buone. Ed è ancora lo stesso Osservatorio a evidenziare i dati. «A quattro giorni dalla Pasqua, per il weekend di festività 2024, si prospetta un’occupazione media al 48,6%, inferiore a quella del 2022 e 2023. Nei due anni precedenti infatti, a quattro giorni, si registra un’occupazione rispettivamente del 71,5% per il 2023 e dell’83,9% per il 2022». Il dato relativo a quest’anno, ricorda ancora l’O-Tur, potrebbe ancora subire delle variazioni a ridosso della data, «sia in positivo in termini di prenotazioni all’ultimo minuto, sia in negativo come cancellazioni dovute ad esempio alle previsioni meteo».     

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