Il personaggio

La ragazza dei cerchi di fuoco

Dal Costarica alla Val Lavizzara, Maria è richiesta in tutto il mondo per esibirsi con gli hula hoop: «Accolta benissimo in Ticino, e ora insegno ai bambini»
Jona Mantovan
31.07.2022 07:00

«A Peccia, continua a sinistra e prosegui fino a quando non vedi una catasta di legna. Qualche metro prima troverai il sentiero che scende verso casa nostra». Le indicazioni per raggiungere Maria José Aguilar Murillo, in arte «Alieencat», possono sembrare vaghe, ma in realtà sono molto efficaci. La ragazza, 24 anni, vive con il marito Geremia a Veglia, in Val Lavizzara

«Un posto bellissimo», dice. «E sono stata accolta davvero bene. Certo, non ci sono molti abitanti, qui... Diciamo che è stata una sorpresa l'arrivo di una giovane così estroversa», esclama con un sorriso. Maria da qualche tempo progetta capi di abbigliamento. Ma è conosciuta (e richiestissima) in tutto il mondo grazie alle sue specialità di arte circense: i cerchi di fuoco. 

«Sono una viaggiatrice e un'artista circense», dice di sé stessa. «Sono nata in Costarica e vivo in Ticino da tre anni, perché mio marito è di qui», spiega. «Ho cominciato a viaggiare a 18 anni. Centroamerica, Messico, gran parte dell'Europa, Asia. Sempre grazie ai miei lavori con gli hula hoop, i cerchi». Ma com'è iniziato questo viaggio, che ha poi portato a chiamare 'casa' una delle valli più incontaminate del cantone? «Tutto è partito in una scuola circense in Nicaragua, proprio per la mia voglia di conoscere il mondo e visitare tutti i posti possibili. Mi sono allenata per due mesi con questi anelli e poi ho continuato a viaggiare».

Eventi privati anche in Ticino

Maria dice che in molte parti del mondo è possibile esibirsi all'aperto, nelle piazze, senza troppa burocrazia. Una situazione ben diversa, invece, da quella che ha trovato qui. «Sì, infatti c'è della burocrazia da sbrigare, occorre ottenere dei permessi. Ci sono molti controlli e regole. È anche vero che non ho avuto molte occasioni per questo tipo di esibizioni». Diverso, invece, il riscontro per eventi privati. 

Ho già tenuto dei corsi di formazione per bambini. Ovviamente, in quelle occasioni non si accende nessun fuoco
Maria José Aguilar Murillo, performer

«In Ticino ho già potuto portare questo genere di spettacolo a vari eventi privati, come feste o compleanni. Una collaborazione interessante è stata quella che ho potuto svolgere alla Scuola di scultura di Peccia, o anche qui, al mercato di Maggia», dice mentre inizia a preparare uno dei suoi anelli, avvitando i batuffoli di kevlar alla circonferenza. Questi, con dei distanziatori in metallo, saranno imbevuti con un carburante naturale, per diventare delle torce infuocate. Il grande hula hoop, alla fine dell'operazione, ne avrà cinque.

I corsi con i bambini

Il materiale è professionale e ha poco a che vedere con i giocattoli per bambini che si possono acquistare nei grandi magazzini. «Anche se, per iniziare, qualsiasi tipo di cerchio può andare bene», sottolinea Maria. Da qualche tempo è in contatto anche con il Circo Fortuna. «Ho già tenuto dei corsi di formazione per bambini. Ovviamente, in quelle occasioni non si accende nessun fuoco», esclama. «Porto i più piccoli, soprattutto bambine, alla fine del corso ad avere una certa padronanza dei movimenti e a conoscere delle nuove 'routine' che possono praticare nei giochi estivi».

La mia più grande fortuna è stata quella di poter girare così tanto il mondo e in così poco tempo. L'ho fatto sa sola, con le mie forze. E non ho mai avuto nessun tipo di problema
Maria José Aguilar Murillo

Le figure con i cerchi sono diverse e spettacolari. Alcuni movimenti, poi, appaiono come delle vere e proprie «illusioni ottiche». Il cerchio c'è o non c'è? Maria inizia a muovere le braccia e sembra passarci attraverso, come una magia. «Con le fiamme accese riesco a controllare due cerchi. Senza fuoco, invece, arrivo fino a quattro».

La giovane dice di aver insegnato la sua abilità anche agli adulti. «In alcuni casi anche con il fuoco. Sempre con tutte le misure di sicurezza. Quando c'è un buon livello di confidenza e di fiducia, e se la persona adulta se la sente, può provare ad accendere prima una sola torcia. Con i piccoli è diverso, certo. Potranno decidere quando avranno l'età per farlo, ovviamente».

A 22 anni ero in Sri Lanka, il più lontano possibile dalla mia famiglia. Lì ho capito chi ero e come volevo vivere. E ho capito che era possibile
Maria José Aguilar Murillo

In giro per il mondo

«La mia più grande fortuna è stata quella di poter girare così tanto il mondo e in così poco tempo», dice Maria. «L'ho fatto da sola, proponendo questo tipo di spettacoli. A un certo punto, mi son ritrovata in Sri Lanka, a 22 anni. Ero il più lontano possibile dalla mia famiglia. Lì ho capito che volevo vivere mostrando e insegnando questo tipo di abilità. È l'esperienza più forte che io abbia mai sperimentato ed è anche quella che mi ha dato la forza di andare avanti per conto mio e che mi dà la motivazione per allenarmi e migliorarmi sempre di più».

In tutto questo tempo, Maria dice di non aver mai avuto nessun problema, nonostante sia stata praticamente ovunque e in qualsiasi tipo di raduno.

Adoro i miei tatuaggi. Con il tempo mi sono appassionata a una serie di simboli sacri, ancestrali
Maria José Aguilar Murillo

I tatuaggi

La ragazza «dei cerchi di fuoco» porta sulla sua pelle diversi tatuaggi. Tribali, geometrici, floreali. «Ho iniziato da giovane. È vero, non ci pensavo molto a quell'età», ammette. «Ma con il tempo mi sono appassionata a una serie di simboli sacri, ancestrali. Motivi che si possono trovare in molte tribù e in tutto il mondo, disegni che coincidono anche se non penseresti mai al fatto che, questi, potrebbero essere collegati nonostante la grande distanza che separa una popolazione dall'altra». 

Maria adora l'idea di avere sempre con sé dei richiami che gettano le radici alle origini della storia della specie umana. 

Voglio diffondere questa disciplina anche qui. Nonostante sia in giro per il mondo, quando sono a Veglia so che questo è il mio posto. Questa è casa mia
Maria José Aguilar Murillo

Un sogno per il futuro

Il sole è calato da un po' e il buio avanza. La giovane prova qualche coreografia con le torce tutte accese attorno al suo cerchio. Gira su sé stessa aumentando la velocità di rotazione del grande anello.
Mentre ondeggia, lei si china sollevando un braccio facendo passare il fuoco a pochi centimetri dalla testa. Con una mossa rapida, fa passare le fiamme sul collo e cambia braccio. Il rumore delle torce è piuttosto forte e suona come un brusio che aumenta di volume ogni volta che il movimento accelera. Il fuoco illumina il prato dietro di lei. La montagna più lontana si vede appena con la luce del crepuscolo. Una canna dell'acqua è sempre pronta, per evitare il peggio.

Le torce possono bruciare per circa dieci minuti, poi si spengono quando il carburante finisce. Maria ha un po' di fiatone, ma si vede che è allenata. «Sai, il mio sogno sarebbe quello di portare questa particolare disciplina anche qui. Nonostante sia in giro per il mondo, quando sono a Veglia so che questo è il mio posto. Questa è casa mia», afferma. Ormai è notte ed è ora di sistemare tutto.  

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