Capriasca

La statua di Alfonsina rivedrà la luce

La scultura della poetessa, che era stata rimossa dalla piazza di Sala dopo le proteste di alcuni abitanti, è chiusa in un magazzino da un anno – Entro l’estate sarà portata nei giardinetti della casa comunale
© © Ti-Press / Pablo Gianinazzi
Giuliano Gasperi
31.03.2023 06:00

Sta per finire il periodo di reclusione della statua di Alfonsina Storni realizzata dall’artista Eva Antonini. Una statua colpevole, secondo alcuni abitanti, di non rappresentare la personalità della poetessa migrata in Argentina e di aver scioccato la comunità locale con la raffigurazione del suo suicidio, oltre che delle sue nudità. Parcheggiata per un anno in un magazzino dopo essere stata rimossa, su pressione popolare, dalla piazza di Sala Capriasca, paese originario di Alfonsina, la scultura intitolata «Vestida de Mar» rivedrà presto la luce per essere trasportata nei giardinetti del Comune a Tesserete. Ce lo ha confermato il sindaco Andrea Pellegrinelli, spiegando che la posa avverrà entro l’estate. «Stiamo definendo i dettagli». Comunque la si pensi su questa vicenda, che a suo tempo aveva fatto parecchio discutere, è innegabile che la nuova ubicazione non sia uno dei luoghi più in vista della zona. «Dato che a Sala non volevano la statua – spiega sempre Pellegrinelli riferendosi a un sondaggio lanciato dal Municipio fra gli abitanti della frazione e conclusosi con la vittoria dei contrari con il 63% dei voti – il posto migliore è quello. Abbiamo valutato diverse alternative, ma nessuna di esse ci convinceva».

Due idee bocciate

Eva Antonini, da noi contattata, è felice che la sua creazione possa finalmente essere a disposizione del pubblico, ma non nasconde un filo di amarezza per una soluzione, quella dei giardinetti, che non l'ha mai convinta. «Avevo proposto altri possibili luoghi, ma sono stati tutti bocciati dal Municipio. Ad esempio uno spiazzo all’entrata del paese, vicino all’hotel Tesserete, oppure un’aiuola che si trova fra la casa comunale e l’entrata della Migros. Il problema è che l’opera, là, sarebbe stata troppo visibile... Esattamente ciò che non volevano i miei oppositori». I giardinetti sono comunque uno spazio pubblico e hanno una posizione abbastanza centrale. «Ma non credo che molti cittadini li frequenteranno. Forse solo durante i grandi eventi, quando però tutte le statue vengono coperte per evitare che subiscano dei danni».

Una storia da ascoltare

Per arricchire l’esperienza di chi deciderà di visitare la statua di Alfonsina, la sua creatrice ha realizzato un documento audio, letto da un attore, che racconta la storia della poetessa ticinese e ciò che ha significato non solo come scrittrice, ma come «ragazza madre, insegnante, giornalista, pioniera delle rivendicazioni femminili in un mondo dominato dagli uomini», per citare un passaggio del racconto. Antonini spiega anche cosa l’ha spinta a rappresentare Alfonsina nel momento in cui, a quarantasei anni, dopo che le era stato diagnosticato un cancro in fase terminale, si avviava ad abbracciare la morte tra le onde dell’oceano Atlantico, sulla spiaggia di Mar del Plata. La storia si potrà ascoltare inquadrando con il proprio telefono o tablet un codice QR presente sul basamento della scultura, ma anche tramite il link qui sotto e sullo sfogliatore digitale.

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