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L'aperitivo digitale del 5 agosto 2022

Alex Jones, il K2 e il rogo al White: ecco le principali notizie che potresti esserti perso su CdT.ch
© CdT/Chiara Zocchetti
Marcello Pelizzari
05.08.2022 18:00

L'Africa e le visite di Lavrov e Macron

Mentre Lavrov corteggiava l’Africa, un’altra visita ha suscitato attenzioni e clamori: quella di Macron nel continente africano. Se la visita di Lavrov serviva a muovere ad assicurarsi maggiori appoggi dagli Stati africani e a rassicurare sul grano, quella di Macron sembra un tentativo di ristabilire alleanze di lungo corso. Cosa cambierà? Ce ne parla Sara Mauri in questo approfondimento.

Alex Jones, quando il complottismo ti presenta il conto

14 dicembre 2012. Sandy Hook, città di Newtown, Connecticut, Stati Uniti. Un ventenne, Adam Lanza, entra nella scuola elementare e apre il fuoco. Muoiono 27 persone, fra cui 20 bambini tra i 5 e i 10 anni. «Non c'è un genitore in America che non provi il dolore che provo io», aveva detto Barack Obama con le lacrime agli occhi. Ne era seguito un dibattito politico, come accade dopo ogni strage americana, sulle armi. Ma anche qualcosa di peggio, di più subdolo e anche oltraggioso per la memoria delle vittime: il complottismo. Su tutti, la tesi che la strage fosse una bufala, che non fosse mai avvenuta e che i genitori dei bambini morti fossero in realtà attori pagati dall’amministrazione del presidente Barack Obama. Una messinscena, in parole povere, per far sì che passassero le leggi sulla restrizione alla vendita e all’uso delle armi. Dietro alle teorie del complotto spicca un nome: Alex Jones, conduttore radiofonico e fondatore del sito InfoWars. Sono trascorsi quasi dieci anni da quella spaventosa strage di bambini. E Alex Jones è stato condannato a pagare un risarcimento di 4,1 milioni di dollari in un processo per diffamazione durato due settimane. Jenny Covelli ha ricostruito per noi l'intera vicenda.

Quanto traffico sul K2

Che le cime più alte del mondo, per certi versi, siano diventate tanto, troppo commerciali, oramai, è risaputo. Una disastrosa spedizione sull’Everest, nel 1996, restituì al mondo l’immagine di una montagna intasata, piena zeppa di alpinisti-turisti. Ne parlò Jon Krakauer nel romanzo Aria Sottile mentre sul grande schermo, nel 2015, fu Baltasar Kormákur, con Everest, a ripercorrere quegli eventi e a porre l’accento sulla massiccia presenza di persone, talmente massiccia da provocare ritardi durante l’ascesa. A quanto pare, ora, un problema simile ha riguardato il K2, in Pakistan, la seconda vetta più alta del mondo. Quest’anno, infatti, il leggendario – e complicato – Karakorum 2 ha accolto un numero record di alpinisti. Complice quella che potremmo definire un’ondata di febbre da scalata post pandemia. Chi vi scrive ne ha parlato qui.

Rogo al White: cinque persone rinviate a giudizio

Ricordate il rogo al White del 12 febbraio 2021? Il Ministero pubblico, oggi, ha comunicato che gli accertamenti penali sono giunti a conclusione. La procuratrice pubblica Margherita Lanzillo ha rinviato a giudizio, dinanzi alla Corte delle assise Criminali, cinque persone ritenute a vario titolo coinvolte. Le principali ipotesi di reato sono di incendio intenzionale e tentata truffa. 

Lo Yoga all'aperto a Bellinzona? Funziona

Continuano a crescere i frequentatori di Yoga al parco di Bellinzona, il progetto sostenuto dalla Città nato nel 2019 su iniziativa delle insegnanti Paola Valchera e Samantha Ghisla e giunto alla sua quarta edizione. «L’idea era di proporre a Bellinzona quello che già in altre città del mondo e della Svizzera c’era: yoga all’aperto in spazi urbani – spiega Ghisla –. A Lugano già da qualche anno venivano proposte delle lezioni al Lido Riva Caccia e quindi abbiamo valutato inizialmente più location, per poi puntare sul parco urbano di Bellinzona. Si tratta di uno spazio ampio e molto verde, ma nonostante questo ancora poco conosciuto e utilizzato». L'approfondimento di Davide Rotondo.