Il caso

L'intelligenza artificiale cambierà... la capitale

Bellinzona: il Municipio sta valutando l’impiego dei sistemi legati alla tecnologia per ottimizzare i processi di lavoro dell’amministrazione - In sinergia con gli altri poli ticinesi si sta preparando una direttiva e si collaborerà nell’ambito della formazione
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Alan Del Don
13.08.2025 20:01

«In collaborazione con le Città di Lugano, Mendrisio, Locarno e Chiasso è in preparazione una direttiva sull’impiego dell’intelligenza artificiale all’interno dell’amministrazione comunale». È il presente e il futuro della tecnologia, l’IA. Come qualsiasi novità (anche se, oramai, quasi tutti ci abbiamo già fatto - volente o nolente - il callo) divide. Ma, soprattutto, influisce sulle nostre vite. O, perlomeno, vi sono ambiti professionali nei quali ha (o può avere) un peso maggiore che in altri. Pure l’ente pubblico non può chiudere gli occhi di fronte al progresso. Al contrario. Deve individuare delle modalità per poter far capo a questo campo dell’informatica per ottimizzare - qualora lo ritenesse opportuno - dei processi interni, senza per questo andare ad intaccare la qualità dei servizi erogati. Lo sa benissimo il Municipio di Bellinzona, che lunedì ha risposto all’interrogazione inoltrata da Orlando Del Don (Avanti con Ticino&Lavoro-Più Donne-Il Noce) esprimendosi per la prima volta, in modo compiuto, sull’argomento.

«Cambiamento culturale»

Anzi, a dire il vero il vicesindaco Fabio Käppeli ci aveva fornito un’anticipazione nell’intervista concessaci il 14 giugno scorso. Eccovi le sue parole: «Stiamo esplorando nuove strade anche coraggiose, penso ad esempio all’intelligenza artificiale in aggiunta a una più spinta digitalizzazione, affinché si possa avere processi più snelli e, nel contempo, liberare delle risorse da impiegare da un’altra parte. Abbiamo già aperto alcuni cantieri». Il riferimento era, e rimane, quella dell’equilibrio delle finanze. Come raggiungerlo? Secondo l’Esecutivo una delle strade percorribili è quella che prevede interventi/misure pure sulla logistica, sull’organizzazione e sulla ricerca di sinergie anche in seno all’amministrazione comunale. «L’impiegno dell’IA va oltre la semplice trasposizione elettronica dei processi, implicando una riprogettazione dei flussi di lavoro e un cambiamento culturale, supportati da formazione continua - osserva il Municipio -. In questa ottica, ad ogni intervento sui processi di lavoro (nuove esigenze, ottimizzazioni, eccetera), viene valutato l’impiego di tecnologie di IA con l’obiettivo di automatizzare compiti ripetitivi, migliorare l’efficienza, analizzare enormi quantità di dati in tempi rapidi e rispondere a sfide complesse».

Focus su inclusività ed equità

Allo stato attuale, in seno all’amministrazione, non si fa ancora capo all’IA. «Sono però in corso valutazioni per l’introduzione di questi strumenti in alcuni ambiti», rilevano nella risposta il sindaco Mario Branda e i colleghi di consesso. Prima di eventualmente procedere all’introduzione di strumenti basati sull’intelligenza artificiale l’Esecutivo - come chiesto dal consigliere comunale - procederà ad un’analisi approfondita dal punto di vista etico e sociale «caso per caso». Mediante delle modalità e delle valutazioni, l’abbiamo detto in apertura, che saranno condivise con gli omologhi degli altri poli ticinesi. Con Lugano, Mendrisio, Locarno e Chiasso - aggiunge il Municipio della capitale - «si sta valutando la possibilità di collaborare nell’ambito della formazione sull’uso consapevole dell’IA per il personale dell’amministrazione».

Una riflessione, spiegavamo, che al momento sarà limitata alle istituzioni politiche, in quanto la Città non intende coinvolgere né la popolazione né le scuole e/o associazioni o attori impegnati nello sviluppo di questi sistemi innovativi. Non promuovendo, dunque, una «cultura partecipativa, inclusiva e trasparente» come auspicava Orlando Del Don. La visione di cui scrivevamo ieri, parlando della Bellinzona del 2030 che passa da un «patto di comunità», specifica relativamente ai funzionari che i «concetti di inclusività e equità sono due pilastri fondanti l’attività del Comune».

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