Quel «patto di comunità» per far decollare la Città

«Una Città che si vuole innovativa, che promuove la qualità di vita dei cittadini e che favorisce lo sviluppo delle aziende che operano sul proprio territorio con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento in ambito di ricerca biomedica, con lo sviluppo del Parco dell’innovazione e delle attività accademiche (universitarie e universitarie professionali)». Visione, missione e valori della «Bellinzona 2030» - quelli, per intenderci, che guideranno l’attività dell’amministrazione in senso lato - sono stati messi nero su bianco dal Municipio in un documento che vuole essere e diventare un «patto di comunità». Uno per tutti, tutti per uno, come campeggia al centro della cupola di Palazzo federale a Berna. Da una capitale all’altra la pluralità, l’unità e la solidarietà sono sempre e comunque le basi del nostro Paese, della vita.
«Personale da valorizzare»
Sia ben chiaro: non si andrà a stravolgere quanto elaborato nel 2017, quando è andata in porto l’unione a 13. Ma vi saranno degli adattamenti sulla base dell’esperienza oramai quasi decennale del matrimonio istituzionale celebrato nella Turrita. Competenza, rispetto, solidarietà, spirito innovativo ed entusiasmo continueranno ad essere i valori che guideranno l’operato degli oltre 1.400 collaboratori della Città. «I dipendenti devono essere messi nelle migliori condizioni possibili per poter svolgere al meglio il proprio lavoro. Devono essere valorizzati e sostenuti, anche attraverso adeguate e mirate possibilità di formazione continua», puntualizza l’Esecutivo. Che fissa, in prospettiva, tre obiettivi: il consolidamento organizzativo e operativo dell’amministrazione; lo sviluppo dei progetti strategici (su questo punto torneremo più avanti); e l’equilibrio finanziario sul medio termine. Sfide importanti, soprattutto le ultime due, per un Comune che, come sappiamo, dalla pandemia da coronavirus è confrontato con preventivi che preconizzano deficit rilevanti (oltre 13 milioni quest’anno). Il Municipio ha più volte ribadito che non intende - per ora - aumentare il moltiplicatore fisso da sette anni al 93%.
Dal polo biomedico all’ospedale
Dicevamo, poc’anzi, dei cantieri più di «peso» che si affiancano all’ordinaria gestione della Città. E che dovranno assicurare lo sviluppo socioeconomico della capitale nei prossimi due-tre decenni. Coincidono, dall’aggregazione, con gli obiettivi di legislatura. Lo stesso vale per il quadriennio iniziato con le elezioni dell’aprile 2024. Si tratta del rafforzamento del polo biomedico; l’avvio dello sviluppo del quartiere che sorgerà al posto delle Officine FFS e che accoglierà il Parco dell’innovazione ed il Dipartimento tecnologie innovative della SUPSI nonché contenuti formativi, residenziali, culturali, commerciali ed alberghieri; il progetto di valorizzazione da 23 milioni della Fortezza; la pianificazione dell’ospedale regionale del Sopraceneri da 380 milioni alla Saleggina; il Parco fluviale; e la volontà di trasformare Bellinzona in un luogo per allenamenti e ritiri delle società sportive. «Accanto agli investimenti strategici sono pianificati numerosi altri interventi volti al mantenimento e al miglioramento dei servizi offerti alla popolazione: edilizia scolastica, centri extrascolastici, nuovi collegamenti ciclopedonali, orti comunali, miglioramento dell’accessibilità agli edifici pubblici, manutenzione degli assi stradali, eccetera», chiosa il Municipio. Le linee guida sono contenute nel Programma d’azione comunale che «disegna» la Turrita del 2040. La via è tracciata, la speranza è che non vi siano (altri) ostacoli sul percorso.