Stati Uniti

L'AI crea il caos (e disinformazione) sul killer di Charlie Kirk

Le notizie spesso innescano una frenetica ricerca di nuove informazioni sui social, portando a false conclusioni che poi i chatbot ripropongono –
© KEYSTONE (Meredith Seaver/College Station Eagle via AP)
Ats
12.09.2025 14:05

Da quando l'FBI ha pubblicato alcune foto del presunto killer dell'attivista di destra Charlie Kirk, si è creato il caos. Gli utenti del web, hanno infatti utilizzato gli strumenti di IA per migliorare le immagini, come riferisce The Verge.

«Gli strumenti di intelligenza artificiale (IA) non scoprono dettagli segreti in un'immagine sfocata, ma deducono cosa potrebbe esserci, anche creando elementi che in realtà non esistono». I principali smartphone oggi in circolazione integrano strumenti di IA nelle app fotografiche, per poter eliminare o aggiungere contenuti alle immagini in pochi minuti.

Strumenti che creano disinformazione

Come risulta dalla ricerca di The Verge, su X e sui forum sul web sono decine le grafiche generate dall'IA che si basano sui fotogrammi diffusi dall'FBI e che mostrano come potrebbe essere il volto della persona «di interesse», persino nel colore degli occhi. Molte varianti arrivano da Grok, l'IA di X, altre da ChatGpt. «È improbabile che qualcuna di queste foto sia davvero utile all'FBI - prosegue The Verge -, più che altro servono a ottenere facili like».

Lo Stato dello Utah ha in seguito pubblicato immagini più nitide del giovane, rivelando maggiori dettagli, dallo zaino al paio di scarpe. Affidarsi ai chatbot di IA per trovare notizie sul killer sta producendo, in alcuni casi, disinformazione.

Il portale The Hindu riporta esempi di risposte di Grok e ChatGpt, che affermano come l'assassino sia un democratico dello Utah di nome Michael Mallinson. I chatbot attribuiscono l'informazione, una bufala, alla CNN e al New York Times. «Le notizie spesso innescano una frenetica ricerca di nuove informazioni sui social media - scrive The Hindu -, portando a false conclusioni che poi i chatbot ripropongono, contribuendo ad aumentare il caos».

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