Il punto

L'estensione dell'accordo sul grano è troppo breve?

La proroga, mediata ancora dalla Turchia e dalle Nazioni Unite, era stata inizialmente prevista per 120 giorni – Un lasso di tempo più breve, inevitabilmente, crea incertezza fra commercianti e armatori
© SERGEY KOZLOV
Red. Online
17.05.2023 19:30

L’accordo sul grano, che consente all’Ucraina di esportare cereali dai porti chiave del Mar Nero, è dunque stato prorogato di due mesi. Un lasso di tempo breve, se non brevissimo, che lascia aperta la domanda delle domande: che cosa accadrà dopo?

Perché è importante?

Intanto, è bene ribadire l’importanza di questa proroga, per quanto a corto termine. Ne va, infatti, della sicurezza alimentare globale. Mosca, come noto, aveva minacciato di ritirarsi dall’accorso se non fossero stati rimossi vincoli e ostacoli alle spedizioni dei propri raccolti e dei fertilizzanti.

In secondo luogo, la notizia ha avuto un effetto altresì sui mercati. Il prezzo del frumento e del mais, infatti, è fortemente calato. In particolare, i futures sul mais con scadenza a luglio hanno perso il 3,6% a 560 dollari mentre il grano tenero ha ceduto il 2,6% a 630,7 dollari.

Detto ciò, se è vero che l’accordo è in vigore e lo rimarrà – almeno – per altri due mesi, le parti non sono certo felici di collaborare. L’Ucraina, al riguardo, ha spiegato che Mosca sta deliberatamente rallentando il ritmo delle esportazioni.

Il patto, come sempre mediato dalla Turchia e dalle Nazioni Unite, inizialmente doveva durare 120 giorni. Mosca, però, a marzo aveva acconsentito a una proroga di 60 giorni. Una proroga più breve, ha riferito Bloomberg, crea maggiore incertezza fra i commercianti e gli armatori, i quali temono che le loro navi rimangano bloccate.

Le reazioni

«Accogliamo con favore l’estensione dell’operazione dell’iniziativa per il grano, ma sottolineiamo che deve funzionare in modo efficace», ha dichiarato su Facebook Oleksandr Kubrakov, ministro delle Infrastrutture ucraino. «Per questo, è necessario eliminare i problemi che la Russia ha creato per diversi mesi consecutivi sabotando le ispezioni e la registrazione di una nuova flotta».

Il ministero degli Esteri russo, dal canto suo, ha confermato l’estensione del patto, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Interfax. Tuttavia, la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha ammonito che «le disparità» dei benefici per le parti dovranno essere «corrette nel modo più veloce possibile». Il Cremlino ha sempre lamentato che nell’applicazione dell’accordo non sia mai stata rispettata una parte relativa alla revoca delle limitazioni per le esportazioni di cereali e fertilizzanti russi.

Le problematiche

Il trasporto dei raccolti attraverso la zona commerciale, leggiamo, in questi mesi è stato ostacolato da ripetute interruzioni nelle ispezioni congiunte delle navi. Il ritmo degli esami delle navi in ​​futuro sarà cruciale per la capacità dell’Ucraina di scaricare i suoi prossimi raccolti, con il grano raccolto a partire da luglio.

Le restrizioni su altre rotte di esportazione attraverso l’Unione Europea si sono aggiunte agli ostacoli per gli agricoltori locali. Diversi Paesi dell’UE orientale, infatti, hanno cercato di limitare il commercio di colture con l’Ucraina, sostenendo che i flussi stanno danneggiando i loro stessi coltivatori.

Nonostante le lamentele di Mosca, la Russia dovrebbe spedire volumi record di grano in questa stagione, mentre le sue esportazioni di fertilizzanti, nel frattempo, stanno tornando ai livelli prebellici.

L’accordo ha consentito la spedizione sicura di circa 30 milioni di tonnellate di raccolti da quando è stato firmato nel luglio 2022. Ciò ha contribuito a ridurre i prezzi globali dei prodotti alimentari, saliti a livelli record all’indomani dell'invasione della Russia. Cina e Spagna sono tra le principali destinazioni per i cereali ucraini.

Il ruolo della Turchia

L’estensione, va da sé, è una vittoria politica importantissima – visto il momento, cruciale – per il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, a caccia della rielezione nel ballottaggio del 28 maggio. In patria, di nuovo, il Sultano può presentarsi come un leader di caratura (ed equilibrio) globale.

Oltre all’estensione, «i nostri amici russi hanno dichiarato che non impediranno l’uscita delle navi turche nei porti di Mykolaiv e Olvia» in Ucraina, ha detto Erdogan in un post su Twitter. «Siamo loro grati per questo».

Soddisfatto, concludendo, il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres: «Il proseguimento per altri due mesi dell’accordo sul grano è una buona notizia per il mondo. Rimangono questioni in sospeso, ma i rappresentanti di Russia, Ucraina, Turchia e Nazioni Unite continueranno a discuterle». E ancora: «Spero che raggiungeremo un accordo globale per migliorare, ampliare ed estendere l’iniziativa, come ho proposto in una recente lettera ai presidenti dei tre Paesi. Questi accordi sono importanti per la sicurezza alimentare globale».

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