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«Presto il giornalismo sbarcherà anche su TikTok»

Abbiamo parlato con Rich Waterworth, general manager per l'Europa del popolare social, per scoprire il futuro della comunicazione
Mattia Sacchi
17.05.2022 11:01

In questi anni il successo di una manifestazione è determinato anche dal richiamo mediatico che ha sui social. E così è stato per questa edizione di Eurovision, che ha puntato a un'interessante partnership con TikTok. Con risultati sin da subito impressionanti: 1,2 miliardi le visualizzazioni per l'hashtag ufficiale #Eurovision2022, quasi 6 milioni gli spettatori delle serate ufficiali e oltre 450 mila i video creati dai creator con cover e reinterpretazioni delle canzoni in gara.

Operazione riuscita

Un'operazione decisamente riuscita, come sottolineato da Rick Waterworth, general manager di TikTok per l'Europa: «Nell'ultimo anno, abbiamo visto crescere ed evolvere l’interesse della nostra community per Eurovision. Siamo orgogliosi di essere riusciti ad aver dato vita a tutto questo, sia dentro che fuori TikTok, attraverso la nostra partnership. Le centinaia di migliaia di video creati fino a ora confermano la grande passione della nostra community per la musica e l'evento stesso. L'enorme successo della live della prima semifinale trasmessa dal profilo della manifestazione ne è un'ulteriore conferma. La capacità del contest di unire e coinvolgere le persone indipendentemente dall'età, provenienza geografica o lingua, è qualcosa di veramente speciale e siamo felici di essere partner».

Vogliamo che chiunque desideri creare contenuti possa farlo nel modo più naturale possibile
Rick Waterworth

La grande forza del social cinese, racconta Waterworth al Corriere del Ticino, è stata quella di creare una community che si sente coinvolta e libera di esprimersi senza aver paura di subire denigrazioni: «Vogliamo che chiunque desideri creare contenuti possa farlo nel modo più naturale possibile, rimanendo se stesso e mostrandosi per quello che è. E, per quanto riguarda in particolare Eurovision, abbiamo voluto dare l'opportunità a 40 creator da tutta Europa di avere libero accesso a ogni angolo di Eurovision, parlandone quindi come farebbero con un loro amico. C'è quindi chi preferisce l'aspetto più glamour, altri invece sono incuriositi dal backstage e da quello che non si può percepire dalla televisione. Altri si sono concentrati prettamente sull'aspetto musicale, magari con mashup dei brani in gara. È stato semplicemente questione di dare fiducia e voce a chi sente il bisogno o la voglia di raccontare qualcosa». 

E i giornalisti?

Un compito, quello di raccontare un evento e una manifestazione, fino a pochi anni fa ad appannaggio dei soli giornalisti. Che sembrano non essere particolarmente interessati a TikTok, tanto che sono davvero pochi i giornali sbarcati sulla piattaforma: «TikTok è nato per intrattenere ma, se scorrete tra i vari video, troverete milioni di contenuti che prendono spunto da notizie, da quelle sportive a quelle sul mondo della musica. È solo questione di trovare una propria chiave di lettura per far parte della comunità, nel caso di un giornale rimanendo autentici e autorevoli. Negli ultimi mesi alcuni giornali sono riusciti a inserirsi in maniera positiva, è probabile che sempre più media prendano la stessa direzione»

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