«Presto il giornalismo sbarcherà anche su TikTok»
In questi anni il successo di una manifestazione è determinato anche dal richiamo mediatico che ha sui social. E così è stato per questa edizione di Eurovision, che ha puntato a un'interessante partnership con TikTok. Con risultati sin da subito impressionanti: 1,2 miliardi le visualizzazioni per l'hashtag ufficiale #Eurovision2022, quasi 6 milioni gli spettatori delle serate ufficiali e oltre 450 mila i video creati dai creator con cover e reinterpretazioni delle canzoni in gara.
Operazione riuscita
Un'operazione decisamente riuscita, come sottolineato da Rick Waterworth, general manager di TikTok per l'Europa: «Nell'ultimo anno, abbiamo visto crescere ed evolvere l’interesse della nostra community per Eurovision. Siamo orgogliosi di essere riusciti ad aver dato vita a tutto questo, sia dentro che fuori TikTok, attraverso la nostra partnership. Le centinaia di migliaia di video creati fino a ora confermano la grande passione della nostra community per la musica e l'evento stesso. L'enorme successo della live della prima semifinale trasmessa dal profilo della manifestazione ne è un'ulteriore conferma. La capacità del contest di unire e coinvolgere le persone indipendentemente dall'età, provenienza geografica o lingua, è qualcosa di veramente speciale e siamo felici di essere partner».
La grande forza del social cinese, racconta Waterworth al Corriere del Ticino, è stata quella di creare una community che si sente coinvolta e libera di esprimersi senza aver paura di subire denigrazioni: «Vogliamo che chiunque desideri creare contenuti possa farlo nel modo più naturale possibile, rimanendo se stesso e mostrandosi per quello che è. E, per quanto riguarda in particolare Eurovision, abbiamo voluto dare l'opportunità a 40 creator da tutta Europa di avere libero accesso a ogni angolo di Eurovision, parlandone quindi come farebbero con un loro amico. C'è quindi chi preferisce l'aspetto più glamour, altri invece sono incuriositi dal backstage e da quello che non si può percepire dalla televisione. Altri si sono concentrati prettamente sull'aspetto musicale, magari con mashup dei brani in gara. È stato semplicemente questione di dare fiducia e voce a chi sente il bisogno o la voglia di raccontare qualcosa».
E i giornalisti?
Un compito, quello di raccontare un evento e una manifestazione, fino a pochi anni fa ad appannaggio dei soli giornalisti. Che sembrano non essere particolarmente interessati a TikTok, tanto che sono davvero pochi i giornali sbarcati sulla piattaforma: «TikTok è nato per intrattenere ma, se scorrete tra i vari video, troverete milioni di contenuti che prendono spunto da notizie, da quelle sportive a quelle sul mondo della musica. È solo questione di trovare una propria chiave di lettura per far parte della comunità, nel caso di un giornale rimanendo autentici e autorevoli. Negli ultimi mesi alcuni giornali sono riusciti a inserirsi in maniera positiva, è probabile che sempre più media prendano la stessa direzione»