Il caso

Officine FFS, altri appalti all'estero

Castione: non solo la tecnologia spagnola per pulire i treni, ecco altre due commesse che le Ferrovie hanno assegnato ad imprese straniere - Il mandato per le piattaforme è andato ad una ditta germanica, quello per le presse ad una italiana
Ecco come si presenterà, dal luglio 2028, il moderno stabilimento. © Studio di visualizzazione FLOOER
Alan Del Don
12.06.2025 06:00

Dopo la tecnologia spagnola per pulire i treni, come abbiamo anticipato il 18 aprile, ecco che le nuove Officine FFS previste a Castione diventano ancora più... internazionali. Sgombriamo subito il campo da ogni qualsivoglia equivoco: la stragrande maggioranza degli appalti è andata, negli scorsi anni, ad imprese ticinesi e/o svizzere. E si parla di alcune centinaia di milioni di franchi. Le Ferrovie, insomma, sono state di parola, dato che fin dall’inizio avevano promesso che avrebbero dato lavoro ad aziende a chilometro zero (o quasi). E ci mancherebbe altro, aggiungiamo noi, considerando che si tratta di uno dei progetti industriali più importanti degli ultimi decenni alle nostre latitudini. Per il moderno sito produttivo, che verrà inaugurato nel luglio 2028, si prevede un investimento di almeno 755 milioni. Negli ultimi giorni, però, si sono aggiunti due appalti (per complessivi 4,5 milioni circa) che sono stati assegnati ad una ditta germanica e ad una italiana. Contro entrambe le decisioni possono essere interposti dei ricorsi al Tribunale amministrativo federale da parte di chi è stato, per così dire, «scartato» dall’ex regia federale.

Da Kamenz a Rossano Veneto

Cominciamo dalla prima, che si è aggiudicata la commessa più corposa delle due (poco meno di 2,7 milioni di franchi). Si tratta di un’azienda con sede a Kamenz, cittadina della Sassonia grande quanto il quartiere di Bellinzona nota per i paesaggi pittoreschi, la cui offerta per le piattaforme di lavoro fisse sul tetto (con elementi scorrevoli) dell’innovativo stabilimento è stata ritenuta la più «vantaggiosa» e che ha ottenuto la «valutazione migliore in relazione ai criteri prezzo e costi» rispetto alle altre due che sono giunte entro i termini.

Le sale montate

Bisogna invece recarsi a Rossano Veneto - Borgo di quasi 9.000 anime della provincia di Vicenza che ha fatto le fortune grazie alle attività industriali nei settori meccanico, tessile, della carta e del legno - per il secondo appalto. Lo ha vinto un’azienda in virtù dell’offerta di 1,8 milioni, ritenuta migliore dell’altra che è stata presentata. Oggetto del mandato è l’acquisto di due presse per le sale montate (ovvero, in termini ferroviari, la parte costituita da due ruote e da un asse) «per il calettamento e lo scalettamento di diverse tipologie di sale montate con i relativi componenti (ruote, dischi del freno, eccetera)», come si sottolineava nel bando pubblicato ad inizio anno.

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