Il caso

Posteggi gratuiti a mezzogiorno, Palazzo Marcacci ci rifletterà

Il Municipio intende approfondire la proposta di reintrodurre l’esenzione del pagamento degli stalli tra le 12 e le 14 – «Capiamo le esigenze di negozianti e ristoratori, ma le finanze comunali sono in una fase delicata e serve una visione d’insieme»
L’abolizione dei parcheggi gratuiti nella pausa pranzo era stata decisa la scorsa legislatura per ragioni economiche © CdT/Chiara Zocchetti
Jona Mantovan
09.10.2025 20:00

«Comprendiamo le esigenze di negozianti e ristoratori, ma le finanze sono in una fase delicata e serve una visione d’insieme». Palazzo Marcacci risponde così, in sostanza, al coro di «sì» di esercenti e commercianti, rilevato dal Corriere del Ticino, all’idea di reintrodurre la gratuità dei posteggi nella fascia oraria del pranzo, dalle 12 alle 14. Ci si vuol riflettere su e si va cauti, insomma: «Vogliamo approfondire la proposta contenuta nella recente mozione del Centro», afferma Mauro Silacci, titolare del Dicastero economia e finanze. «Onestamente, l’ho sempre ritenuta una “mossa” utile per incentivare le attività locali», aggiunge a titolo personale. L’idea è comunque, in un certo senso, ai piedi della scala: il tema non è ancora stato dibattuto e, prima che il Consiglio comunale possa esprimersi, la mozione dovrà passare attraverso l’esame commissionale e anche il Municipio dovrà rendere noto il suo parere.

Mancherebbe mezzo milione

«Il pagamento dei parcheggi anche sulla fascia del mezzogiorno è stato reintrodotto nel 2023, durante la precedente legislatura, per ragioni economiche e per uniformarsi agli altri Comuni vicini e ai principali centri cantonali e svizzeri», rileva il 52.enne facendo notare il cartello di un parchimetro con l’indicazione oraria dalle 7 alle 19, senza interruzioni rispetto alla sua versione di prima, priva di «balzello» appunto e con, tra l’altro, l’inizio dei conteggi solo dalle 8. La Città - qualora si muovesse nella direzione auspicata dai primi firmatari della mozione Giuseppe Abbatiello e Barbara Angelini Piva - dovrebbe rinunciare a 550.000 franchi all’anno, «pari a un punto e mezzo di moltiplicatore. In un momento in cui dobbiamo far fronte a minori entrate per oltre tre milioni, è necessario valutare con attenzione la direzione che si vuole prendere». Il municipale di Locarno fa riferimento alle recenti votazioni popolari del 28 settembre, tra cui l’abolizione del valore locativo e la deducibilità totale dei premi di cassa malati: ciascuna dal «peso» contabile di 1,6 milioni. «Voglio però subito sgombrare il campo dai dubbi: non c’è in ballo alcun aumento immediato delle imposte, ma dobbiamo essere consapevoli delle conseguenze che alcune decisioni possono comportare».

Ogni franco in meno è un franco sottratto a servizi essenziali come scuole, sicurezza e assistenza sociale
Elena Zaccheo, municipale di Locarno, capodicastero sicurezza, 67 anni

«Scelte sostenibili nel tempo»

Gli fa eco la collega Elena Zaccheo: «Certo, anch’io comprendo le difficoltà del settore commerciale, ma ogni franco in meno è un franco sottratto a servizi essenziali come scuole, assistenza sociale e sicurezza». La responsabile, appunto, della sicurezza sottolinea inoltre l’importanza di mantenere una visione strategica: «Non possiamo agire solo sull’onda dell’emotività. Le scelte devono essere sostenibili nel tempo». La municipale propone poi soluzioni alternative, come tessere prepagate o tariffe agevolate per chi lavora in centro. «Serve una politica intelligente, che non scarichi i costi sulla collettività».

Al lavoro sul preventivo 2026

La nostra interlocutrice evidenzia il dovere istituzionale, nei confronti della cittadinanza, nel mantenere servizi «di qualità garantendo bilanci sostenibili. Rinunciare a questa entrata può sembrare semplice, ma significa togliere risorse all’intera comunità - famiglie, giovani, anziani - che spesso non ricevono alcun aiuto diretto». La vera sfida, secondo Zaccheo, è aiutare chi fa impresa «senza scaricare costi nascosti su chi già oggi fatica. Non possiamo permetterci scelte popolari ma poco sostenibili. Non servono slogan, ma equilibrio e visione. Le soluzioni facili di oggi rischiano di diventare un peso per tutti domani. Se rinunciamo a questi introiti, dobbiamo essere consapevoli che andranno trovati altrove». Silacci riprende il filo del discorso gettando una luce sul futuro: «In merito alla compensazione delle perdite in vista, stiamo lavorando al preventivo 2026, che sarà pubblicato entro fine ottobre, valutando spese, entrate e possibili soluzioni anche per gli anni successivi».

«Vicini alle attività»

In conclusione, «è presto per indicare misure specifiche, che devono rientrare in una riflessione più ampia. In ogni caso, ritengo che il Comune di Locarno sia vicino alle esigenze di commercianti e ristoratori: abbiamo ridotto le tasse sul suolo pubblico e migliorato la segnaletica per valorizzare i negozi del nucleo storico. E altre iniziative sono in fase di sviluppo».

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