«Quella fontana ci è mancata» e la «Foca» torna a splendere

«Sembra che stia fiutando l’aria», aveva esclamato tanti anni fa una bimbetta in dialetto, vedendo il bozzetto con la miniatura in bronzo di quella che, dal 1945, sarebbe diventata la «fontana della Foca», in piazza Governo a Bellinzona. Una scultura monumentale, con il suo naso all’insù, divenuta così popolare che, nel gergo familiare, ha pure cambiato il nome del luogo che la ospita, ribattezzato erroneamente perché l’esemplare rappresentato lavorando il blocco di granito - nell’opera firmata dall’artista di Locarno Remo Rossi - è in realtà un’otaria. Le differenze rispetto al «concorrente» più famoso sono comunque minime, come il fatto di avere le orecchie visibili. Ora, dopo tre mesi di «cure», tornerà piano piano a zampillare. Già a inizio settimana l’impresa aveva levato i ponteggi che la coprivano, mostrandola in tutto il suo splendore.
«Un luogo speciale»
«Sì, mancava ai bellinzonesi», afferma sorridente al Corriere del Ticino Vito Lo Russo, capodicastero Anziani e ambiente sul quale ricadono le varie mansioni di manutenzione. «Si tratta pur sempre di un’opera d’arte molto delicata. Nei prossimi giorni, sarà ripulita e collaudata, per capire se tutto funziona a dovere». Il 64.enne precisa poi che il problema principale, nel frattempo risolto dopo questo lungo periodo di «convalescenza», stava proprio nella bocca, il punto da cui esce l’acqua, consumato dall’usura del getto ad alta pressione.


«Al momento non abbiamo in programma nessun evento particolare per celebrare la sua riapparizione. La stiamo semplicemente rimettendo in funzione. D’altronde, questo è un luogo speciale e quindi è giusto che tutto torni com’era in precedenza e al più presto possibile. Penso che parecchie persone non vedevano l’ora di poterla ammirare di nuovo, e non solo tra quelle che vivono o lavorano qui».
Tra nebbia e giochi di luce
Il nostro interlocutore ricorda come la manifestazione teatrale in spazi urbani «Territori» avesse chiesto il permesso per collocarvi un’installazione luminosa, ma il cantiere era già stato aperto: «Si sono arrangiati creando giochi di ombre e riflessi all’interno del “cappotto” montato attorno per i lavori. Hanno realizzato un bellissimo spettacolo, tra l’altro», conclude Lo Russo.
Poco più avanti, ecco il vicepresidente del Partito socialista ticinese, Fabrizio Sirica. Che, dell’elemento naturale in questione, è un vero intenditore. Non solo grazie al lago della sua Città, Locarno, ma anche in quanto tuffatore (nonché fondatore di una società dedicata a quest’attività in forma amatoriale). «Oltre a essere un importante manufatto artistico, mi sblocca dei ricordi personali, dell’estate scorsa, quando con il mio bambino venivamo spesso nello spazio antistante», dice il 36.enne, citando anche l’impianto che era stato messo a punto all’epoca: «Produceva delle nuvole di vapore, creando un’atmosfera ancora più suggestiva e magica. Associo questa memoria a uno spazio di condivisione e di incontro, dove mangiare un gelato e godersi la brezza di questa particolare nebbiolina artificiale».
«Ottimo per le pause pranzo»
A qualche metro di distanza, Melanie, 22.enne e residente a Melano e nella vita impiegata nell’ambito delle assicurazioni sociali nella capitale, si gode l’ombra degli alberi in una giornata piuttosto afosa: «Sì, mi piace molto. È un luogo tranquillo dove poter gustare anche un rapido pranzo. Ci sono delle panchine, tanto verde e l’ambiente è sereno. È vero che ultimamente la vista non era il massimo, con tutti quei teli e ponteggi. Sono contenta che ora l’abbiano “scoperta” per farla risplendere. L’assenza si sentiva, in effetti, ed è bello sapere che ora sarà di nuovo esposta».
«Un angolino grazioso»
Anche lei, tuttavia, è «vittima» della confusione sul nome della creatura al centro della pozza, per ora solo un fondo verdastro ma che ben presto, tra scroscìi e ondate, si presenterà con un «contorno» più dignitoso.
Infine ecco Lisa, 25.enne di Claro, sulla strada per andare al lavoro, in una farmacia dietro l’angolo: «La vedo tutti i giorni», afferma. «Ora che è stata risistemata la trovo anche molto più carina, valorizza un angolino davvero grazioso», esclama. «Averne, di spazi così, in mezzo alla città. Ancora non ci sono stata, ma con l’arrivo dell’estate mi godrò i momenti di pausa».