Quell'ex hotel messo davvero male e... senza Giustizia

«C’è il rischio che crolli. Da anni non ci sono più le solette». Alessandro Lettieri, imprenditore da mezzo secolo, è un vulcano di idee. Soprattutto riguardanti l’ex hotel Gioconda di Bellinzona, di sua proprietà. Quello stabile malconcio, per capirci, vis-à-vis la stazione FFS ed accanto alla confiserie Al Porto. All’albo comunale è in pubblicazione sino a fine mese una nuova domanda per la demolizione e (ri)costruzione delle tre facciate del comparto Leon d’Oro, rivalorizzando così l’intera area. L’edificio che sogna di riconvertire in albergo, tuttavia, è protetto. Una perizia commissionata dal nostro interlocutore alla SUPSI e ad uno studio d’ingegneria dice che vi sono dei problemi di statica, «i sassi non sono squadrati. Bisogna intervenire».

Una piazza ed il sottopasso
Quello che è certo, al momento, è che non si tratta di un bel biglietto da visita. È la prima cosa che vedono i turisti quando scendono dal treno. Per non parlare delle leggende (o quasi) che narrano di squittii dei topi nottetempo. «Il mio progetto è quello di valorizzare la zona, renderla degna della città», aggiunge Alessandro Lettieri. Il quale, come dicevamo all’inizio, ha numerose altre idee che gli frullano in testa. Demolendo gli edifici, aggiunge, si può costruire un complesso di tre piani (comprensivo dell’hotel) e, sul viale Stazione, realizzare una piazza. A collegarli un sottopasso che consentirebbe inoltre agli utenti di raggiungere facilmente le fermate di AutoPostale che, rileva, andrebbero spostate in via Molo. Mentre sopra si ricaverebbe lo spazio per i bus turistici. Un anno fa, come avevamo riferito il 29 novembre, l’imprenditore aveva proposto il comparto al Cantone, per ospitare la giustizia: «Mi hanno chiesto se volevo vendere o affittare. Io non vendo, al massimo avrei potuto concedere il diritto di superficie. Alla fine non se ne è fatto nulla».




