«Speriamo sia solo uno stop per poi ripartire con più slancio»

«Delusione». Oggi, a Bellinzona, il sentimento di amarezza era più fastidioso della pioggia che per mezza giornata ha ingrigito il cielo sopra la Fortezza. Un fiore all’occhiello, quest’ultima, come d’altronde il Galà dei Castelli che si ferma almeno un anno con la speranza di ripartire il prima possibile. Così, la Turrita, in questo disgraziato 2025 si trova senza l’evento sportivo principale, priva del Torneo pasquale di calcio dedicato agli Under 19 (l’ultima edizione si era svolta nel 2023) e con un’ACB che sta vivendo una stagione amarissima fuori e dentro il campo. Quanti grattacapi per la capitale. «È un vero peccato, perché il Galà garantisce ricadute economiche (quantificate dagli organizzatori in quasi 450 mila franchi; n.d.r.) e visibilità alla Città a livello internazionale. È un ‘prodotto’ che anche per il nostro settore riveste una grande importanza», esordisce Juri Clericetti, direttore dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino.
Quella foto di Asafa Powell
L’appuntamento assicura ogni anno, in media, tra i 700 e gli 800 pernottamenti. Per più giorni. Ci sono stati atleti, nelle passate edizioni, che si sono fermati a Bellinzona anche per due settimane per potersi allenare in tranquillità, lontani dai riflettori. Gli alberghi gongolano. Fanno il pienone. E con essi sorridono i negozi, i ristoranti, i bar. Se ne parla sui media di mezzo mondo. Sui social, grazie ai post condivisi da campioni che possono vantare migliaia e migliaia di followers. Come non ricordare l’ex velocista giamaicano Asafa Powell, già detentore del record mondiale sui 100 metri, che si fa immortalare davanti alla «Bellinzona Car», il piccolo veicolo elettrico che consente di scoprire le bellezze della regione in maniera ecosostenibile. Un biglietto da visita incredibile. E poi, sì, c’è il progetto per fare della capitale un polo ancora più improntato sullo sport.
La Bellinzona sportiva
Quanto pesa, da questo punto di vista, l’annullamento del Galà dei Castelli? «Certamente non aiuta. Ogni evento di quella portata funge da punto di partenza perché dimostra quello che possiamo e sappiamo offrire: infrastrutture all’altezza, ottima organizzazione ed un territorio che si presta benissimo per gli allenamenti e i ritiri delle squadre o dei singoli. Più hai appuntamenti riconosciuti nel mondo, come il Galà, più riesci a posizionarti sui mercati che contano». Il discorso di Juri Clericetti va poi oltre gli aspetti agonistici e turistici, per una riflessione più profonda: «Se una manifestazione deve fermarsi per questioni prettamente burocratiche, dobbiamo seriamente chiederci, come ticinesi, cosa vogliamo fare in futuro. Bisogna rendersi conto che vanno trovate delle soluzioni per agevolare determinati prodotti per lo sviluppo turistico ed economico, e non ostacolarli».
Fra rammarico e fiducia
C’è «molto rammarico» pure nelle parole del capodicastero Finanze, economia e sport nonché presidente dell’ente autonomo Bellinzona Sport Fabio Käppeli. «Personalmente spero sia solo uno stop provvisorio per poi ripartire con più slancio. Il Galà dei Castelli consente di far conoscere il nome di Bellinzona e promuovere il nostro territorio oltre i confini nazionali ed assicura un indotto non indifferente. Non solo per un giorno». Il vicesindaco annota che tutto si è sviluppato molto velocemente - dopo i contatti con l’autorità fiscale cantonale - e risultava ormai impossibile raggiungere i chiarimenti del caso rispettando le tempistiche. «Il progetto di Bellinzona sportiva va avanti, non viene intaccato da questo annullamento. Certo, il Galà, l’evento faro, ed altri appuntamenti internazionali, garantiscono linfa al territorio e allo sviluppo del progetto. Come Città confidiamo che sia la grande atletica sia altri sport possano continuare a dare lustro alla capitale».