Approvato il Consuntivo, con la protesta di Zali

Dopo 14 ore di dibattito, spalmate su ben tre pomeriggi fitti di interventi, il Gran Consiglio ha infine dato il suo «benestare» al Consuntivo 2022. Un vero e proprio dibattito fiume, che sul finale ha portato pure il direttore del Territorio, il leghista Claudio Zali, a «scioperare». Sì, il consigliere di Stato ha deciso di non rispondere alle numerose domande dei deputati. «Siedo da 10 anni in Governo. Ho quindi vissuto un certo numero di dibattiti sul consuntivo. A mia memoria non è mai successo che fossero necessari tre pomeriggi per evadere il consuntivo, che tra l’altro non presenta cifre drammatiche», ha affermato Zali, per poi aggiungere: «Credo che così onestamente non si possa andare avanti. Questi tre pomeriggi, questa sorta di ‘‘ora delle domande’’, costeranno circa 100 mila franchi. E pur avendo voglia rispondere a tutti voi, decido a malincuore di non rispondere a nessuno». Dopo aver comunque fatto una breve precisazione sul crescente numero di incendi boschivi, Zali ha chiosato: «Con questo, mi scuso e vi ringrazio».
Un breve applauso è poi arrivato da alcuni deputati, forse un po’ provati dal lungo, lunghissimo dibatitto. Una reazione è invece arrivata dai banchi dell’UDC, con il capogruppo Sergio Morisoli a ricordare che «è il Governo che parla in casa d’altri (ndr. del Parlamento)». In questo senso, ha detto, «il Governo faccia il Governo, e il Parlamento faccia il Parlamento».
Ad ogni modo, anche i conti del DT, così come quelli degli altri quattro dipartimenti, sono stati approvati dalla maggioranza del plenum. E pure il voto conclusivo sul Consuntivo 2022 è stato senza storia (43 favorevoli, 22 contrari e un astenuto): alla fine anche la Lega ha sostenuto il documento, assieme a PLR, Centro, Avanti con Ticino&Lavoro, PVL ed ElvEthica. Contrari, invece, il PS con i Verdi, l’UDC, Più Donne, PC e MPS.
Gli ultimi due dipartimenti
Al di là del voto conclusivo (e della polemica finale), la discussione di oggi è proseguita con l’analisi dei conti di due Dipartimento: il già citato DT diretto da Zali e il DFE diretto da Christian Vitta. E proprio la discussione sul DFE, per ovvi motivi, ha nuovamente fornito lo spunto al plenum per affrontare il tema delle politiche economiche e finanziarie del Cantone, anche nell’ottica della prevista manovra di rientro che sarà presentata a settembre. In questo senso, ad esempio, il deputato socialista Yannick Demaria ha espresso la preoccupazione del suo partito per il fatto che «in Ticino, in un periodo in cui le economie domestiche sono confrontate quotidianamente con l’aumento dei prezzi (per la salute, l’alloggio, l’energia, il cibo ed ora anche per i trasporti) le destre si ostinano, contraddittoriamente, da una parte ad applicare e promettere sgravi fiscali per i ricchi, dall’altra a invocare nuove “sforbiciate” alle spese dello Stato».
Sul fronte opposto la risposta è arrivata da Sergio Morisoli (UDC), il quale ha affermato: «Il titolo del mio intervento di oggi potrebbe essere: “Dal tassa e spendi allo spendi e tassa”. Per il democentrista questo slogan «è la sintesi della situazione venutasi a creare sull’arco degli ultimi anni». Una situazione che per Morisoli è appunto peggiorata poiché «se il “tassa e spendi” è pessimo», lo “spendi e tassa” è molto peggio». E questo perché così facendo lo Stato spende quello che vuole e quello che non ha, «ingannando i cittadini e facendogli credere che è gratis, per poi presentare loro il conto dopo con aumenti di tasse e imposte». Anche Daniele Caverzasio, pur sottolineando i risultati positivi del Consuntivo (chiusosi con un avanzo di tre milioni di franchi), ha rimarcato che «dietro le cifre c’è di più». Già, perché se le cifre sono state positive nel 2022 lo si deve essenzialmente all’aumento delle entrate e non del contenimento della spesa. Lo stesso Caverzasio ha poi sollecitato un cambio di passo sul fronte della logistica e pure della digitalizzazione, chiedendo anche un aggiornamento sull’attesa riforma fiscale. Su questo fronte Vitta ha poi spiegato che la presentazione del messaggio sulla riforma della legge tributaria è previsto «a breve». E sempre a breve, ha spiegato più tardi il direttore del DFE rispondendo a una domanda del deputato Matteo Quadranti (PLR), è prevista anche la presentazione del messaggio relativo alle misure di compensazione per l’Istituto di previdenza del Canton Ticino.
Sul fronte del Dipartimento del territorio, molte domande (come detto rimaste senza risposta) sono giunte sul tema dei rustici e quindi sull’attesa revisione del Piano di utilizzazione cantonale (PUC-PEIP), ma anche - come fatto dal deputato Stefano Tonini della Lega, sul tema del lupo e dei cinghiali. Diversi deputati (come Yannick Demaria del PS e Nara Valsangiacomo dei Verdi) hanno chiesto chiarimenti sull’annunciato aumento dei prezzi per il trasporto pubblico. Infine, parecchia preoccupazione è stata espressa (in particolare dal deputato del Centro Gianluca Padlina) sul tema del Piano direttore e della scheda R6, con il prospettato ridimensionamento, in Ticino, delle zone edificabili.