Arrocco in Governo, servono quattro voti favorevoli?

Per effettuare l'arrocco in Governo bastano tre voti su cinque, oppure è necessaria una maggioranza qualificata, con quattro dei cinque membri favorevoli? A sollevare questo dubbio, tramite un'interpellanza depositata in queste ore, è il deputato del Centro Gianluca Padlina.
Nell'atto parlamentare, Padlina entra nei dettagli giuridici della questione, esaminando dapprima la Costituzione cantonale, poi la Legge che disciplina le competenze organizzative del Governo, e infine il regolamento sull'organizzazione del Consiglio di Stato.
Nel dettaglio, viene spiegato che l'articolo 69 della Costituzione cantonale prevede che «il Consiglio di Stato organizza ed esercita l’attività per mezzo dei Dipartimenti e delle altre istanze subordinate». La Legge concernente le competenze organizzative del Consiglio di Stato e dei suoi Dipartimenti stabilisce invece che «il Consiglio di Stato fissa il numero dei Dipartimenti e può riunirli o variarli mediante decreto esecutivo da pubblicarsi sul Bollettino delle leggi e sul Foglio ufficiale». Nel regolamento, invece, viene chiarito che «il Consiglio di Stato ripartisce i Dipartimenti fra i suoi membri all’inizio di ogni legislatura e, se del caso, in seguito ad elezione complementare».
E qui nasce l'inghippo. Sì, perché sempre secondo quanto stabilisce la Costituzione cantonale per ogni decisione del Consiglio di Stato occorre, di principio, la maggioranza assoluta dei suoi membri, ovvero il voto di 3 membri su 5. Tuttavia, la norma precisa anche che, «per ogni revoca, sospensione o modifica di atti individuali e concreti occorre il voto concorde di almeno 4 membri». E siccome nel regolamento è stabilito che la ripartizione viene stabilita a inizio legislatura e, come scrive Padlina nell'interpellanza, tale norma «non prevede alcuna possibilità di ulteriore riattribuzione dei Dipartimenti nel corso di una legislatura, se non in caso di elezione complementare, se ne dovrebbe necessariamente dedurre che un’eventuale decisione di riattribuzione» richieda l'esigenza «che il Consiglio di Stato disponga la revoca e/o la modifica della risoluzione governativa relativa alla ripartizione dei Dipartimenti adottata all’inizio della legislatura». E che quindi, molto concretamente, per una nuova modifica occorre una maggioranza qualificata di quattro quinti.
Il deputato del Centro, di conseguenza, ha posto una serie di domande al Governo per fare chiarezza sulla questione.
Ecco le domande
1) Per poter disporre, nel corso della legislatura, di una riattribuzione dei Dipartimenti il Consiglio di Stato deve procedere ad una revoca e/o modifica della decisione adottata all’inizio della legislatura? Una simile decisione richiama l’esigenza della maggioranza qualificata ai sensi degli artt. 69 cpv. 2 Cost. cant. e 18 cpv. 2 RCdSA?
2) Il Consiglio di Stato si è già formalmente determinato circa la riassegnazione della titolarità dei Dipartimenti delle istituzioni e del territorio?
3) In caso di risposta affermativa alla domanda 2: quando è stata concretamente adottata la relativa decisione?
4) In caso di risposta alla affermativa alla domanda 2: quale esigenza di maggioranza è stata applicata alla decisione, quella assoluta o quella qualificata?
5) In caso di risposta affermativa alla domanda 2: quali motivazioni stanno alla base della proposta di procedere ad una riassegnazione della titolarità dei Dipartimenti delle istituzioni e del territorio? Le motivazioni sono legate a problemi di conduzione di determinati dossier in seno ai due Dipartimenti e/o all’incapacità di dialogare in maniera costruttiva con altre Autorità, in particolare con il Gran Consiglio e con i Comuni?
6) In caso di risposta affermativa alla domanda 2: ai quadri dirigenti, ai membri degli staff personali dei due Consiglieri di Stato e/o ad altri dipendenti dei due Dipartimenti sono state indirizzate comunicazioni sulle conseguenze legate alla riattribuzione della titolarità dei due Dipartimenti? Tali comunicazioni hanno avuto luogo prima o dopo l’adozione della decisione da parte del Consiglio di Stato? Quanti e quali dipendenti sono stati informati prima della decisione?
7) La partecipazione del Direttore del Dipartimento del territorio alla cerimonia del 2 giugno 2025 per l’inaugurazione dell’anno giudiziario è stata preannunciata al Presidente del Tribunale d’appello e a tutti i membri del Consiglio di Stato? La circostanza che il Direttore del Dipartimento del territorio si sarebbe presentato a Magistrati ed Avvocati quale nuovo Direttore del Dipartimento delle istituzioni era nota a tutti gli altri membri del Consiglio di Stato, oppure hanno dovuto apprenderlo dalla stampa?
8) In caso di risposta affermativa alla domanda 2: chi avrà il compito e la responsabilità operativa e politica di preparare le parti del Preventivo 2026 che riguardano i Dipartimenti del territorio e delle istituzioni (con eventuali misure di risparmio), gli attuali Direttori o i Direttori che prenderanno la conduzione dei Dipartimenti dall’ottobre 2025?
9) Il Consiglio di Stato, come gremio chiamato ad operare collegialmente, è stato messo di fronte al fatto compiuto da un parte dei suoi membri?
10) La pianificazione e la comunicazione di questo rimpasto di Governo, che dovrebbe essere operativa a partire dall’autunno, sono state preliminarmente approfondite e discusse in seno al Consiglio di Stato? Qualcuno ha messo il carro davanti ai buoi?