Ticino

Casse malati, il controprogetto è una partita a scacchi tra partiti

PLR e Centro hanno trovato un’intesa di compromesso per mandare al voto una proposta alternativa al testo leghista, ma hanno bisogno proprio di via Monte Boglia per farla accogliere dal plenum – La Gestione ha declinato l’invito del Governo a discutere dell’impatto delle due iniziative
© CdT / Gabriele Putzu

Un deputato di lungo corso, nei corridoi di Palazzo delle Orsoline, l’ha definita «una partita a scacchi». La fase d’apertura e quella del mediogioco – aggiungiamo noi – sono ormai terminate da un pezzo. E ora ci troviamo nel finale di partita. La fase sicuramente più complessa, con pochi pedoni e pezzi sulla scacchiera, ma durante la quale ogni piccolo errore può costare caro. La fase in cui, detto altrimenti, tutto può ancora cambiare.

L’intricata vicenda legata alle iniziative popolari di PS e Lega, volute per alleggerire la fattura delle casse malati ai cittadini ticinesi, è infatti alle battute finali. Stamane, i rapporti sull’iniziativa socialista sono stati firmati dai commissari della Gestione: la maggioranza ha bocciato il testo e dunque, se il Gran Consiglio confermerà tale scelta, esso andrà al voto popolare in settembre. Questo, però, per il momento è l’unico punto fermo della partita.

Sul fronte opposto, quello dell’iniziativa di via Monte Boglia, i pedoni non sono ancora fermi. Il controprogetto (aggiornato e rivisto) del PLR, con il sostegno del Centro, sembra ora avere il vento in poppa. Ma i due partiti non hanno i numeri, da soli, per farlo approvare e portarlo alle urne. E, quindi, servirebbe pure l’appoggio della stessa Lega, che però (come l’UDC) scioglierà le riserve soltanto nella giornata di domani.

Le domande – a cui per il momento non è possibile rispondere – sono quindi parecchie. E molto dipenderà dalla posizione che sarà presa dalla Lega. Via Monte Boglia accetterà il compromesso, ritirando la propria iniziativa e mandando alle urne il controprogetto? Oppure: lo sosterrà ma manderà comunque alle urne anche il suo testo originale? Oppure ancora: non lo sosterrà – il controprogetto non avrà i numeri in aula – e dunque si andrà al voto solo con il testo originale? Come dire: allo stato attuale parecchie porte restano aperte. Tutto ciò, senza dimenticare che l’eventuale controprogetto dovrà essere siglato in commissione entro martedì prossimo. Ergo: il tempo stringe.

Il punto d’incontro

La principale novità emersa oggi dalla Commissione gestione e finanze riguarda l’intesa tra PLR e Centro sul controprogetto al testo leghista. Entrambi i partiti nelle scorse settimane hanno presentato la propria controproposta (qui trovate quella del PLR e qui quella del Centro). E ora i due partiti si sono incontrati a metà strada e il compromesso raggiunto, allo stato attuale, è visto di buon occhio da entrambe le formazioni, mentre si attende la posizione della Lega.

Il controprogetto in questione, a cui sta lavorando il capogruppo del PLR Matteo Quadranti, essenzialmente prevede di integrare in un unico nuovo testo tre proposte giunte dai tre partiti: l’elemento della progressività dell’aumento della deducibilità fiscale in base all’aumento del premio medio di riferimento (idea avanzata dal PLR); l’aumento della deduzione del premio per i figli maggiorenni dagli attuali 1.200 franchi a 3.000 franchi (come proposto dal Centro); le soglie massime della deducibilità poste a 9 mila franchi per le persone sole e 18 mila per le famiglie (come chiede l’iniziativa della Lega). Tutto ciò, trovando un compromesso anche sulle soglie di partenza: il PLR chiedeva di partire dalle soglie attuali, il Centro da 7 mila franchi per i single e 14 mila per le famiglie, la Lega da 9 mile e 18 mila. L’ipotesi discussa al momento porrebbe la soglia di partenza (che aumenterebbe poi di anno in anno, in base all’aumento dei premi) a 6.500 franchi per le persone sole e 13.000. Insomma, un compromesso a regola d’arte.

«È un meccanismo un po’ complesso - spiega Quadranti al CdT -, ma grazie al sistema progressivo darebbe il tempo necessario a Cantone e Comuni anche per intervenire con eventuali misure di compensazione». Anche Quadranti, dal canto suo, pur riconoscendo che rispetto alla scorsa settimana questo compromesso «ha oggi più chances», resta in attesa della posizione di Lega e UDC.

Stessa linea, in buona sostanza, anche per il Centro, che si dice soddisfatto del compromesso. «Mi sembra che il nuovo progetto messo sul tavolo dal PLR – rileva il capogruppo Maurizio Agustoni – converga molto di più con la nostra proposta fatta qualche settimana fa. È assodato il principio della deduzione per i figli maggiorenni. E mi sembra che anche sulla deduzione iniziale ci sia un avvicinamento alla nostra proposta. Quindi sicuramente le nostre posizioni ora sono vicine». Ma, ricorda anche Agustoni, «noi e il PLR non abbiamo la maggioranza assoluta in Gran Consiglio. Quindi occorrerà capire se anche da parte di altri gruppi c’è la disponibilità andare in questa direzione, ossia di proporre un’alternativa giusta dal punto vista fiscale e, allo stesso tempo, sostenibile per le finanze cantonali». Insomma, PLR e Centro aspettano Lega e UDC. Il Movimento di via Monte Boglia, come detto, oggi ha semplicemente fatto sapere che si sarebbe preso una giornata per rifletterci. Domani, dunque, se ne saprà qualcosa di più.

Porta chiusa all’Esecutivo

Al netto delle discussioni sul controprogetto all’iniziativa della Lega, c’è poi un ultimo aspetto rilevante che merita di essere citato. Lunedì, il Governo (come abbiamo riferito qui) ha chiesto un incontro con la Commissione gestione e finanze per discutere anche dell’impatto finanziario delle due iniziative sulle casse malati. L’Esecutivo, infatti, è parecchio preoccupato su questo fronte.

La Gestione, però, oggi ha essenzialmente declinato l’invito del Consiglio di Stato. Perlomeno per quanto riguarda le due iniziative popolari in questione. «Abbiamo già incontrato due volte il Governo sulle iniziative. Non ci sono elementi nuovi e abbiamo un calendario che vogliamo rispettare per andare al voto popolare in settembre», spiega a tal proposito il presidente della Gestione, Fabrizio Sirica. «Sarebbe obiettivamente poco comprensibile – aggiunge – far slittare nuovamente delle iniziative popolari che sono dibattute da mesi e per le quali tutti gli elementi sono sul tavolo». Detto ciò, chiosa Sirica, «evidentemente nelle prossime settimane ascolteremo il parere dell’Esecutivo su altre misure che potrebbero avere un impatto finanziario per il Cantone, come la riforma EFAS, i risparmi della Confederazione, oppure il ‘poker’ d’iniziative contro la denatalità per le quali la Commissione dovrà dare un preavviso».

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