Cave di Arzo: «Pochi disturbati, tanti senza eventi»

Un litigio tra pochi e tanti. È questa la definizione che il Patriziato di Arzo dà alla vicenda che ha portato alla sospensione degli eventi nel comparto delle cave del quartiere sulla Montagna, di cui il Patriziato è proprietario. Dopo mesi da spettatore interessato ma silenzioso, il Patriziato ha preso posizione sulla questione, malgrado sia ancora tutt’altro che risolta (un ricorso è sempre pendente al Consiglio di Stato). «Nei mesi estivi il Patriziato di Arzo ha assistito e condiviso con passione e preoccupazione al litigio fra privati, pochi, e amanti delle cave e delle sue attività culturali, tanti, sulla decisione di fermare tutte le attività ricreative presso le cave», si premette nella presa di posizione. La decisione è poi stata «ammorbidita», si ricorda, dando la possibilità di proporre alcune manifestazioni in cartellone.
«Irrispettoso dell'interesse generale»
«Mettere in discussione il tutto per un disturbo arrecato a poche persone, a cui va tutta tuttavia la nostra comprensione, ci sembra irrispettoso dell’interesse generale della popolazione tutta e delle associazioni che si sono attivate e applicate per proporre programmi e manifestazioni», sottolinea il Patriziato ringraziando tutti coloro che hanno dimostrato «attaccamento in questa diatriba che ha messo in serio pericolo lo svolgimento degli spettacoli»: associazioni, gruppi, privati, il Comune e Consiglio di Stato (per la revoca dell’effetto sospensivo sugli eventi), ma anche le duemila persone che hanno sottoscritto la petizione promossa a sostegno degli eventi alle cave. «Convinti della bontà del progetto e rafforzati nelle nostre convinzioni dal forte sostegno popolare ricevuto, saremo sempre in prima fila a difesa delle attività delle cave», è la conclusione.


