Lugano

Conti e affitto dello stadio, i progressisti si smarcano

La maggioranza della Gestione ha approvato il Preventivo 2026 e invita a insistere sul contenimento della spesa – Sinistra e Verdi non lo sosterranno e sollevano criticità anche sul canone di locazione della AIL Arena
© Ti-Press/Pablo Gianinazzi
Nico Nonella
16.12.2025 17:43

«Avremmo certamente preferito un risultato a cifre nere (e lo avrebbe potuto essere se il Cantone non avesse deciso all’ultimo momento di ribaltare ulteriori oneri sui Comuni), ma il disavanzo resta contenuto e, se l’andamento dovesse confermarsi in linea con quanto emerge dal preconsuntivo 2025 (+6 milioni), non è neanche escluso che alla fine ci troveremo confrontati con il segno più». Lo “strappo” politico dello scorso anno – quando il PLR aveva annunciato di voler bocciare il preventivo, spingendo la Lega a non approvare i conti dei Dicasteri in mano ai due esponenti liberali radicali – appare oggi ancora più lontano. La maggioranza della Commissione della gestione ha infatti dato luce verde lunedì al Preventivo 2026 (-4,2 milioni di franchi). Lo ha fatto in un rapporto a firma Centro, Lega, PLR – relatori Lorenzo Beretta-Piccoli, Lukas Bernasconi e Natalia Ferrara – in cui, in sintesi, viene data fiducia all’operato dell’Esecutivo, seppur con alcune raccomandazioni e una richiesta precisa.

Per prima cosa, consci del fatto che si tratta di un preventivo «di transizione», per la maggioranza della commissione (l’UDC ha firmato con riserva) «sarà fondamentale continuare sulla via del rigore finanziario» L’Esecutivo «deve ancora fare degli sforzi collegiali importanti, poiché la tendenza della spesa corrente esposta nel piano finanziario sale in maniera esponenziale, fino a voler raggiungere oltre mezzo miliardo di franchi in due anni».

Centrale, per la maggioranza della Gestione, è proprio la riduzione delle uscite. I firmatari chiedono al Municipio di istituire due gruppi di lavoro misti (composti da figure interne ed esterne all’amministrazione comunale): uno incaricato - entro la primavera 2026 - della verifica dei compiti e dell’individuazione di misure per il contenimento della spesa (per esempio rinunciando a determinate attività). L’altro - entro ottobre 2026 - di migliorare l’efficienza amministrativa, favorendo in particolare la digitalizzazione e l’ammodernamento. «L’obiettivo sarà evitare la sistematica sostituzione dei partenti, facendo leva su scelte ponderate, efficaci ed efficienti ed evitando tagli lineari nei vari settori».

Quanto all’aumento di tre punti percentuali del moltiplicatore, la Gestione ritiene che chi ha sostenuto il PSE non possa che accettarlo con senso di responsabilità. Piuttosto, viene ribadita l’urgenza di azioni concrete da parte della Città sul tema dei contributi di centralità. «Se ne parla da decenni, ma ad oggi l’Esecutivo si è sempre dimostrato troppo timido nel voler tradurre le parole in fatti».

Spostandoci dall’altro lato dello scacchiere politico, invece, a non sostenere il Preventivo saranno le forze progressiste. I Verdi, come da “tradizione” non hanno sottoscritto alcun rapporto e lo stesso ha fatto la Sinistra. «Eravamo già molto cauti lo scorso anno e dopo che le misure di risparmio di maggio hanno toccato scuola e socialità », premette la capogruppo Nina Pusterla. «Questo preventivo non si discosta dalla linea politica portata avanti negli ultimi anni e dunque non lo sosterremo». Resta ancora da capire se in aula la Sinistra esprimerà un voto contrario oppure si asterrà.

Dal canto suo, il movimento Avanti con MTL ha presentato un rapporto di minoranza (relatore e unico firmatario è Michele Codella) in cui torna a chiedere una revisione della spesa.

«Non è un no di principio»

Il fronte progressista si è smarcato anche sul tema del contratto di locazione dell’AIL Arena al FC Lugano. A fronte di un rapporto di maggioranza favorevole– relatori Raide Bassi (UDC), Lorenzo Beretta-Piccoli (il Centro) e Maruska Ortelli (Lega) – ne è stato sottoscritto un secondo, di minoranza, che porta la firma di Sinistra e Verdi. «Non siamo contrari di principio al contratto, ma alla forma. Ci sono ampi margini di manovra per fare gli interessi della Città», rileva Pusterla, co-relatrice insieme a Jasmine Altin. Particolarmente dibattuto (del resto era stato criticato anche dal municipale PS Raoul Ghisletta) è l’importo del canone, ossia 400 mila franchi all’anno. Adeguato per la maggioranza, perlomeno generoso per i progressisti. Infine, «è mancato il coinvolgimento del Consiglio comunale».

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