Il caso

Conto alla rovescia per le Officine

Castione, in marzo dovrebbero iniziare le opere preparatorie: le Ferrovie sono fiduciose, ma il gruppo Marti non molla – L’Ufficio federale dei trasporti avrà l’ultima parola – I proprietari delle case presenti nel comparto sono pronti al trasloco: ecco cosa ci hanno detto
Jacqueline Cattaneo dovrà lasciare la casa nella quale vive dal 1980 a fine mese. © CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
03.02.2023 06:00

«Le trattative intraprese ed i risultati raggiunti lasciano presagire un inizio dei lavori puntuale. L’ultima parola spetta all’Ufficio federale dei trasporti (UFT) che, come previsto, rilascerà l’approvazione dei piani parziale nelle prossime settimane». È scattato il conto alla rovescia per le nuove Officine FFS che verranno realizzate a Castione grazie ad un investimento di 580,5 milioni di franchi. Fra un mese, in marzo, dovrebbero cominciare i lavori preliminari. Le Ferrovie sono fiduciose, come ci ha confermato negli scorsi giorni il responsabile della comunicazione della Regione Sud Patrick Walser. La decisione compete però a Berna, alla luce anche delle opposizioni inoltrate contro la pubblicazione dei piani avvenuta in primavera. Attenzione: quello dell’UFT non sarà il via libera definitivo, ma un sì per così dire circoscritto per consentire le prime opere. La crescita in giudicato del corposo incarto è prevista infatti soltanto entro novembre di quest’anno seguita, in dicembre, dall’apertura del cantiere vero e proprio.

Altri incontri a breve

L’ex regia federale negli ultimi mesi, ne abbiamo riferito nell’edizione del 9 novembre, si è incontrata più volte con coloro che, per motivi disparati, hanno mostrato il pollice verso all’insediamento del moderno stabilimento industriale lungo la «tirata» per Claro. L’obiettivo è quello di trovare degli accordi di principio così da poter sbloccare la situazione. E permettere, appunto, l’inizio dei lavori preparatori. Altri faccia a faccia avranno luogo nelle prossime settimane, stando a quanto ci risulta. In particolare con il gruppo Mancini & Marti (di cui fanno parte tre aziende, in primis l’Otto Scerri) che in quel comparto è insediato da decenni. E che con l’arrivo del sito produttivo perderebbe 33.000 metri quadrati sui 240.000 complessivi.

Il rappresentante legale è Franco Gianoni, il quale da noi interpellato spiega che «abbiamo proposto alle Ferrovie 24 modifiche dei piani. Ne hanno accettate 23. Se l’Officina si insediasse noi dovremmo rinunciare a una buona parte dei nostri fondi. Chiediamo dunque che ci venga messa a disposizione un’alternativa a livello di sedimi. Non c’è tutta questa urgenza di iniziare con i primi lavori». E qualora non si riuscisse a raggiungere l’intesa? «Semplice: non si potrebbe dare avvio alle opere preliminari», taglia corto l’avvocato bellinzonese. Le FFS, ribadiamo quanto scritto in precedenza, restano ottimiste, convinte che la tabella di marcia possa essere rispettata.

Chi deve andarsene, comunque

Indipendentemente dall’esito delle trattative, comunque, c’è un dato di fatto incontrovertibile. Due anziani dovranno presto abbandonare le loro abitazioni per fare spazio alle future Officine. Li avevamo interpellati in maggio. «Lasceremo le nostre case per favorire il progresso», ci avevano detto, non nascondendo, certo, un po’ di delusione per una scelta, purtroppo, obbligata. Siamo tornati a bussare, metaforicamente, alle loro porte. «Avrei dovuto andarmene in dicembre. Adesso, invece, potrò restare sino alla fine del corrente mese», afferma Jacqueline Cattaneo. L’87.enne vive fra quelle mura, che portano il suo stesso nome, dal 1980. Un’eternità. Complessivamente, compreso il terreno, si tratta di circa 2.000 metri quadrati ubicati in via Industria. Poca roba rispetto ai 150.000 che le Ferrovie hanno riservato per l’avanguardistico stabilimento nel quale lavoreranno almeno 400 collaboratori ed 80 apprendisti. La donna ha trovato una nuova sistemazione «anche se l’appartamento sarà pronto solamente in agosto, quindi per alcuni mesi dovrò occuparne un altro».

«Ho messo il cuore in pace»

Dal canto suo Damiano Vivacqua potrà godersi la casa in via Galletto, in cui abita dal 1998, ancora per qualche mese. Lui, spiega l’ex regia, dovrà andarsene a fine luglio. Accanto vive la figlia. «Oramai abbiamo messo il cuore in pace. Per fortuna ho trovato un’alternativa per quanto concerne la dimora, ma non riguardo il terreno per gli animali. Pecore, cavalli e galline che al momento non so dove mettere. Qui avevo tutto assieme, ora chissà…», afferma il 70.enne, festeggiati lo scorso settembre. In totale il sedime è pari a 7.620 metri quadri. Essendo situato verso Claro, a 200-250 metri più o meno dalla casa della signora Cattaneo, non sarà interessato subito dai lavori preparatori in programma da sud (nei pressi della centrale di distribuzione della Coop, per capirci) verso nord.

Fra demolizioni e costruzioni

Le Ferrovie entro fine mese comunicheranno nel dettaglio di quali interventi si tratta. Nella conferenza stampa del 25 aprile, quando ci fu la presentazione dei piani, erano state svelate le varie fasi di cantiere. La prima, della durata di 8 mesi, concerne in sostanza la demolizione di alcuni stabili e la costruzione di strade e piste ciclabili provvisorie nonché l’ampliamento della stazione di sollevamento e la formazione di un bacino di infiltrazione. La seconda tappa dei lavori preparatori, per un mese circa, sarà incentrata principalmente sulla messa in esercizio della viabilità provvisoria dopo la demolizione dell’attuale strada. Gli interventi principali (per 35 mesi, suddivisi in due tronconi) cominceranno nel dicembre 2023. Ricapitolando, pertanto: 9 mesi di lavori preliminari e 3 anni circa di cantiere a tutti gli effetti. La messa in esercizio delle nuove Officine, ricordiamo, è in agenda nel dicembre 2026.

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