Politica

Eliminare gli incentivi per le auto elettriche? «Decisione inopportuna»

Il Partito verde liberale Ticino critica l’intenzione di eliminare gli aiuti per acquistare le automobili elettriche – E sull'imposta di circolazione c'è scetticismo su entrambe le proposte al voto
©Gabriele Putzu
Paolo Gianinazzi
14.10.2022 06:00

«È una decisione che arriva in un momento inopportuno». In una lunga presa di posizione il Partito verde liberale Ticino (PVL) si è espresso sulla decisione della Commissione ambiente di eliminare gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche a favore dell’installazione di colonnine. Ma non solo: il PLV ha pure espresso scetticismo su un altro tema, di stretta attualità, legato alla mobilità elettrica: la votazione cantonale del 30 ottobre sull’imposta di circolazione.

Riguardo agli aiuti per l’acquisto di vetture elettriche, tema che sarà discusso la prossima settimana in Gran Consiglio, il PVL ricorda innanzitutto che «gli incentivi sono uno strumento che ha dimostrato di funzionare»: «Molte persone – si legge nella presa di posizione – hanno deciso di acquistare un veicolo elettrico proprio con la prospettiva di ricevere un incentivo finanziario». Senza dimenticare che «sono proprio le fasce della popolazione del ceto medio-basso a beneficiare maggiormente di questo incentivo». In questo senso – spiega da noi contattato il copresidente del partito Stefano Dias – «è bene pure ricordare che, oggi come oggi, ci sono vetture elettriche dal prezzo modesto, intorno ai 20 mila franchi: un incentivo di 2 mila franchi non è quindi cosa da poco per chi valuta un acquisto di questo tipo. Anzi, rappresenta il 10% della spesa». Ma più in generale, è il tempismo a non convincere. «Incentivare l’installazione di colonnine di ricarica è importante, ma investire tutte le risorse in questa proposta è una scelta lacunosa per diverse ragioni. Prima di tutto dobbiamo continuare a cambiare il parco veicoli del cantone, andando verso una mobilità sempre più elettrica. E poi si potranno concentrare gli sforzi sulle colonnine». Detto altrimenti: «È possibile installare sistemi di ricarica in ogni momento, anche a distanza di anni dall’acquisto di un auto elettrica». Mentre l’acquisto di un auto avviene «con cadenza meno regolare e quindi in questo momento occorre prima incentivare gli acquisti di veicoli elettrici per ridurre considerevolmente le emissioni di CO2». Sulle criticità espresse dai concessionari (riguardanti il fatto che, nel modello attuale di incentivi, sono costretti anch’essi a versare un incentivo di tasca propria), Dias spiega di condividere l’emendamento che il Centro/PPD presenterà in Parlamento e che intende eliminare questo sistema, mantenendo però gli incentivi da parte del Cantone.

Proposte presto obsolete

Sul tema dell’imposta di circolazione, il PVL si dice critico anche su entrambe le proposte al voto (raccomandando di bocciarle entrambe, ma di preferire il controprogetto nel caso in cui la proposta dovesse superare lo scoglio delle urne). E questo per un semplice motivo: sia l’iniziativa che il controprogetto, se dovessero essere approvate, diverranno «obsolete in poco tempo». «Nel giro di pochi anni – sottolinea Dias – ci ritroveremmo a dover ritoccare nuovamente la formula perché un aumento importante delle auto elettriche in circolazione provocherebbe un calo importante delle entrate» per lo Stato. Ecco perché, il PVL evidenzia che «l’unica soluzione percorribile è di creare due basi di calcolo distinte per i motori termini e per quelli elettrici».

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