Etilomentri non tarati, i molti dubbi del Centro

Una nuova interpellanza presentata dal Centro a firma del vice presidente Marco Passalia suscita ulteriori interrogativi sull’operato e sugli strumenti a disposizione della Polizia durante gli interventi. Alcune «voci per ora né smetite né confermate» – riportate giovedì da la Regione – parlano infatti di alcuni etilometri non tarati nel corso dello scorso anno (procedimento che compete a una ditta esterna alla Polizia), sembrerebbe per mancanza di fondi.
E voci che, per forza di cose, in questo delicato periodo si legano con una linea quasi invisibile (ma ben percepibile) all’incidente che ha visto coinvolto il consigliere di Stato Norman Gobbi, e alla successiva procedura adottata dalla Polizia in quel frangente. Procedura, ricordiamo, al centro di una dettagliata interpellanza di Fiorenzo Dadò che lo scorso mese aveva scoperchiato il caso. Tanto da spingere la Magistratura ad aprire un procedimento penale a carico di un agente della Cantonale e contro ignoti.
Voci che, come detto, sono ora finite in una nuova interpellanza inoltrata ancora dal Centro. Un atto parlamentare in cui, anche in questo caso, il nome del consigliere di Stato non viene mai fatto, ma che comunque chiede al Governo diversi chiarimenti che, indirettamente, potrebbero intrecciarsi con quanto avvenuto la notte del 14 novembre 2023. Ma, al di là del caso Gobbi, sono domande che potrebbero anche avere un impatto ben più esteso, riguardante la Polizia nel suo complesso e i relativi controlli del tasso dell’alcolemia. Non è difficile immaginare che, se le voci di un difettoso sistema di rilevazione del tasso fossero confermate, numerosi cittadini automobilisti (controllati perlomeno nell’ultimo anno) potrebbero quantomeno pretendere chiarezza. Chiarezza che, appunto, viene chiesta anche da Passalia nell’interpellanza in questione. «Il condizionale è d’obbligo ma se ciò fosse vero e confermato dai fatti, evidentemente saremmo di fronte ad un problema non di poco conto che va immediatamente chiarito di fronte ai conducenti che sono incappati, o incapperanno» in questi controlli, scrive il deputato nel motivare l’urgenza delle domande poste all’Esecutivo. «Per un automobilista (...) essere sottoposto al test dell’alcol può rappresentare l’inizio di un iter complesso dai risvolti penali e sociali molto rilevanti. Pertanto non può sussistere il benché minimo dubbio circa l’affidabilità degli apparecchi di controllo, così come sulle procedure eseguite», aggiunge il vice-presidente, per poi passare alle domande.
Molti quesiti
Undici i quesiti posti dal deputato, alcuni molto generali, altri di natura prettamente tecnica legati alla procedura e ai diritti e doveri del cittadino durante questi controlli. L’ultima domanda, ad esempio, chiede al Governo se «le contravvenzioni e/o altre misure nei confronti di un automobilista, se l’etilometro non è stato tarato entro i limiti temporali dati per legge, risultano valide». Passalia chiede pure se «gli etilometri precursori sottostanno all’obbligo di taratura» e, in tal caso, di indicare «ogni quanto avviene» e che cosa prevedono leggi, ordinanze e regolamenti interni.
Il deputato chiede inoltre se «sono stati usati etilometri precursori non tarati negli ultimi tre anni» e se «è prevista la possibilità per l’automobilista di richiedere la prova della taratura dell’apparecchio dopo essere stato sottoposto al test» precursore. Una domanda, poi, chiede lumi riguardo all’influenza della meteo sui test: «Le variazioni climatiche – scrive Passalia – possono alterare il funzionamento degli etilometri precursori?».




