Il caso

Norman Gobbi si autosospende dalla Polizia

Il consigliere di Stato torna a ribadire «con forza» la sua «totale estraneità a qualsiasi ipotesi di comportamento pur solo scorretto» – La responsabilità politica della Polizia cantonale è stata temporaneamente affidata a Claudio Zali
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Online
27.03.2024 17:34

Con una nota inviata dall'avvocato di Norman Gobbi, Renzo Galfetti, il direttore del Dipartimento delle istituzioni ha comunicato la decisione di «autosospendersi a malincuore temporaneamente dalla responsabilità politica della Polizia cantonale sintanto che le inchieste in corso (sull'incidente stradale che, lo scorso novembre, lo ha visto coinvolto, ndr.) non saranno terminate». Una decisione, scrive Gobbi, presa «con lo spirito di servizio e senso dello Stato che mi contraddistinguono, col rispetto che porto nei confronti delle istituzioni e del collegio governativo (ingiustamente tirato in ballo)». Ma soprattutto, fa sapere ancora il capo del DI, «a tutela dei miei affetti familiari che in questo momento subiscono attacchi inauditi».

Nella nota il consigliere di Stato torna a ribadire «con forza» la sua «totale estraneità a qualsiasi ipotesi di comportamento pur solo scorretto».

La Polizia passa a Claudio Zali

Da parte sua, il Consiglio di Stato, dopo una seduta durata l'intera giornata, in una nota fa sapere di avere accolto la richiesta del direttore del Dipartimento delle istituzioni di cedere temporaneamente la responsabilità politica della Polizia cantonale. «La decisione, spiega il Governo, non avrà effetti sull’operatività della Polizia cantonale - che continuerà a essere garantita secondo le consuete modalità organizzative - e rimarrà in vigore fino al termine del procedimento penale aperto dal Ministero pubblico». La responsabilità politica della Polizia cantonale è stata temporaneamente affidata a Claudio Zali, consigliere di Stato supplente per il Dipartimento delle istituzioni. Il Consulente giuridico del Consiglio di Stato è stato designato dal Governo quale suo rappresentante nell’esercizio del diritto di accesso agli atti nell’ambito dell’inchiesta penale che vede coinvolto un agente della Polizia cantonale.

Nella giornata di ieri, lo ricordiamo, dopo che il Ministero pubblico ha comunicato di avere aperto un procedimento penale nei confronti di un agente della Polizia cantonale e contro ignoti, il Consiglio di Stato ha spiegato che gli atti parlamentari pendenti (le interpellanze presentate da Fiorenzo Dadò e dall'MPS) rimangono sospesi. Inoltre, il Governo proseguirà i suoi approfondimenti e aprirà, nei confronti del collaboratore (ossia l'agente della Polizia cantonale, ndr.), un'inchiesta disciplinare.

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