Trasporti

Fermate degli InterCity «chieste almeno 9 volte»

Claudio Zali annuncia il sostegno completo del Cantone nella battaglia per la reintroduzione degli stop nel Mendrisiotto dei treni a lunga percorrenza – Quella contro la corsia dei Tir è invece una lotta a cui non prenderà parte
Lidia Travaini
23.06.2022 18:15

Non zero, ma «non meno di 9 volte». Lo ha detto il consigliere di Stato Claudio Zali rispondendo a un’interpellanza di Luca Pagani (sottoscritta anche da Maurizio Agustoni e Giorgio Fonio), sul tema delle fermate dei treni InterCity nel Mendrisiotto. Insomma, non è vero che il Cantone non ha presentato domanda di integrazione del Distretto nella rete dei trasporti ferroviari a lunga distanza, perché lo ha fatto in più occasioni e sull’arco di diversi anni, già a partire dal 2017.

Una spinta alla mozione

Da aggiungere alle richieste che concernono il piano tecnico – ha aggiunto Zali – «chi vi parla ha sollecitato il tema anche sul piano politico, sia con la coordinatrice delle FFS Regione Sud in più occasioni e una volta anche col CEO di FFS. Oltre evidentemente aver discusso varie volte la questione con la deputazione ticinese alle Camere. Si ipotizza che queste reiterate richieste possano avere in qualche modo fornito retroterra all’altrimenti estemporaneo accoglimento da parte del Consiglio Nazionale della mozione di Marco Romano».

E un’altra in arrivo

La risposta è stata data oggi pomeriggio durante la seduta di Gran Consiglio. E ha incluso altre informazioni non di secondaria importanza. Su tutte che il Consiglio di Stato «continuerà a chiedere il prolungo dei treni InterCity fino a Chiasso o Mendrisio in tutti in consessi in cui è chiamato a operare. Inoltre, in vista della discussione della mozione Romano (per la reintroduzione di tali fermate, e accolta di recente dal Consiglio Nazionale, ndr) al Consiglio degli Stati sarà recapitata una lettera di sostegno da parte del nostro Esecutivo».

Zali ha fornito queste informazioni non prima di aver fatto una doverosa premessa: «Le decisioni relative all’organizzazione del traffico a lunga distanza sono di competenza della Confederazione e/o delle FFS, che ne sopportano da sole i costi. Prima di ogni decisione l’Ufficio federale dei trasporti è tenuto a raccogliere i pareri degli interessati tra cui i Cantoni, ma il margine di intervento dei Cantoni e di altri enti è molto limitato».

Soluzione al problema puntuale

Quello reso noto dal direttore del Dipartimento del territorio è un sostegno completo del Cantone nella battaglia del Mendrisiotto per la reintroduzione delle fermate degli InterCity. Sostegno che invece non sarà garantito per un’altra battaglia in corso, quella che vede il Distretto schierato contro il progetto della Confederazione per la creazione di una corsia dedicata allo stazionamento dei Tir in attesa di sdoganamento lungo l’A2, tra Coldrerio e Balerna. In merito a tale progetto Zali ha detto: «Il Consiglio di Stato ha costantemente manifestato la propria preoccupazione per la situazione del traffico nel Mendrisiotto. Ma non può per questo disattendere l’analoga preoccupazione per i pericoli derivanti da un’impropria formazione di colonne di veicoli pesanti in avvicinamento al valico di Brogeda. Si ritiene perciò che la sicurezza degli utenti autostradali e la necessità di disporre di un’area di stoccaggio nelle vicinanze del valico autostradale di Chiasso giustifichino la ricerca di una soluzione adeguata al problema puntuale. Il progetto federale è attualmente al vaglio dei servizi cantonali che potranno chiedere ulteriori approfondimenti e se necessario misure di accompagnamento».

La reazione

Di soddisfazione, e non poteva essere altrimenti, ma anche di un po’ di perplessità, è stata la reazione di Pagani relativamente alle risposte fornite da Zali sui treni InterCity. «Prendo atto con favore della lettera che sarà inviata a sostegno della mozione di Marco Romano, ma bisognerà capire cosa non ha funzionato, facendoci restare tagliati fuori dalla rete a lunga percorrenza fino al 2035 o 2040», ha detto ricordando che stando a una presa di posizione del Consiglio federale il Cantone non avrebbe chiesto l’integrazione del Distretto in tale rete.

Diversa invece la reazione sul tema della corsia per i Tir: «Non si tratta di trovare un luogo dove posteggiare i Tir, ma di fare in modo che non si ammassino nel Mendrisiotto. Perché il Distretto non è più in grado di sopportare un ulteriore carico di questo genere. Bisogna fare in modo che i processi di sdoganamento vengano automatizzati».

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