Il PS «prende in mano la situazione» e convoca la conferenza

Sono giornate decisamente calde, politicamente parlando, sul fronte rossoverde. Mentre Boas Erez sembra sempre più vicino all'area progressista, la direzione del PS ha deciso di non attendere e ha convocato, di sua sponte, una conferenza cantonale per chiedere alla base del partito di confermare la strategia portata avanti finora.
Come noto, a metà luglio un gruppo di esponenti del PS ha lanciato una raccolta firme interna al partito per convocare una conferenza cantonale (ovvero una sorta di mini-congresso a cui possono partecipare tutti gli iscritti al partito) per chiedere due cose: un maggior coinvolgimento della base del partito nelle trattative con i Verdi e la messa in discussione della formula 2 socialisti, 2 ecologisti e un rappresentante della società civile per la lista rossoverde in corsa per il Governo.
Ora, per convocare la conferenza cantonale avrebbero dovuto consegnare poco più di 50 firme alla direzione del partito, la quale aveva chiesto ai proponenti di consegnarle entro il 24 agosto. Nel frattempo, però, le firme non sono giunte alla direzione, nonostante uno dei proponenti, Matteo Muschietti, ci avesse confermato nei giorni scorsi che la raccolta era ad «un ottimo punto» e che l’intenzione era di consegnarle «a inizio settembre». Per questo motivo, la stessa direzione del PS ha deciso di non attendere, convocando di sua iniziativa (quindi raccogliendo lei stessa le firme necessarie) la conferenza cantonale per il 7 settembre, al posto del già previsto comitato cantonale.
«Come direzione abbiamo deciso di prendere in mano noi la situazione, facendoci promotori di questa richiesta», spiega da noi contattata la co-presidente del PS Laura Riget. E questo perché, aggiunge, «come partito abbiamo delle scadenze, sia politiche che tecniche, da rispettare. E non possiamo restare in attesa della raccolta firme». Concretamente, alla conferenza cantonale «sarà presentato un documento tramite il quale vogliamo affermare tre principi: confermare l’alleanza con Verdi, confermare la formula per la lista 2-2-1, e infine vogliamo evitare una lotta interna, proponendo una candidatura forte e una giovane». Il documento, chiosa Riget, «va inteso come controproprosta alla mozione di Roncelli, Muschietti e Degiorgi», e quindi gli iscritti al partito potranno dire la loro su quale impostazione preferiscono. E i nomi sulla lista? chiediamo infine alla co-presidente. «I nomi arriveranno in un secondo momento. Adesso la priorità è concludere la discussione interna al PS, mentre i Verdi faranno lo stesso. Poi nelle prossime settimane, se l’alleanza verrà confermata, presenteremo i nomi di PS e Verdi, e il nome del quinto candidato seguirà».