La benzina meno cara in Italia mette in ginocchio il Mendrisiotto
Il turismo della benzina ha cambiato direzione e il fatto fa sempre più paura a chi è attivo nel settore. Succede, a onor di cronaca, da qualche settimana e per il Mendrisiotto la situazione si sta rivelando per certi versi traumatica.
Il distretto più a sud del cantone si sta confrontando con le conseguenze dell’abbassamento del costo del carburante oltre confine e ne sta subendo gli effetti, ancor più che il resto del cantone. Qui dove storicamente i rivenditori di benzina beneficiano delle implicazioni del prezzo più elevato che il carburante ha oltre confine, ora il mondo si è metaforicamente rovesciato. Il taglio delle accise sui carburanti deciso da Roma, ha portato i prezzi della benzina in Italia a scendere anche di 30 centesimi di euro al litro, portando la differenza tra i due lati del confine anche a venti centesimi al litro. La conseguenza: code ai distributori della fascia di confine italiana e stazioni di servizio quasi deserte nel Mendrisiotto (e non solo). E Roma nei giorni scorsi ha deciso di protrarre lo sconto sulle accise introdotto il 22 marzo fino all’8 luglio (inizialmente previsto fino al 2 maggio).
«Perdo tremila litri al giorno»
Come stanno vivendo il momento i rivenditori di benzina del distretto? «Sto perdendo oltre 3.000 litri al giorno di benzina, sui 10.000 circa che distribuisco normalmente – esordisce Giuseppe Ripepi, un nome conosciuto nel distretto sia perché è una presenza storica, sia perché è proprietario di uno di quelle pompe dette bianche, ovvero non vincolata a una major petrolifera –. Sto quindi perdendo circa il 30% delle vendite, ma c’è chi sta perdendo molto di più, anche il 90%».
Ripepi è conosciuto anche perché garantisce prezzi mediamente più bassi rispetto alle altre stazioni di servizio della regione, prezzi in linea con quelli del resto del cantone. «Non mi interessa fare profitti. Ho altre entrate. Con il carburante a così basso prezzo faccio un servizio alla comunità», ci aveva spiegato qualche mese fa, quando avevamo cercato di capire perché nel Mendrisiotto la benzina costa più che altrove in Ticino (vedi CdT dell’11 febbraio). Proprio perché i suoi prezzi sono mediamente più bassi, «in proporzione sto perdendo davvero tanto, perché ho meno margine. Siamo allo spasimo, a terra. Stiamo subendo il prezzo italiano, Berna dovrebbe essere più attenta, agire e abbassare le accise come stanno facendo un po’ in tutta Europa».
«È dura, ma si sbarca il lunario»
Anche a San Pietro di Stabio la situazione è monitorata attentamente. Il distributore di benzina posto a pochi passi dal valico minore è gestito da Ornello ed Emanuele Rusconi, padre e figlio. «Attualmente riusciamo ad arrivare alla fine del mese, questo grazie al fatto che la nostra stazione è a conduzione familiare – ci spiega Emanuele Rusconi –. In ogni caso, però, è dura». Al distributore di San Pietro di Stabio si stima una riduzione degli affari tra il 50 e il 60%: «Siamo gli unici presenti sul tratto di strada che porta al valico e il passaggio di auto è notevolmente diminuito». E dunque anche di chi si ferma a rabboccare il serbatoio. La vendita di carburante in calo va di pari passo con le mancate entrate dovute ai generi in vendita nell’annesso negozio (notoriamente tabacco, cioccolata, eccetera). «Abbiamo anche un ufficio cambi che, va detto, un po’ ci aiuta».
Rusconi non nasconde sentimenti di «incertezza e preoccupazione nel dare continuità all’attività», ma allo stesso tempo, non perde l’ottimismo: «Il prossimo mese sarà ancora dura» poi, però, le cose dovrebbero migliorare.
Regge soltanto il metano
«Vendendo anche il metano che in Ticino è ancora più conveniente che in Italia noi ci stiamo un po’ salvando – spiega invece un’impiegata di un punto di rifornimento vicino alla stazione di Mendrisio –. Però le vendite di carburante sono in netto calo. Non conviene più fare benzina qui nemmeno a me che come dipendente ho diritto a uno sconto». Un’altra dipendente di un grande rivenditore non fa che confermare quanto appena detto: oltre ad aver «perso» frontalieri, anche parecchi ticinesi optano per la benzina d’oltre confine: «Lo si nota soprattutto al sabato quando molte famiglie vanno in Italia a fare la spesa. Prima si fermavano al nostro distributore a fare il pieno, ora non si vedono più».