La grandine ha sfondato il tetto? E io lo copro con gli ombrelli

Lampi, tuoni, acqua. E poi grandine, parecchia grandine. Il Locarnese, lo sappiamo, venerdì sera ha vissuto ore concitate. E per certi versi drammatiche, sebbene per fortuna – al netto di due ricoveri – nessuno si sia fatto male seriamente. Tante, tantissime le testimonianze: dagli albergatori colpiti duramente dai chicchi di ghiaccio alle carrozzerie prese d'assalto. Molte, ancora, le abitazioni che hanno subito veri e propri bombardamenti. A Ronco sopra Ascona, come riferisce il Blick, che ha raccolto la testimonianza, Oliver Dähler ha passato momenti davvero complicati. La sua casa, infatti, è stata letteralmente perforata dalla grandine. I chicchi, quei chicchi, sembravano dei proiettili.
Dähler, di sicuro, non aveva mai vissuto una situazione simile. «Il livello di distruzione è stato incredibile» ha spiegato il diretto interessato al quotidiano zurighese. «Auto con i finestrini rotti, tetti sfondati». E via discorrendo. Lui stesso, a Ronco, aveva l'acqua in casa. «Il nostro soggiorno è stato invaso dall'acqua, ed eravamo impotenti al riguardo».
Di più, di soluzioni concrete e durature nell'immediato non ce n'erano. All'indomani, infatti, di operai a disposizione per mettere in sicurezza il tetto non ce n'erano. E i teloni, sorta di mega-cerotto, erano finiti. Qualcosa, però, andava fatto. Pensando anche alle previsioni che, per il weekend, davano pioggia, pioggia e ancora pioggia. Come confermato, poi, da MeteoSvizzera. «Ci è così venuta l'idea – ha proseguito Dähler – di coprire temporaneamente il tetto per conto nostro».
Già, ma come? O, meglio, con che cosa? Ombrelli. Da piazzare sul tetto, appunto. Di qui la decisione di procurarsene in abbondanza. Ancora Dähler: «Abbiamo comprato ombrelli extra, sì». Quindi, Dähler ne ha piazzato uno per ogni buco lasciato dalla grandinata. «Siamo riusciti a coprire il peggio. I buchi grandi, va da sé, erano più facili da proteggere». Il problema? Il numero «incredibile» di piccole crepe sul tetto. Quelle sì pressoché impossibili da coprire.
Detto degli ombrelli, ovviamente Dähler spera di poter usufruire presto, prestissimo della professionalità di operai e specialisti. Per quanto curiosa e affascinante, una soluzione del genere – verosimilmente mutuata dal film Disney La spada nella roccia – è infatti oltremodo temporanea.